Missione della Commissione di Inchiesta sui Rifiuti in Campania: Interventi e Problemi Irrisolti

Missione della Commissione di Inchiesta sui Rifiuti in Campania: Interventi e Problemi Irrisolti

La Commissione parlamentare di inchiesta sui rifiuti in Campania, guidata da Jacopo Morrone, evidenzia la necessità di interventi coordinati per affrontare l’emergenza ambientale e le illegalità persistenti.
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Missione della Commissione di Inchiesta sui Rifiuti in Campania: Interventi e Problemi Irrisolti - Gaeta.it

Un’importante delegazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite legate al ciclo dei rifiuti ha concluso la sua missione in Campania. Presieduta dal deputato Jacopo Morrone, la commissione ha svolto audizioni in Prefettura a Napoli, gettando luce su un tema cruciale per la salute e l’ambiente della regione. Le dichiarazioni dei membri della delegazione evidenziano le problematiche persistenti e le necessità di interventi coordinati per affrontare l’emergenza rifiuti.

Audizioni in Prefettura e attività di monitoraggio

Le audizioni hanno visto la partecipazione di figure istituzionali chiave, tra cui Michele di Bari, prefetto di Napoli, e vari procuratori delle repubbliche di Torre Annunziata e Nola. Sono stati presenti anche rappresentanti di Arpa Campania e delle ASL di Napoli. Durante gli incontri, sono state presentate relazioni dettagliate sulle attuali problematiche legate al ciclo dei rifiuti e all’inquinamento ambientale. Il presidente Jacopo Morrone ha affermato di aver ricevuto informazioni significative che vanno oltre le recenti decisioni della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, sottolineando l’importanza del monitoraggio da parte delle istituzioni coinvolte.

Morrone ha messo in luce come non ci si trovi a un punto di partenza, bensì che molte attività siano state già avviate grazie all’impegno di diverse istituzioni. Tuttavia, il problema principale resta il coordinamento nella gestione di tali attività. Secondo il presidente, per poter affrontare efficacemente la complessità del fenomeno, è fondamentale avere un soggetto che possa mettere in rete e sistematizzare l’operato delle varie entità coinvolte. Il Governo ha già annunciato la nomina del generale Giuseppe Vadalà come Commissario unico, un passo atteso per cercare di risolvere questa annosa situazione.

Questioni di bonifiche e illegalità ambientale

Durante la missione, è emersa in modo netto la questione delle bonifiche necessarie per i siti colpiti da sversamenti e interramenti di rifiuti pericolosi, molti dei quali risalgono agli anni ’90. Morrone ha evidenziato che il problema non riguarda solo le vecchie discariche, ma anche la crescente illegalità attuale, che si manifesta attraverso il comportamento irresponsabile dei cittadini, l’abbandono indiscriminato di rifiuti e lo smaltimento illegale delle aziende attive sul territorio.

Stando alle dichiarazioni, molte aziende continuano a svolgere la loro attività in violazione delle normative vigenti, aggravando ulteriormente la situazione. È evidente che si tratta di un’emergenza non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale, poiché la salute dei cittadini è a rischio. Allo stesso tempo, le aree rom continuano a mostrare gravi segni di degrado e inquinamento.

Influenza della criminalità organizzata

Un aspetto imprescindibile emerso dai colloqui è il radicamento della criminalità organizzata nel traffico di rifiuti, che si manifesta con attività di raccolta e smaltimento irregolare. Alcuni gruppi criminali, come emerso dalle audizioni, sfruttano anche società di copertura per mascherare le loro operazioni illecite, contribuendo al problema del rifiuto tossico nel territorio nazionale. Oltre a ciò, è segnalata anche l’esportazione illegale di rifiuti verso altre regioni, come la Puglia o il Nord, nonché verso l’estero. Un controllo approfondito è urgentemente necessario per contrastare queste pratiche nocive.

Particolare attenzione è stata rivolta anche all’inquinamento delle falde acquifere, problema di enorme rilevanza sia ambientale che per la salute pubblica, poiché in molte aree d’Italia l’acqua potabile è contaminata. La Commissione di inchiesta si sta concentrando su questa questione, riconoscendo l’urgenza di attuare interventi decisivi per garantire un ambiente salubre e sostenibile per tutti i cittadini.

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