Multe e sanzioni in Italia: dagli immobili sfitti alle deiezioni canine, un giro di soldi per i comuni

Multe e sanzioni in Italia: dagli immobili sfitti alle deiezioni canine, un giro di soldi per i comuni

Le città italiane intensificano le multe per immobili sfitti, decoro urbano, abbandono rifiuti e comportamenti illeciti, mentre comuni come Roma, Palermo e Napoli affrontano crisi abitative e recupero crediti.
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L'articolo analizza le diverse tipologie di multe e sanzioni adottate in varie città italiane, evidenziando le motivazioni, le modalità di controllo e le conseguenze per cittadini, proprietari e attività commerciali. - Gaeta.it

L’attenzione sulle multe in diverse città italiane mette in luce come le sanzioni non riguardino solo il codice della strada, ma anche comportamenti poco rispettosi delle regole urbane. Dalle case abbandonate ai rifiuti lasciati fuori orario, passando per tagli di siepi e disturbi legati agli animali domestici, i comuni raccolgono somme importanti, spesso con l’obiettivo di coprire buchi di bilancio. Il fenomeno interessa varie realtà del paese e coinvolge cittadini, proprietari immobiliari e esercizi commerciali. Vediamo in dettaglio le situazioni più significative.

Roma valuta sanzioni per chi lascia case sfitte e immobili inutilizzati

A roma si discute la prossima introduzione di multe per i proprietari che lasciano immobili sfitti senza giustificazioni. La proposta arriva attraverso la delibera “vuoti a rendere”, un’iniziativa popolare che punta a scoraggiare il mancato utilizzo di case, soprattutto se il proprietario possiede più di cinque appartamenti. La normativa, simile a quelle già attive a milano e genova, mira a favorire la casa in affitto o in uso invece di lasciare i beni immobiliatici inattivi.

L’idea nasce nel contesto della crisi abitativa che interessa molte grandi città italiane, dove la domanda di abitazioni è alta ma le offerte scarse a causa di immobili tenuti chiusi. Il comune di roma vuole così agire per liberare risorse abitative e generare un’entrata economica attraverso le multe. La misura prevederà controlli specifici, in modo da individuare i proprietari che non giustificano la mancata messa a reddito degli appartamenti e quindi sanzionarli. L’attenzione è rivolta sia alle grandi proprietà, che a chi detiene più unità immobiliari senza sufficienti motivi.

A belluno multe fino a 200 euro per siepi e prati non curati entro scadenza

Il comune di belluno ha deciso di applicare sanzioni da 200 euro per i proprietari che non hanno provveduto al taglio e alla manutenzione di siepi, alberi e prati confinanti con strade pubbliche o di utilizzo comune. La scadenza fissata era il 30 giugno, ma molte aree private non sono state sistemate come richiesto.

La misura nasce dalla necessità di garantire sicurezza e decoro urbano, visto che piante e sterpaglie non curate possono ostacolare la visibilità e rappresentare un rischio per pedoni e automobilisti. Una cittadina multata ha segnalato che non è stato precedentemente recapitato alcun avviso prima dell’irrogazione della sanzione, pur accettando di pagare la multa. Ha però sottolineato che anche il comune dovrebbe impegnarsi maggiormente a pulire le zone pubbliche.

Questo episodio testimonia come le amministrazioni faticano a mantenere allineati gli spazi comuni e quelli privati a beneficio della sicurezza generale. La normativa impone l’obbligo di cura delle aree prospicienti le strade, per evitare che le piante diventino un ostacolo o peggiorino la qualità dell’ambiente urbano.

Palermo sanziona cittadini per rifiuti conferiti fuori orario, controlli serrati

A palermo, quindici persone sono state multate con una sanzione di 166 euro ciascuna perché hanno lasciato rifiuti fuori dagli orari stabiliti dal comune per lo smaltimento. Il primo giorno di attività dei 37 ispettori ambientali della srr, è stato dedicato alle verifiche in zone strategiche come viale michelangelo, via brunelleschi e viale della resurrezione.

Gli ispettori, affiancati dalla polizia municipale, hanno riscontrato il mancato rispetto delle norme che regolano il conferimento. L’obiettivo è ridurre l’abbandono indiscriminato dei rifiuti e migliorare l’igiene delle strade. Il controllo serrato testimonia la volontà di palermo di intervenire con rigore, per garantire una raccolta differenziata più efficiente.

Gli abitanti devono rispettare le finestre orarie per depositare i rifiuti, cosa che semplifica la gestione e impedisce abbandoni in strada. La presenza sul territorio di operatori in borghese e mezzi non contrassegnati migliora la capacità di individuare i trasgressori.

Napoli, agenti municipali licenziati per annullamento di multe a loro carico

A napoli si è scoperto un caso di cancellazione illegittima di multe da parte di un vigile urbano di 44 anni. Sono state annullate ben 282 sanzioni, 13 delle quali erano rivolte al vigile stesso o a suoi familiari, mentre le altre 269 riguardavano altre due persone collegate. Il valore delle sanzioni non riscosse supera i 50.000 euro. All’esito dell’indagine, l’agente è stato licenziato.

Questo episodio rivela una falla nei controlli interni della polizia municipale napoletana e ha ripercussioni sulle casse comunali. Infatti, la perdita di queste somme contribuisce a indebolire i bilanci del comune. Il comportamento illecito interessa regole di trasparenza e legittimità amministrativa. Gli uffici sono ora chiamati a rafforzare le verifiche sulle procedure di annullamento delle multe, per evitare nuovi abusi.

Salerno recupera multe non pagate accumulatesi durante la fase più acuta del covid

A salerno, cinque anni dopo l’emergenza covid-19, il comune ha aperto una fase di riscossione coattiva per migliaia di cittadini che non hanno pagato le multe emesse tra aprile e giugno 2020. Si contano circa 12.000 morosi per un valore complessivo di 1,5 milioni di euro.

Quelle multe erano state accumulate nel periodo in cui molte attività erano chiuse e gli spostamenti limitati. Però i trasgressori non hanno saldato la somma dovuta, creando un debito rilevante per il comune. Ora, salerno si muove per recuperare queste risorse.

La riscossione coinvolge il settore finanze e impone avvisi e solleciti ai cittadini inadempienti. Questa iniziativa mette fine ad un lungo periodo di impunità e mira a ristabilire equità nei pagamenti legati alle sanzioni amministrative.

Terni introduce regole e multe per pulire l’urina dei cani e ridurre odori

Dal primo luglio 2025 a terni è in vigore un’ordinanza che impone ai proprietari di cani di portare con sé una bottiglia d’acqua o simili per pulire le urine lasciate dagli animali sulle superfici pubbliche. La prima versione del provvedimento prevedeva multe fino a 600 euro per i trasgressori, ma è stata modificata a metà luglio abbassando le sanzioni tra 80 e 480 euro, adeguandole ai limiti legali.

L’obiettivo è combattere il degrado urbano e i cattivi odori derivanti da queste deiezioni liquide. La misura riguarda soprattutto il centro cittadino e le zone pedonali, dove la quantità di urina canina ha creato disagi e proteste. Chi viene sorpreso senza acqua o altro mezzo per pulire rischia multe.

Il comune vuole responsabilizzare i proprietari degli animali domestici, cercando di limitare fenomeni che peggiorano la vivibilità degli spazi pubblici.

Lucca multa i locali che impiegano ‘buttadentro’, divieto e sanzioni confermate

Il comune di lucca ha emanato un’ordinanza che proibisce ai locali pubblici di impiegare “buttadentro“, ovvero procacciatori di clienti sulle strade. Chi viola la norma rischia multe, mentre in caso di recidiva può subire la sospensione o la revoca della concessione.

Questa misura tutela la libertà di movimento dei cittadini e impedisce pratiche aggressive o non autorizzate su strada. Il controllo si estende a tutti gli esercizi del territorio, per garantire un ambiente urbano libero da molestie commerciali.

La sanzione economica viene prevista come deterrente, mentre le misure più severe riguardano attività che ignorano l’ordinanza ripetutamente.

Lecce condanna il comune per multa errata relativa a un semaforo lampeggiante

A lecce il giudice di pace ha dato ragione a un cittadino multato per aver attraversato un incrocio mentre il semaforo era presumibilmente rosso alle 00:08. La sentenza ha annullato la sanzione e ha condannato il comune a risarcire 500 euro per il danno subito.

La motivazione è che dopo mezzanotte i semafori sono funzionanti in modalità lampeggiante e il comune non ha dimostrato di aver autorizzato il funzionamento regolare del semaforo all’orario indicato.

Questo caso evidenzia come le autorità debbano fornire prove certe per ogni multa elevata, specialmente in presenza di condizioni particolari o impianti in funzionamento non consueto. La decisione conferma l’importanza del rispetto delle normative per la legittimità delle sanzioni.

Catania intensifica controlli e multa 62 persone per abbandono rifiuti

A catania la polizia locale ha svolto operazioni in borghese con mezzi non contrassegnati per combattere l’abbandono dei rifiuti in strade e spazi pubblici. Durante i controlli sono state rilevate 62 violazioni, con multe di 333 euro ciascuna per i trasgressori.

Il monitoraggio discreto ha permesso di sorprendere i responsabili senza destare sospetti. La lotta all’inciviltà riguarda soprattutto le zone più soggette a questo problema e coinvolge coordinamento tra polizia municipale e servizi ambientali.

Le sanzioni contribuiscono a mantenere pulita la città e frenare comportamenti incivili che danneggiano l’ambiente e la qualità della vita dei cittadini.

Padova affida a una società il recupero di 13,5 milioni di euro di multe non riscosse

Il comune di padova ha affidato a una società specializzata il compito di analizzare ed avviare il recupero di oltre 13 milioni di euro legati a sanzioni amministrative non pagate tra il 2016 e il 2018. Le posizioni a rischio riguardano circa 18.000 casi di morosità.

La scelta di ricorrere a un soggetto esterno nasce dalla difficoltà del comune a incassare queste somme, fondamentali per il proprio bilancio. La società incaricata dovrà esaminare ogni posizione debitoria e procedere con le attività di recupero coattivo.

Tale iniziativa riflette l’esigenza degli enti locali di recuperare risorse da anni di sanzioni accumulate e mai saldate, per sostenere le spese correnti e i servizi ai cittadini. Palazzo Moroni segue così un modello diffuso in altre realtà italiane per contrastare l’evasione delle multe.

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