Maria Plozner Mentil, portatrice carnica e vittima del conflitto, rappresenta un’importante figura storica del Friuli Venezia Giulia. La sua storia si intreccia con le vicende della Prima Guerra Mondiale, in un periodo in cui le donne contribuirono attivamente al fronte, nonostante non indossassero uniformi militari. In occasione della Giornata Internazionale della Donna, la Difesa ha deciso di onorare la sua memoria intitolando a lei la Caserma di “La Comina” a Pordenone. Questo gesto non solo pone l’accento sul coraggio delle donne di allora, ma riconosce anche il loro enorme contributo nel contesto bellico.
La vita di Maria Plozner Mentil
Maria Plozner Mentil nacque a Timau nel 1884, in una regione montuosa del Friuli Venezia Giulia, caratterizzata da tradizioni forti ed identità locale. Nella sua vita quotidiana, Maria si occupava dei suoi quattro figli mentre il marito era lontano, impegnato sul fronte del Carso. Quando l’esercito Italiano lanciò un appello per reclutare volontari che potessero portare rifornimenti ai soldati di montagna, Maria rispose prontamente. Determinata e coraggiosa, divenne una portatrice carnica, intraprendendo missioni pericolose e spostando viveri e munizioni in condizioni difficili.
Nel 1916, mentre tentava di portare aiuto ai combattenti, Maria Plozner fu tragicamente colpita da un cecchino austroungarico. Questo evento sottolinea non solo il rischio che quelle donne affrontavano, ma anche l’importanza del loro ruolo nel contesto della guerra. Non a caso, nel 1997, alla sua memoria è stata conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare, un riconoscimento che celebra il sacrificio e l’impegno di tutte le portatrici carniche nel conflitto.
L’omaggio della Difesa e la cerimonia d’intitolazione
Il 6 marzo 2025, la caserma di “La Comina” è stata ufficialmente intitolata a Maria Plozner Mentil in una cerimonia alla quale hanno partecipato diverse autorità , tra cui Isabella Rauti, sottosegretaria alla Difesa. Rauti ha evidenziato come questo riconoscimento rappresenti un importante omaggio non solo a Maria, ma anche a tutte le donne che, durante la Prima Guerra Mondiale, si adoperarono per sostenere gli uomini al fronte. L’intitolazione, infatti, è l’unica a onorare una donna in un contesto tradizionalmente maschile come quello militare.
La Rauti ha sottolineato il parallelismo di queste donne con le militari moderne, avendo recentemente celebrato i 25 anni dall’ingresso delle donne nelle Forze Armate. La cerimonia è stata anche un’occasione per ribadire l’impegno verso la parità di genere nelle carriere militari, un aspetto che permane cruciale anche oggi. La presenza delle discendenti di Plozner, Daniela e Cornelia, ha aggiunto un tocco emozionale all’evento, rendendo la celebrazione ancora più significativa.
Il valore storico e culturale del riconoscimento
Intitolare una caserma a Maria Plozner Mentil ha un forte significato anche dal punto di vista storico e culturale. Questo gesto rappresenta non solo un atto di restituzione di dignità a una figura marginalizzata dalla memoria storica, ma contribuisce anche a rendere visibile il ruolo delle donne nelle guerre del passato. Molte di loro, come Maria, furono protagoniste silenziose, portando a termine compiti vitali per il sostentamento delle truppe. Onorare tali figure è fondamentale per una rielaborazione contemporanea della storia, che tende a riflettere e a riconoscere il contributo di tutti.
La cerimonia ha anche ricordato che nel 1955 era stata già dedicata a Maria una caserma degli alpini a Paluzza, ora dismessa, segno che la sua memoria non è mai stata completamente dimenticata. Riconoscere e celebrare questi eventi storici aiuta a costruire un futuro in cui il contributo delle donne viene sempre più integrato nella narrazione collettiva e nella comprensione delle dinamiche sociali e culturali.