Luca Zingaretti tra teatro, cinema e il possibile futuro fuori da montalbano

Luca Zingaretti tra teatro, cinema e il possibile futuro fuori da montalbano

Luca Zingaretti, premiato all’Ischia Film Festival, si dedica a nuovi progetti teatrali e cinematografici, omaggiando Camilleri e puntando alla regia di un film su Garibaldi, lasciandosi alle spalle il commissario Montalbano.
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Luca Zingaretti, celebre per il commissario Montalbano, presenta nuovi progetti tra teatro, regia e omaggi a Camilleri, allontanandosi dal passato televisivo per esplorare temi più personali e riflessivi. - Gaeta.it

Luca Zingaretti, noto soprattutto per il ruolo del commissario Montalbano, ha raccontato parte della sua carriera e dei suoi progetti all’Ischia Film Festival, dove ha ricevuto il Film Award. L’attore e regista romano, classe 1961, ha parlato del suo primo film da regista, di un nuovo lavoro teatrale legato a Camilleri e di come vede il proprio futuro artistico lontano dal celebre detective.

Il ritorno a camilleri: “autodifesa di caino” in teatro per un omaggio unico

Un altro progetto in cantiere per Zingaretti riguarda uno dei testi più emblematici di Andrea Camilleri, “Autodifesa di Caino”. L’opera teatrale era stata pensata dallo stesso scrittore ma non interpretata da lui per la sua morte improvvisa. La Fondazione Camilleri, in occasione del centenario della nascita dello scrittore, ha invitato Zingaretti a portare in scena questo testo.

All’inizio l’attore-regista ha esitato, ma poi ha deciso di accettare, preferendo però non proporre una tradizionale tournée. Lo spettacolo sarà infatti limitato a quattro date: tre repliche a San Miniato e una speciale al Cretto di Burri, previsto per fine luglio. Zingaretti ha sottolineato che si tratterà di un omaggio curato, senza le dinamiche del teatro itinerante, per rispettare la figura di Camilleri e il valore del testo.

Un percorso artistico che guarda avanti oltre la televisione

La conversazione con Luca Zingaretti ha mostrato un artista che, seppur con un passato importante alle spalle, guarda a nuove sfide sul grande schermo e in teatro. Tra regia, omaggi a Camilleri e progetti non ancora realizzati, il futuro si presenta con strade diverse da quelle che l’hanno reso celebre.

Nonostante tutto il successo legato al suo appartenere a un personaggio amatissimo come Montalbano, Zingaretti sembra voler mantenere una distanza netta dal passato televisivo per concentrarsi su racconti più personali e riflessivi. L’Ischia Film Festival ha offerto una vetrina per queste riflessioni e per anticipare alcune delle sue prossime mosse nel mondo culturale italiano.

Addio al commissario montalbano: un capitolo chiuso senza piano per il ritorno

Il ruolo che ha reso Zingaretti celebre in tutto il paese è quello del commissario Montalbano, eppure l’attore considera finita quell’esperienza. Dopo vent’anni, molti colleghi con cui ha condiviso l’avventura non ci sono più e rivivere quei momenti, ha detto, porterebbe tristezza.

Ha voluto chiarire che né Rai né la produzione gli hanno proposto di girare nuove puntate o un epilogo per il personaggio. Sono circolate voci su un possibile “pacchetto regalo”, ma Zingaretti stesso non ne è a conoscenza e pensa che le spiegazioni vadano cercate altrove. Per ora la sua attenzione si concentra su altri progetti, senza escludere il passato ma senza alcuna intenzione di riprenderlo.

Un sogno da regista: il progetto su garibaldi ancora da realizzare

Zingaretti ha rivelato di aver sempre desiderato raccontare la vita di Giuseppe Garibaldi, non tanto come attore ma come regista. Ha spiegato che la storia di Garibaldi è poco conosciuta nel suo insieme dagli italiani, anche se si tratta di un personaggio affascinante e complesso.

Garibaldi era una figura popolare e turbolenta, che ha lasciato tracce profonde ovunque si è mosso o ha combattuto. Però il progetto è rimasto nel cassetto, perché realizzare un film su Garibaldi richiederebbe un budget molto alto e non sembra il momento adatto. Zingaretti ha lasciato intendere che questo sogno non è abbandonato del tutto, ma serve più tempo e risorse per concretizzarlo.

La regia esordiente e il racconto di resilienza in “la casa degli sguardi”

Il debutto alla regia di Luca Zingaretti ha destato attenzione e il film “La casa degli sguardi” è stato candidato al Globo d’oro come miglior opera prima. Il progetto nasce dal libro di Daniele Mencarelli, che racconta di un giovane con una sensibilità particolare e un forte dolore interiore. Zingaretti ha spiegato che ciò che lo ha colpito di più è stata la forza con cui il protagonista affronta le difficoltà e riesce a rialzarsi nonostante tutto.

Il film tocca temi profondi come la sofferenza, il lavoro, l’amicizia e la genitorialità. Elementi ricorrenti nella produzione artistica di Zingaretti negli ultimi anni. Per lui, il racconto non è solo un dramma emotivo, ma anche una testimonianza di come le persone possano ritrovare la luce dopo i momenti bui. Le atmosfere del film puntano su una narrazione intima, costruita più su sentimento e relazioni personali che sulle azioni.

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