Alla scoperta del patrimonio culturale abruzzese, da domani, 12 dicembre, il pubblico potrà visitare una straordinaria mostra dedicata al fenomeno del Grand Tour e al suo impatto sul turismo in Abruzzo. L’evento, intitolato “Viaggiatori del Grand Tour in Abruzzo – Libri rari, riviste, illustrazioni, fotografie“, si svolgerà presso l’Aurum di Pescara, allestito nei locali dell’Archivio di Stato, e sarà aperto fino al 15 gennaio 2025. Un’occasione imperdibile per immergersi in una dimensione storica che ha segnato profondamente l’identità turistica della regione.
I documenti storici in mostra
La mostra presenta un’ampia selezione di materiali storici, tra cui un opuscolo di 22 pagine pubblicato nel 1927 dall’Enit, intitolato “Guida all’Abruzzo“, disponibile in edizioni inglese, francese e tedesca. A questo si aggiunge un altro opuscolo, intitolato “Servizi automobilistici di turismo in Abruzzo“, curato dalle Ferrovie dello Stato e pubblicato nel 1921. Questi documenti non solo raccontano la storia del turismo in Abruzzo, ma offrono anche uno spaccato della vita sociale e culturale dell’epoca. In aggiunta, i visitatori troveranno fotografie e testimonianze di viaggiatori italiani e stranieri che sono stati attratti dalla bellezza selvaggia della regione.
Antonio Bini, curatore della mostra, sottolinea l’importanza storica del Grand Tour come fonte d’ispirazione per artisti e intellettuali. La percezione di un Abruzzo remoto e pericoloso ha contribuito a costruire un’immagine attrattiva nel cuore dell’Ottocento, quando i viaggiatori cercavano avventure tra paesaggi montani e villaggi isolati. L’esposizione sarà inoltre arricchita da opere grafiche e articoli che documentano il fenomeno culturale che ha catturato l’immaginazione di tanti nel secolo scorso.
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L’arte e la musica abruzzese
Un elemento di particolare interesse nella mostra è l’attenzione rivolta alla tradizione musicale abruzzese, in particolare ai pastori musicisti noti come zampognari. Questi artisti, rappresentati da numerosi pittori e scrittori, hanno reso famosa l’immagine del paesaggio pastorale d’Abruzzo durante il periodo natalizio. La mostra mette in evidenza il lavoro del pittore C. Maurand nel suo articolo pubblicato su Le Monde Illustré nel 1864, che racconta la vita dei pifferai abruzzesi, rinomati per la loro arte musicale.
Inoltre, sarà esposto il racconto di un anonimo viaggiatore inglese sulla vita dei pastori transumanti, pubblicato su “The Penny Magazine” nel 1833, che offre uno spaccato della quotidianità dei pastori e del loro legame con la terra e la tradizione. Le illustrazioni, le fotografie e i testi presentati permetteranno di ricostruire un affascinante mosaico culturale che celebra non solo i luoghi, ma anche le storie delle persone che li abitano.
Un evento di rilevanza culturale
L’inaugurazione della mostra porterà a un incontro di figure di spicco, come il curatore Antonio Bini, il noto sceneggiatore e scrittore Peppe Millanta e la soprintendente archivistica e bibliografica dell’Abruzzo e del Molise, Giuseppina Rigatuso. Bini ricorda come, a partire dal Seicento, il Grand Tour non fosse solo un viaggio fisico ma un’esperienza di formazione e crescita per giovani aristocratici, intellettuali e artisti, contribuendo a diffondere la cultura e la storia dell’arte in Europa.
La rielaborazione dell’esperienza di Bini nel Servizio Sviluppo del Turismo della Regione Abruzzo e la direzione generale dell’Aptr ha portato alla creazione di questo progetto espositivo, sottolineando l’importanza di far rivivere la storia di un’epoca in cui Abruzzo era ancora considerata una terra misteriosa e affascinante. Gli eventi recenti che hanno portato alla riscoperta del cenacolo artistico scandinavo a Civita d’Antino sono un ulteriore testimone di come il patrimonio culturale abruzzese continua a rivelarsi in tutta la sua ricchezza e complessità .
Con tante rarità in mostra, l’evento si propone di affascinare e istruire i visitatori, favorendo una maggiore comprensione della storia del turismo e dell’identità culturale dell’Abruzzo.