Mostra a modena celebra francesco petrarca a 650 anni dalla morte tra manoscritti e documenti storici

Mostra a modena celebra francesco petrarca a 650 anni dalla morte tra manoscritti e documenti storici

Francesco Petrarca protagonista a Modena con una mostra delle gallerie estensi e biblioteca estense universitaria, che celebra i 650 anni dalla sua morte attraverso manoscritti, documenti d’archivio e una mostra virtuale.
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A Modena, la mostra delle Gallerie Estensi celebra i 650 anni dalla morte di Francesco Petrarca, esponendo manoscritti e documenti che evidenziano il legame tra il poeta e il ducato estense, con un percorso espositivo arricchito da contenuti virtuali. - Gaeta.it

Francesco Petrarca torna protagonista a Modena grazie a un’esposizione curata dalle gallerie estensi e ospitata nella biblioteca estense universitaria. La rassegna, aperta al pubblico fino al 2 agosto 2025, celebra i 650 anni dalla morte del primo intellettuale europeo a pensare oltre i confini nazionali. L’evento raccoglie oltre cinquanta pezzi tra manoscritti, incunaboli e libri antichi, valorizzando il legame tra la figura di Petrarca, la città di Modena e il ducato estense. Parallelamente, una mostra virtuale prende il via per offrire ulteriori materiali attraverso un semplice QR code.

Il contributo di modena alla memoria petrarchesca

Modena custodisce reperti decisivi per raccontare il rapporto tra Francesco Petrarca e l’area culturale del ducato estense. Non a caso, la città si propone come luogo chiave per studiare la cosiddetta “polifonica ricezione petrarchesca”, ovvero l’influenza di Petrarca su autori e ambienti locali. L’evento, frutto della collaborazione con l’università di Bologna, espone materiali provenienti da tre istituti principali: la biblioteca estense universitaria, la galleria estense e l’archivio di stato di Modena.

Gli oggetti esposti nella sala Campori sono ben oltre una semplice raccolta bibliografica. Offrono uno spaccato sulle dinamiche culturali e politiche del tempo, testimoniano la diffusione del pensiero petrarchesco ed esaltano la figura dello scrittore come primo intellettuale cosmopolita. Ogni documento, dal manoscritto agli incunaboli, permette di ricostruire più dettagliatamente il contributo che Modena ha dato alla diffusione e al rinnovamento della cultura italiana e europea del medioevo.

Mostra virtuale e approfondimenti iconografici

La mostra coinvolge il pubblico anche con un’esposizione virtuale complementare che, attraverso il QR code, consente di accedere a contenuti inediti. Questo sistema permette l’integrazione delle opere rimaste fuori dalla sala espositiva, favorendo una fruizione più ampia e intensa delle fonti petrarchesche. Vi sono così approfondimenti anche di carattere iconografico che evidenziano la capillare ricezione delle opere di Petrarca e la sua influenza sulla produzione letteraria e culturale del ducato.

L’eredità di petrarca e la sua visione d’italia

Petrarca aveva da sempre in mente “italia mia”, una visione che spiccava rispetto agli schemi del suo tempo. Non coltivava soltanto un sentimento geografico ma un’idea emergente di nazione, un concetto che solo secoli dopo sarebbe stato ripreso e sviluppato. La direttrice delle gallerie estensi, Alessandra Necci, sottolinea come questo aspetti rendano Petrarca un anticipatore delle riflessioni nazionali e culturali che hanno caratterizzato la storia italiana successiva al medioevo.

Loredana Chines, docente all’università di Bologna, lo definisce “il primo grande letterato europeo” consapevole del proprio ruolo. Petrarca dialogava con i classici per interrogare il presente, cogliere le sfide culturali del tempo e costruire idee per il futuro. La sua produzione letteraria non è soltanto un’eredità poetica ma un modello di ruolo intellettuale che rompe i confini nazionali e si offre come modello d’ispirazione anche oltre i confini italici.

Riflessioni sul ducato estense e le dinamiche culturali

Questa visione emerge come asse portante della mostra che vuole andare oltre la figura isolata, ponendo al centro una riflessione più ampia sulle dinamiche culturali del ducato estense e sull’interazione tra ambiente locale e dimensione europea. Petrarca insomma non è più solo un nome da ricordare, ma un protagonista che ha già guardato al continente e alle sue trasformazioni culturali e sociali.

Percorso espositivo e documenti d’archivio a modena

La mostra si sviluppa in più tappe e sedi; l’ultima è ospitata nell’archivio di stato di Modena con due percorsi brevi ma essenziali. Questi itinerari offrono una doppia lente alternativa ma complementare per approfondire la presenza e l’impatto del petrarchismo sul ducato estense. Attraverso documenti d’archivio, la rassegna mostra quanto la cultura petrarchesca abbia influenzato gli ambienti intellettuali di Ferrara e Modena nel corso dei secoli.

Lorenza Iannacci, direttrice dell’archivio di stato, spiega come l’insieme delle carte e dei codici formi un racconto unitario. Da un lato si presentano i materiali librari, dall’altro le fonti d’archivio con ruoli narrativi diversi ma con un’identica funzione: illustrare l’impatto culturale di Petrarca e il radicamento del suo pensiero nei territori della dinastia estense.

Questi documenti includono lettere, contratti, registri e altri materiali vari che raccontano le dinamiche politiche, sociali e culturali legate al petrarchismo nei contesti storici del ducato. La scelta di integrare l’esposizione con fonti archivistiche testimonia la volontà di scavare oltre la superficie letteraria. Viene così fuori un quadro molto più ricco che consente di comprendere non solo Petrarca ma anche come il suo pensiero sia stato recepito, trasformato e trasmesso nella regione emiliano-romagnola.

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