Nino Rota e il ritorno di "Il cappello di paglia di Firenze" al Teatro Carlo Felice

Nino Rota e il ritorno di “Il cappello di paglia di Firenze” al Teatro Carlo Felice

Nino Rota torna in scena con “Il cappello di paglia di Firenze” al Teatro Carlo Felice il 13 dicembre, mentre il concerto “Memorie” celebra la musica contemporanea il 12 dicembre.
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Nino Rota e il ritorno di "Il cappello di paglia di Firenze" al Teatro Carlo Felice - Gaeta.it

Nino Rota, noto per le sue celebri colonne sonore, ha dedicato parte della sua carriera anche alla musica classica, con importanti ruoli in ambito didattico e creativo. Il suo capolavoro “Il cappello di paglia di Firenze” tornerà in scena al Teatro Carlo Felice il 13 dicembre, un’occasione speciale per rivivere le sue opere. L’evento è stato presentato di recente durante una conferenza stampa, dove sono stati svelati dettagli sul cast e sulla storia dell’opera.

La carriera di Nino Rota tra musica da film e composizioni classiche

Nino Rota, nato nel 1911, è celebrato principalmente per il suo lavoro nel cinema, in particolare per le sinfonie che ha creato per i film di Federico Fellini. Allievo di maestri come Pizzetti e Casella, Rota ha saputo unire la sua formazione musicale alla pratica compositiva, esplorando anche la musica per il palcoscenico. Dal 1950 al 1977, ha ricoperto il ruolo di direttore del Liceo musicale di Bari, contribuendo alla formazione di nuove generazioni di musicisti.

Oltre a Fellini, ha collaborato con registi di fama mondiale, portando il proprio stile personale in opere che sono diventate parte della storia del cinema. Ma Rota non si è limitato al grande schermo; la sua opera “Il cappello di paglia di Firenze” dimostra il suo talento anche in contesti più tradizionali. Il lavoro, una commedia musicale ispirata a un vaudeville francese, rappresenta un perfetto equilibrio tra comicità e melodie raffinate, richiamando alla mente le opere di Gioachino Rossini. La rinnovata attenzione a questa opera evidenzia l’importanza della musica di Rota nel panorama culturale italiano.

“Il cappello di paglia di Firenze”: trama e allestimento

Il cappello di paglia di Firenze“, opera comica in un atto, racconta le disavventure di Fadinard, il quale, nel giorno delle sue nozze, deve affrontare un imprevisto: il suo cavallo ha mangiato il cappello di paglia della signora Anaide. La trama ruota attorno alla frenesia per trovare un cappello sostitutivo che possa alleviare la furia del marito geloso di Anaide. Con situazioni comiche e malintesi che si susseguono, lo spettacolo si svolge in un’atmosfera di allegria e leggerezza, culminando in un lieto fine prevedibile ma gratificante.

L’allestimento di Damiano Michieletto, che ha già debuttato nel 2007, è stato rinnovato, con modifiche che rendono il lavoro ancora più coinvolgente per il pubblico contemporaneo. Il maestro Giampiero Bisanti, noto per il suo impegno nel rinnovare la tradizione operistica, guiderà l’orchestra, affiancato da un cast di solisti che includono nomi di spicco come Marco Ciaponi, Nicola Ulivieri e Sonia Ganassi, contribuendo così a creare un’esperienza che unisce la musica con il teatro in modo dinamico.

Presentazione del concerto “Memorie”

Oltre all’opera, la conferenza stampa ha dato spazio a un’altra iniziativa musicale: il concerto “Memorie“, in programma il 12 dicembre. Questo evento si concentra su composizioni di Guido Ghetti, primo oboe dell’Orchestra genovese, che hanno già avuto risonanza durante commemorazioni significative come quelle legate alla tragedia del Ponte Morandi. Due opere, “Requiescant in pace” ed “Elegia“, saranno presentate insieme a nuove composizioni, arricchendo il programma con un’atmosfera di riflessione.

Durante l’incontro, sono stati offerti assaggi delle nuove partiture, dimostrando l’attenzione dell’orchestra alla valorizzazione della musica contemporanea. Interpreti di eccellenza, tra cui il pianista Giacomo Battarino e altre prime parti dell’orchestra, porteranno gli ascoltatori in un viaggio sonoro che spazia tra diverse emozioni. Eventi come questi rafforzano il legame tra la tradizione musicale di Rota e le iniziative attuali, sottolineando la vitalità della scena musicale a Genova e la continua evoluzione del panorama culturale italiano.

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