La scomparsa di De Melo Alphavile Pedrosa, un giovane brasiliano, ha suscitato preoccupazione e mobilitazione in Italia. Il ragazzo, 20 anni, era a Roma dal novembre 2024 e ha interrotto i contatti con la madre il 31 dicembre dello stesso anno. La madre, Schneider Maria Leticia, ha avviato le procedure per la denuncia di scomparsa quando non ha più ricevuto notizie dal figlio. Questo evento ha innescato un’operazione di ricerca da parte delle autorità italiane, che ha coinvolto diversi enti e strumenti di indagine.
dettagli sulla scomparsa e mobilitazione delle autorità
De Melo era in Italia per motivi personali e, secondo le testimonianze, aveva mantenuto regolari contatti telefonici con la madre fino al giorno della sua scomparsa. Alla notizia della scomparsa del figlio, Maria Leticia, residente in Portogallo, si è recata a Roma il 5 gennaio 2025. Sostenuta da volontari dell’Associazione Penelope Lazio, ha densato una denuncia presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza Viminale. Questo passaggio ha segnato l’avvio ufficiale delle ricerche, che sono state coordinate secondo il Piano Provinciale per le persone scomparse della Prefettura di Roma, mobilitando risorse e personale di diverse unità.
Nonostante gli sforzi, gli appelli lanciati sui social media non hanno prodotto segnalazioni utili, e non si è riusciti a rintracciare il veicolo di De Melo. Questo ha complicato ulteriormente la situazione e ha creato un’atmosfera di crescente ansia sia tra i familiari del ragazzo che tra gli operatori coinvolti nelle ricerche.
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ritrovamento dell’auto e sviluppi nelle indagini
Il 15 gennaio, dopo un intenso lavoro di indagine, gli agenti del Commissariato Viminale sono riusciti a individuare l’ultima cella telefonica utilizzata da De Melo. Questo ha portato alla localizzazione della Peugeot 308 del ragazzo in una vasta area di campagna nella zona Marcigliana, a nord di Roma. La scoperta dell’auto ha rappresentato un passo significativo nelle indagini, dato che essa poteva fornire indizi utili sulla scomparsa.
Immediatamente, la Polizia di Stato ha attivato un servizio aereo per sorvolare l’area, ed è stata individuata proprio l’auto di De Melo. Sul posto, la Polizia Scientifica ha eseguito rilevamenti e ha recuperato vari effetti personali rinvenuti all’interno del veicolo, che sono stati messi a disposizione delle autorità giudiziarie per ulteriori accertamenti.
Il giorno successivo, la Prefettura ha proseguito le ricerche nell’area in cui era stata rinvenuta l’auto, coinvolgendo i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile e l’unità cinofila della Guardia di Finanza, insieme all’utilizzo di droni e attrezzature tecnologiche avanzate per coprire la vasta area e cercare ulteriori tracce di De Melo.
supporto alla famiglia e continuazione delle ricerche
Mentre le operazioni di ricerca proseguivano, la madre di De Melo ha ricevuto supporto psicologico dagli operatori di Penelope Lazio. Questi volontari hanno dimostrato una presenza costante, sia nel sostegno emotivo che nella collaborazione nelle ricerche. La comunità, così come i volontari, hanno cercato attivamente di mantenere alta l’attenzione su questo caso.
Le autorità competenti stanno continuando a investigare e ad esaminare tutte le piste, senza tralasciare alcun dettaglio. La Procura della Repubblica di Roma ha aperto un’indagine ufficiale sulla scomparsa di De Melo, a cui partecipano anche altre forze dell’ordine. Resta alta l’attenzione su qualsiasi informazione possa emergere e gli appelli per segnalazioni continuano a circolare, anche attraverso la linea telefonica dedicata di Pronto Penelope.
Il caso di De Melo Alphavile Pedrosa non è solo un fatto di cronaca, ma un dramma umano che coinvolge non solo la sua famiglia, ma l’intera comunità con scambi di solidarietà e il desiderio di riportare a casa un giovane che è scomparso troppo presto.