Lutto nel mondo della politica e del giornalismo: è morto Domenico Rosati a 95 anni

Lutto nel mondo della politica e del giornalismo: è morto Domenico Rosati a 95 anni

Domenico Rosati, leader delle Acli e senatore della Democrazia Cristiana, è scomparso a 95 anni, lasciando un’eredità significativa nel panorama politico e giornalistico italiano. I funerali si terranno il 16 ottobre.
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Lutto nel mondo della politica e del giornalismo: è morto Domenico Rosati a 95 anni - (Credit: www.ansa.it)

Oggi, la capitale ha perso una figura di spicco nel panorama politico e giornalistico italiano. Domenico Rosati è deceduto all’età di 95 anni, come annunciato dai familiari Maria, Marco ed Elisabetta. Un lutto che segna la fine di un’era per le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani e per il mondo cattolico italiano, di cui Rosati è stato un leader influente. Un incontro con Papa Wojtyla rappresenta solo uno degli eventi chiave della sua carriera, che ha spaziato dalla presidenza delle Acli al ruolo di senatore per la Democrazia Cristiana. I funerali si svolgeranno mercoledì 16 ottobre presso la parrocchia Santissima Trinità a Villa Chigi.

La carriera nelle Acli: un periodo di riforma

Domenico Rosati ha ricoperto il ruolo di presidente delle Acli per undici anni, dal 1976 al 1987, un periodo segnato da sfide internazionali e da una crisi di identità per l’associazione. Sotto la sua guida, Rosati ha cercato di ristabilire un forte legame con la gerarchia ecclesiastica, dopo le tensioni scaturite per l’orientamento socialista sotto la presidenza di Emilio Gabaglio. Nonostante tali difficoltà, Rosati ha saputo ripristinare la fiducia tra l’associazione e la Chiesa, riuscendo a organizzare incontri significativi, tra cui uno con Papa Wojtyla. Questo recupero delle relazioni ha rappresentato un passo fondamentale per la riorganizzazione delle Acli come “movimento della società civile”, con l’obiettivo di rigenerare, piuttosto che contrapporsi, al sistema partitico italiano.

Nel corso della sua presidenza, Rosati ha promosso numerose iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica su temi cruciali come la pace, il lavoro e la democrazia. Un esempio emblematico è rappresentato dalla marcia per la pace organizzata nel 1983, che da Palermo portò a Ginevra per protestare contro la corsa al riarmo atomico e l’installazione di missili a Comiso. L’evento dimostrò la capacità delle Acli di mobilitare persone e idee, incarnando un forte messaggio di cittadinanza attiva e responsabilità sociale.

L’impatto politico e il legame con la Democrazia Cristiana

Oltre al suo impegno nelle Acli, Domenico Rosati ha avuto un ruolo di rilievo anche nel campo politico, ricoprendo la carica di senatore per la Democrazia Cristiana. La sua indipendenza e il forte attaccamento alla religione cattolica lo hanno reso una figura influente nel panorama politico degli anni ’80 e ’90. Rosati ha sostenuto con convinzione l’autonomia dei cattolici, promuovendo una visione della politica in grado di integrare valori religiosi senza subordinarsi a ideologie di partito.

La sua attività politica si è contraddistinta per un approccio pragmatico e veritiero, incentrato su tematiche di rilevanza sociale e morale. Ampliando discorsi e dibattiti pubblici, Rosati ha contribuito alla formazione di un pensiero critico e inclusivo nel contesto politico italiano. La sua presenza in senato ha segnato importanti battaglie legislative, affrontando questioni come il lavoro, la giustizia sociale e l’integrazione.

Un giornalista dall’anima cattolica: tra scrittura e impegno sociale

La passione di Domenico Rosati per il giornalismo è emersa parallelamente alla sua carriera politica e nelle Acli. Laureato in giurisprudenza presso l’Università La Sapienza di Roma, Rosati ha iniziato a scrivere per i periodici dell’associazione, dove ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, fino a diventare direttore di Azione Sociale. La sua capacità di analisi e approfondimento lo ha portato a collaborare con testate di spicco come Avvenire e Il Mattino, e più recentemente con l’Unità.

Nel suo lavoro di cronista e analista politico, Rosati ha messo in risalto tematiche di rilevanza per il cattolicesimo e la società italiana. Ha scritto saggi significativi, tra cui “La questione politica delle Acli”, contribuendo a riflessioni profonde su fede e impegno civico. Rosati ha sempre sostenuto l’importanza di un cristianesimo attivo e partecipe, una filosofia incarnata perfettamente nella sua celebre citazione del cardinale Garrone: “Un uomo ridotto alla sola obbedienza è una caricatura”. Questa frase riassume il suo pensiero e la sua azione, in un contesto dove la fede e la vita pubblica si intrecciano in modo inscindibile.

Con la sua scomparsa, il panorama politico e sociale italiano perde una figura di grande carisma e determinazione, il cui operato rimarrà un’ispirazione per generazioni future.

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