A Imperia, una giovane madre con due figli si trova in una situazione critica: il gestore del servizio idrico, Rivieracqua, ha sigillato il suo contatore per il presunto mancato pagamento di bollette. I fatti, avvenuti il 5 marzo, evidenziano una serie di problematiche legate alla gestione del servizio idrico nella provincia, portando la donna a richiedere assistenza legale e a rivolgersi all’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, nota come Arera.
Interruzione del servizio senza preavviso
La vicenda è iniziata quando la donna ha scoperto di non avere più accesso all’acqua in casa. Rivieracqua ha provveduto a interrompere il servizio senza inviare alcun preavviso. Questo è uno dei punti contestati dalla madre, che sostiene di non essere stata adeguatamente informata riguardo all’azione intrapresa dal gestore. In aggiunta, la donna ha segnalato l’impossibilità di contattare telefonicamente l’ente per ricevere chiarimenti sulla situazione. La sua ricerca di informazioni è proseguita con una visita diretta agli uffici di Rivieracqua, dove le è stata presentata una ricevuta di una comunicazione registrata riferita, però, a un’altra utenza, aggravando ulteriormente la confusione e la frustrazione per la situazione.
Richiesta di pagamento e contestazioni
Dopo vari tentativi di capire la situazione, la giovane mamma ha ricevuto una richiesta di pagamento che ammontava a 500 euro per il ripristino del servizio. Questa cifra si riferiva a debiti che, secondo le sue affermazioni, sarebbero stati molto inferiori e contestabili. La madre ha chiesto allora di poter rateizzare l’importo richiesto, ma tale richiesta è stata rifiutata. Di fronte a una situazione che sembrava senza via d’uscita, la donna ha deciso di corrispondere l’importo richiesto, pur non essendo convinta della legittimità della richiesta.
La decisione di intraprendere azioni legali
Dopo aver pagato la somma, la madre ha deciso di intraprendere azioni legali per chiarire la vicenda. La sua situazione è emblematica delle difficoltà che molti cittadini stanno affrontando in provincia, specialmente alla luce delle recenti polemiche relative a “bollette da capogiro,” che hanno colpito migliaia di residenti, in particolare a Bordighera. Con la somma alla quale sono stati sottoposti degli utenti a causa di conguagli retroattivi, Rivieracqua si trova nuovamente nel mirino di critiche e contestazioni da parte degli utenti.
Il caso della giovane madre è solo un esempio di come le problematiche legate ai servizi essenziali possano avere conseguenze gravi sulla vita quotidiana delle famiglie. Con la sua decisione di adire per vie legali, la donna spera di ottenere giustizia e un chiarimento su una situazione che, finora, è stata segnata da mancanza di comunicazione e disagio.