La situazione economica del Sud Italia, e in particolare di Napoli, mostra segnali di miglioramento, con una crescita spinta dal turismo e dai fondi investiti attraverso il Pnrr. Queste opportunità rappresentano un’occasione per il territorio, richiedendo però un impegno concreto da parte delle classi dirigenti, sia pubbliche che private, affinché si possano tradurre in benefici per l’intera nazione. Questo è il messaggio principale dell’intervento di Pier Paolo Baretta, assessore al Bilancio del Comune di Napoli, durante l’assemblea di Manageritalia Campania.
La legge di bilancio: un giudizio critico
Nel suo intervento, il segretario generale di Manageritalia, Massimo Fiaschi, ha espresso un giudizio negativo sulla Legge di Bilancio, evidenziando come, sebbene abbia ricevuto approvazione da parte dei mercati, non affronti le reali necessità di crescita del paese. Fiaschi ha sottolineato che l’imposizione di un aumento fiscale sul ceto medio, a partire da un reddito di 75 mila euro, non farà altro che aggravare una situazione già difficile.
La sua analisi è supportata da dati che mostrano come solo una frazione ristretta di italiani contribuisca in modo significativo al gettito fiscale. Con il 45% della popolazione non in cerca di lavoro, si evidenzia un divario preoccupante che rende necessario ripensare le politiche fiscali e sociali. La disuguaglianza emerge vistosamente quando si osservano le statistiche relative agli italiani che dichiarano redditi superiori ai 55 mila euro, una percentuale esigua che non può sostenere da sola il sistema fiscale nazionale.
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Il presidente di Manageritalia, Marco Ballaré, ha rincarato la dose, definendo “irrealistica” la rappresentazione degli attuali dati fiscali, e ha avvertito del rischio di una visione distorta del paese sulla base di indicatori parziali che non riflettono la vera natura dell’economia italiana.
Critiche costruttive sulle politiche nazionali
Gianluca Cantalamessa, senatore della Repubblica Italiana, ha preso parola per evidenziare l’assenza di una visione strategica nel campo economico e industriale del paese. Secondo Cantalamessa, l’atteggiamento attuale sembra non considerare la necessità di sviluppare politiche efficaci per il futuro. Così facendo, si rischia di accentuare il peso del debito, pari a 65 miliardi l’anno, che ormai schiaccia le capacità di investimento statali, limitando prospettive di crescita.
Baretta ha espresso opinioni simili, ammesso che la Legge di Bilancio presenti qualche elemento positivo. Tuttavia, ha evidenziato la mancanza di misure concrete per stimolare la crescita, criticando il deficit di riforme necessarie nel sistema delle detrazioni fiscali. Ha messo in discussione la tassa sui fondi pensione, spiegando come questa non solo sia assente in molti stati europei, ma possa anche avere un impatto negativo sulla previdenza integrativa, che invece giova a tutti, sia al governo che ai cittadini.
La questione della rappresentanza femminile nei CDA
Il tema della rappresentanza femminile nel mondo aziendale è emerso con forza, con dati che mostrano come soltanto il 19,6% delle aziende campane abbia una donna nel Consiglio di amministrazione. Un’indagine condotta da Manageritalia ha svelato che il 76,1% delle imprese della Campania non ha donne in posizioni decisionali. Questi numeri non solo sono sotto la media nazionale, ma evidenziano una resistenza culturale ad un’inclusione reale delle donne nelle strutture di governance.
Ciro Turiello, presidente di Manageritalia Campania, ha condiviso questi dati preoccupanti e ha sottolineato come la rappresentanza femminile nei CDA non rifletta solo un problema di genere, ma indichi una generale debolezza manageriale nel territorio. Le statistiche sulla dirigenza femminile sono simili: solo il 16,3% delle posizioni di comando in Campania è occupato da donne, contro una media nazionale del 21%.
Tuttavia, una nota positiva emerge dall’aumento del numero di donne manager, che negli ultimi 14 anni ha visto una crescita del 148%. La provincia di Napoli è quella con il maggior numero di manager, ma le sfide per raggiungere una parità reale nelle posizioni di vertice restano significative. Le province di Benevento e Avellino, sebbene mostrino incrementi, presentano sfide da affrontare, così come il dato negativo riscontrato nella provincia di Salerno.
Il panorama complessivo chiarisce come la crescita economica e la rappresentanza femminile devono procedere di pari passo per superare le attuali difficoltà e elevare l’intero Sud d’Italia verso risultati migliori e più sostenibili.