Le borse asiatiche e del pacifico hanno registrato andamenti divergenti dopo il voto in giappone che ha segnato una battuta d’arresto per il premier shigeru ishiba. Nel frattempo, gli investitori monitorano con attenzione i segnali dalle valute principali e attendono la decisione sui tassi della banca centrale europea prevista per giovedì prossimo.
L’impatto del voto in giappone sui mercati asiatici
Il voto tenutosi in giappone ha avuto un effetto immediato sulle borse regionali, anche se tokyo è rimasta chiusa per festività. Il premier shigeru ishiba ha perso la maggioranza in senato, un risultato che ha generato incertezza tra gli operatori. Taiwan ha ceduto lo 0,18%, segnalando una debolezza percepita dopo la notizia. Seul, invece, ha chiuso in rialzo dello 0,71%, indicandosi una certa resilienza nel mercato sudcoreano. Sidney ha sofferto una flessione dell’1,02%, mostrando una reazione più negativa rispetto ad altre piazze. Hong kong ha guadagnato lo 0,6%, mentre shanghai è salita dello 0,7%. Mumbai e singapore hanno registrato incrementi più contenuti, rispettivamente dello 0,34% e dello 0,41%. Questi dati indicano una riluttanza diffusa a prendere posizioni nette in un contesto politico-economico segnato dalla svolta elettorale giapponese.
Aspettative per i mercati europei e americani in vista della bce
I future europei si sono mantenuti in territorio negativo, riflettendo una cautela derivante dalla scarsa presenza di dati macroeconomici oggi. Al contrario, i future statunitensi si sono mossi in positivo, indicando un atteggiamento più ottimista tra gli investitori d’oltreoceano. L’attenzione si sta spostando verso la decisione sui tassi della banca centrale europea, attesa per giovedì prossimo. Il mercato valuta i possibili interventi della bce sull’inflazione e la crescita, dati i segnali contrastanti emersi dalle principali economie del continente.
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Andamento delle valute e dei mercati delle materie prime oggi
Il dollaro ha mostrato una debolezza diffusa oggi scendendo sotto quota 0,86 euro, a 147,89 yen e a 0,74 sterline. Questi movimenti indicano una pressione sulle valute americane, probabilmente legata alle aspettative di politica monetaria e all’incertezza globale. L’oro ha recuperato terreno, segnando un rialzo dello 0,51% a 3.368,48 dollari l’oncia, segno che gli investitori stanno cercando rifugi sicuri. Il petrolio greggio si è mantenuto stabile con un incremento dello 0,06% a 67,38 dollari al barile. Al contrario il gas naturale sulla piazza Ttf di Amsterdam ha invertito la tendenza positiva con un rialzo del 0,65% a 33,83 euro al megawattora, segnalando tensioni nei mercati energetici europei.
Il contesto politico-monetario nei mercati globali
Il quadro attuale riflette le incertezze politiche e monetarie che influenzano i mercati, mentre gli operatori continuano a valutare le conseguenze di scelte interne e internazionali. La settimana prossima si annuncia importante, con l’attenzione rivolta soprattutto alle prossime decisioni della banca centrale europea.