Un’iniziativa culturale e formativa unica sta per prendere il via a Cosenza. Il progetto “L’Oro di Cosenza” coinvolgerà una trentina di studenti dell’Istituto Marconi-Guarasci, impegnati nel restauro di 150 monili d’oro legati alla devozione alla Madonna del Pilerio. Questo patrimonio, frutto di oltre un secolo di offerte da parte dei cittadini, rappresenta non solo un tesoro artistico, ma anche simboli di fede e tradizione.
Un percorso di formazione pratica
Il progetto prevede che gli studenti, frequentanti il triennio dell’unico istituto professionale ad indirizzo orafo del Meridione, realizzino il tirocinio formativo in collaborazione con una gioielleria cosentina, partner dell’iniziativa. Gli allievi avranno l’opportunità di lavorare a stretto contatto con maestri orafi esperti, apprendendo tecniche di restauro e catalogazione dei prestigiosi oggetti. Questo approccio pratico permetterà ai ragazzi di acquisire competenze professionali direttamente applicabili nel settore, arricchendo il loro curriculum vitae.
“Per noi è un’occasione unica per far conoscere il valore della nostra scuola” ha dichiarato Maria Saveria Veltri, dirigente scolastica. La scuola ha investito i fondi del Pnrr per creare un laboratorio attrezzato, dove i ragazzi possono imparare e praticare l’arte del restauro artigianale. Tale investimento dimostra l’impegno dell’istituzione nel formare professionisti capaci di preservare il patrimonio culturale della regione.
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La mostra: un tributo alla devozione
Il lavoro degli studenti non finirà nelle aule scolastiche. Ogni due settimane, i partecipanti al progetto si recheranno nella gioielleria per progredire nei loro restauri, culminando in una mostra al pubblico durante la Settimana Santa. Secondo don Luca Perri, rettore della Cattedrale di Cosenza, l’esposizione di questi monili ha un valore profondo che trascende il mero valore economico. “Esporre gli oggetti ha valore spirituale e affettivo; rappresentano le storie dietro le persone e le famiglie che si sono affidate alla Madonna del Pilerio come a una madre,” ha spiegato.
La mostra, un evento senza precedenti per la Cattedrale, punta a omaggiare la devozione che la città ha verso la sua patrona. Attraverso queste opere, i visitatori avranno non solo l’occasione di ammirare l’arte orafa, ma anche di scoprire le tradizioni e i legami affettivi che la comunità ha con la sua storia religiosa.
Un futuro luminoso per l’artigianato orafo
Il progetto “L’Oro di Cosenza” si inserisce in un contesto più ampio di recupero e valorizzazione dell’artigianato locale. La partecipazione dei giovani al restauro di questi monili non solo arricchisce il loro percorso formativo, ma contribuisce anche alla salvaguardia di un mestiere antico, spesso considerato in via di estinzione. La sinergia tra scuola, gioielleria e comunità locale rappresenta un modello di collaborazione per promuovere e preservare la tradizione orafa in Calabria.
L’arte del restauro, quindi, non si limita a ripristinare la bellezza dei monili, ma serve a riscoprire e mantenere viva la storia di Cosenza. L’entusiasmo dei ragazzi è contagioso; mentre si preparano per questo nuovo capitolo, testimoni della devozione e della cultura locale, si apprestano a scrivere una nuova pagina nella storia orafa della città .