Accedere all’Aerofototeca Nazionale è un viaggio affascinante nel mondo della fotografia aerea. Qui, gli oltre sei milioni di immagini custodite rappresentano non solo un patrimonio visivo, ma anche una risorsa preziosa per ricerche e studi. In questo contesto si inserisce la mostra “Aviopancro Restricted”, attualmente in corso presso il complesso di San Michele a Ripa, organizzata dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione . La curatrice Francesca Fabiani e il fotografo Olivo Barbieri conducono i visitatori in un’esperienza inedita, che esplora il significato e l’uso di archivi fotografici nella contemporaneità .
Il progetto di Olivo Barbieri e l’Aerofototeca Nazionale
La mostra “Aviopancro Restricted” si fonda sul lavoro di esplorazione e reinterpretazione svolto da Olivo Barbieri nell’ambito di un progetto che lo ha coinvolto per vent’anni. Barbieri ha documentato sessanta metropoli italiane scattando fotografie dall’alto, utilizzando un elicottero. Il suo approccio innovativo ha portato a una nuova modalità di rappresentazione delle città , dove la fotografia non è solo un mezzo visivo, ma diventa una forma di dialogo con il paesaggio urbano. Le immagini catturate da Barbieri sfuggono all’idea tradizionale di fotografia, ponendo al centro l’errore fotografico come elemento creativo.
La carriera di Barbieri è segnata da una costante ricerca sull’immagine e sulla relazione fra il mondo fisico e la sua rappresentazione. L’Aerofototeca Nazionale gli ha fornito un contesto unico, ricco di storia e materiale fotografico da esplorare. Il suo lavoro è ora parte integrante della quinta edizione del programma “Iccd/artisti in residenza”, che mira a promuovere il dialogo tra artisti e archivi storici, costituendo un’occasione di riflessione sulle pratiche fotografiche di oggi.
L’esperienza dell’Aerofototeca e il materiale fotografico
L’Aerofototeca Nazionale, sede di un immenso patrimonio fotografico, ospita rulli di negativi di misure impressionanti, conservati in barattoli di latta. Questo archivio non è solo vasto, ma anche ricco di materiale raro, frutto di anni di documentazione aerea. La quantità e la qualità delle immagini disponibili rappresentano una risorsa preziosa per artisti, ricercatori e storici. La cura e l’attenzione dedicate alla conservazione delle immagini evidenziano anche l’importanza della fotografia come strumento di memoria collettiva.
Olivo Barbieri ha descritto il suo lavoro all’interno di questo archivio come un’esperienza densa di materiale fotografico analogico. Tale intimità con gli oggetti ha dato vita a un cambiamento nel suo lavoro, portandolo a esplorare l’interazione tra contenitore e contenuto. La trasformazione da puro scatto fotografico a installazione plastica è uno dei risultati più significativi della sua ricerca. Barbieri ha creato un rapporto nuovo e creativo con l’archivio, presentando gli elementi essenziali – come i barattoli e i rulli – come parte di un’installazione che invita alla riflessione.
Le opere esposte e il significato della mostra
La mostra si articola in tre sezioni principali, ognuna delle quali porta l’osservatore a una scoperta diversa. Nella prima sezione, i barattoli vintage di pellicole custodiscono le iscrizioni storiche legate ai voli effettuati. Questi oggetti fungono da custodi della memoria del volo e del territorio, permettendo una ricostruzione della storia aerea italiana nel corso del tempo.
La seconda serie presenta enormi rulli di negativi, parzialmente aperti e illuminati in modo tale da rivelare le immagini contenute. Questo approccio smantella la nozione di “restricted”, ovvero il segreto militare che ha accompagnato la storia di queste immagini. La terza sezione mostra soggetti fotografici di valore storico, come la pattuglia acrobatica dei Diavoli Rossi. Attraverso questi elementi, Barbieri intende incoraggiare il pubblico a riflettere sulla rappresentazione visiva e a interrogarsi sul significato di ogni immagine.
Il lavoro di Barbieri non è solo una raccolta di fotografie, ma una ricerca continua. Egli utilizza il viaggio non come un modo per sperimentare l’esotismo, ma per esplorare nuove possibilità di percezione. Questo impegno si traduce in un’installazione che invita alla curiosità e alla scoperta, riunendo storia, arte e ricerca visiva.
L’esplorazione visiva proposta dall’artista e la ricca storia dell’Aerofototeca Nazionale si intrecciano, restituendo al pubblico un’esperienza unica nel campo della fotografia e della cultura visiva contemporanea.