Una vicenda inquietante ha scosso il mondo scolastico di Montebelluna, in provincia di Treviso, dove una giovane di diciannove anni, attualmente in cura per un disturbo alimentare, ha ricevuto un messaggio minaccioso da un compagno di classe. L’episodio è avvenuto mentre la ragazza era ricoverata in un istituto specializzato per la cura dell’anoressia, un disturbo che l’ha costretta a interrompere il suo percorso scolastico. L’aggressione verbale è stata ufficializzata con una denuncia ai carabinieri, che ora stanno indagando sull’accaduto.
I dettagli dell’accaduto
La giovane, mentre era in cura in una clinica del vicentino, ha ricevuto un messaggio sul suo cellulare attraverso una notifica generata dalla piattaforma di e-learning utilizzata dalla sua scuola. Il contenuto della comunicazione era estremamente offensivo e violento. La ragazza ha trovato nel messaggio le parole “ammazzati“, seguite da una bestemmia. Fortemente scossa dalla brutalità e dall’apparentemente insensibile atteggiamento nei suoi confronti, ha deciso di contattare le autorità competenti per segnalare l’accaduto. La denuncia è stata presentata ai carabinieri, che ora si sono attivati per raccogliere informazioni e procedere con gli accertamenti del caso.
La reazione della comunità scolastica
Il fatto ha avuto un forte impatto sulla comunità scolastica. La giovane aveva frequentato fino a poco tempo fa un istituto superiore di Montebelluna. La notizia ha già raggiunto il consiglio d’istituto, che si è riunito per discutere possibili provvedimenti disciplinari nei confronti dell’autore del messaggio. La scuola si sta trovando a dover gestire le ripercussioni di questo incidente, aggiungendo pressione sia sulla direzione scolastica che sugli studenti, in un contesto in cui la sensibilità verso i disturbi alimentari è fondamentale.
La posizione dell’autore del messaggio
Il ragazzo accusato di aver inviato il messaggio ha negato ogni responsabilità. Secondo quanto emerso, sostiene di non aver avuto il controllo del computer da cui sarebbe stato inviato il messaggio, affermando che gli era stato sottratto. Saranno quindi i carabinieri a dover valutare le prove e capire se effettivamente lui sia l’autore della comunicazione offensiva, in un contesto delicato che coinvolge la salute mentale e il benessere di un giovane in difficoltà.
Implicazioni legali e sociali
Questo episodio non solo solleva questioni legali riguardo alla responsabilità di come le parole possono impattare sulla vita delle persone, soprattutto in un momento di vulnerabilità, ma mette in luce anche la necessità di una maggiore educazione sui disturbi mentali nelle scuole. È essenziale promuovere un ambiente di rispetto e comprensione, specialmente per gli studenti che affrontano sfide significative come i disturbi alimentari. I carabinieri proseguiranno le indagini per stabilire la verità e determinare gli eventuali provvedimenti da prendere nei confronti del giovane che ha inviato il messaggio, nell’obiettivo di garantire un ambiente scolastico sicuro e rispettoso per tutti.