Ministro della giustizia nordio critica la fuga di notizie riservate e difende la permanenza in carica degli indagati

Ministro della giustizia nordio critica la fuga di notizie riservate e difende la permanenza in carica degli indagati

Il ministro della giustizia Carlo Nordio denuncia le fughe di notizie riservate nelle indagini giudiziarie, chiede una revisione del segreto istruttorio e distingue tra responsabilità politiche e giudiziarie.
Ministro Della Giustizia Nordi Ministro Della Giustizia Nordi
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio denuncia le fughe di notizie riservate nelle indagini giudiziarie, chiedendo maggior controllo sul segreto istruttorio e distinguendo nettamente tra responsabilità giudiziarie e politiche, soprattutto riguardo alle dimissioni degli indagati. - Gaeta.it

Le parole del ministro della giustizia Carlo Nordio rimettono al centro il delicato tema della riservatezza nelle indagini giudiziarie, con particolare attenzione alle conseguenze delle fughe di notizie. Il dibattito si accende nella giornata del consiglio dei ministri, mettendo in discussione anche l’opportunità che un indagato si dimetta in seguito all’iscrizione nel registro degli indagati.

Le denunce di nordio sulla diffusione di notizie riservate

Nel corso della conferenza stampa post consiglio dei ministri, Carlo Nordio ha espresso un giudizio netto sulla diffusione di informazioni riservate tratte da fascicoli giudiziari. Ha ricordato casi di trent’anni fa legati a Silvio Berlusconi e di più recente riferimento a Giuseppe Sala, sottolineando i numerosi episodi simili che coinvolgono centinaia di persone.

Critiche alla fuga di notizie e responsabilità

Nordio ha definito queste situazioni “una porcheria”, rimarcando la natura illegittima della fuga di notizie che minano il rispetto delle procedure investigative. Ha criticato non tanto i cronisti, definiti estranei alla responsabilità dell’accaduto, ma chi materialmente perde il controllo e permette che informazioni delicate trapelino prima del tempo. Nel suo intervento, ha invocato una rigorosa vigilanza per evitare che tali sviste compromettano il segreto istruttorio, elemento fondamentale per garantire la correttezza del processo.

La posizione di nordio sulle dimissioni degli indagati

Il ministro ha preso una posizione netta riguardo al legame, spesso evocato nel dibattito pubblico, tra iscrizione nel registro degli indagati e dimissioni da incarichi pubblici o politici. Secondo Nordio, la sola presenza di un comunicato di garanzia non dovrebbe mai determinare l’abbandono della carica.

Differenza tra politica e magistratura

Ha evidenziato che, se questo diventasse un obbligo automatizzato, si consegnerebbe il potere decisionale esclusivamente alla magistratura, svuotando la politica delle sue prerogative. Resta comunque valido il diritto e il caso per dimissioni motivate da ragioni interne all’amministrazione o alla politica, ma questo esula dalla gestione giudiziaria delle indagini. Il ministro richiede quindi una distinzione netta tra aspetti giudiziari e quelli politici o amministrativi, evitando confusioni che possano compromettere la stabilità dei ruoli pubblici durante le indagini.

La richiesta di revisione del segreto istruttorio e delle responsabilità

Nordio ha formulato un appello a rivedere le norme sul segreto istruttorio, per rafforzare il controllo sulle informazioni in mano agli organi inquirenti e prevenire la diffusione fuori tempo dei contenuti delle indagini. Ha chiesto una maggiore precisione e responsabilizzazione riguardo a chi permette la fuga di notizie riservate.

Il ruolo dei giornalisti e la responsabilità della perdita di riservatezza

Secondo il ministro, l’assenza di un adeguato sistema di sorveglianza facilita la proliferazione di informazioni delicate, pregiudicando il corso della giustizia. Questo tipo di fuga non deve essere mai messa sulle spalle dei giornalisti, che svolgono il loro ruolo, bensì di chi si rende colpevole della perdita di riservatezza o di chi non adotta misure abbastanza rigide per impedirla.

L’intervento di Nordio cerca così di indirizzare il confronto verso una disciplina più chiara e severa che salvaguardi il diritto alla privacy delle persone indagate e tuteli l’integrità degli atti giudiziari.

Questo intervento del ministro della giustizia Carlo Nordio arriva in un momento delicato, caratterizzato da tensioni tra politica e magistratura sul rispetto della segretezza nelle inchieste. Le sue parole infiammano il dibattito pubblico e ribadiscono il problema di un equilibrio difficile da mantenere tra trasparenza e riservatezza in tema di giustizia.

Change privacy settings
×