Mogol rivela il suo ruolo nel panorama musicale italiano: "Non mi interessa dirigere festival"

Mogol rivela il suo ruolo nel panorama musicale italiano: “Non mi interessa dirigere festival”

Mogol rifiuta il ruolo di direttore artistico del Festival di Sanremo, sottolineando l’importanza della scrittura musicale e criticando le tendenze superficiali nel panorama musicale attuale.
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Mogol rivela il suo ruolo nel panorama musicale italiano: "Non mi interessa dirigere festival" - Gaeta.it

La musica italiana continua a rimanere al centro dell’attenzione grazie a figure storiche come Mogol, che ha condiviso la sua visione e opinione in merito ai festival e alla creazione musicale. Durante un’intervista su Radio1, il celebre paroliere ha spiegato le sue preferenze e i suoi obiettivi, chiarendo che il suo focus rimane sulla scrittura di canzoni significative piuttosto che sulla gestione di eventi come il Festival di Sanremo.

Mogol e il festival di Sanremo: un no chiaro

In un’intervista a “Un Giorno da Pecora“, Mogol ha escluso la possibilità di assumere il ruolo di direttore artistico del Festival di Sanremo. “Non mi hanno chiesto di farlo. Faccio l’autore e non mi interessa dirigere nessuno”, ha detto. Evidente è la sua preferenza per il lavoro di scrittura, che considera più affinato e prezioso. “A me interessa scrivere canzoni belle, testi che parlano della vita”, ha sottolineato, ribadendo la sua dedizione all’arte della composizione musicale.

Questo rifiuto di prendere in mano il timone del festival si colloca in un contesto di crescente disinteresse verso la manifestazione stessa, almeno dal punto di vista di Mogol. Ha dichiarato di non aver seguito le ultime edizioni del Festival, preferendo dedicarsi ad altre passioni, come guardare le partite della Juventus. Parlando della recente edizione, ha parlato con apprezzamento di una canzone di Simone Cristicchi, definendola “toccante”. Tuttavia, ha ammesso di non conoscere i dettagli sui vincitori del festival, rimanendo distaccato rispetto ai risultati.

La sua posizione e la critica al modo di fare musica

La conversazione si è spostata anche sulla sua avversione a fornire giudizi sulle canzoni altrui. Mogol ha espresso chiaramente: “Non mi piace giudicare le canzoni degli altri. Sono autore, non critico”. Questo approccio dimostra la sua volontà di non sminuire il lavoro di altri artisti. “Non voglio esprimermi, non mi piace dire una cosa e far del male a qualcuno. Non è il mio mestiere”, ha aggiunto, evidenziando un’etica di rispetto e integrità artistica.

Questo punto di vista emerge con forza anche quando ha toccato il tema di Giorgia, che ha attirato critiche per la sua performance. “Le offrirei un corso nella nostra scuola; ha una voce meravigliosa, ma canta come si faceva 30 anni fa. La voce deve essere credibile per quello che dice”, ha affermato, chiarendo la sua idea su come l’autenticità vocale sia fondamentale nel trasmettere emozioni. La sua osservazione mette in luce la sua attenta considerazione della qualità espressiva, una lezione valida per tanti giovani artisti.

Riflessioni sul panorama musicale attuale

Mogol ha colto l’occasione per riflettere anche sull’importanza del contenuto musicale nel panorama odierno. Ha espresso preoccupazione riguardo alla scelta delle canzoni nel Festival di Sanremo, sottolineando che “è fondamentale che le canzoni siano di livello”. Comportamenti provocatori, che spingono gli ascolti attraverso situazioni bizzarre o scabrose, non sono di suo gradimento. La sua affermazione, “Se gli ascolti aumentano perché uno si gira e fa la pipì sul palcoscenico, non mi frega niente”, lampeggia come una critica aperta a pratiche che possono sminuire il valore artistico della musica.

Con queste dichiarazioni, Mogol si conferma come una figura critica e riflessiva, che non ha paura di esprimere il suo disappunto nei confronti di tendenze che possono compromettere la qualità musicale. Il suo impegno nella scrittura continua a essere il cardine della sua identità artistica, orientata verso la creazione di opere che parlano della vita in modo autentico e profondo.

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