Lia Iovenitti: la traduttrice abruzzese che ha portato la letteratura coreana in Italia

Lia Iovenitti: la traduttrice abruzzese che ha portato la letteratura coreana in Italia

Lia Iovenitti, traduttrice abruzzese, promuove la letteratura coreana in Italia, unendo culture attraverso le sue opere e ricevendo riconoscimenti per il suo impegno e talento nel settore editoriale.
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Lia Iovenitti: la traduttrice abruzzese che ha portato la letteratura coreana in Italia - Gaeta.it

La letteratura coreana ha trovato una nuova voce in Italia grazie a Lia Iovenitti, una traduttrice abruzzese che ha realizzato con determinazione il proprio sogno. Di ritorno da un’avventura che ha attraversato culture e continenti, Lia porta sul suo tavolo di lavoro opere di Han Kang, vincitore del Premio Nobel, trasformando la sua passione per le lingue in un successo editoriale. Con un background che spazia dalle lingue orientali alla carriera nell’import-export, questa storia è una testimonianza di come si possa unire saggezza, tradizione e modernità.

Un viaggio iniziato con i manga

Il percorso di Lia Iovenitti verso la Corea del Sud non è iniziato in un modo convenzionale. La sua curiosità per l’Oriente nasce dall’amore per i manga e i cartoni giapponesi, come ha raccontato in un’intervista. “Quando sono arrivata in Corea con una borsa di studio, il mio interesse è cresciuto esponenzialmente. Ho capito che quella era la mia strada.” Questo legame con il mondo asiatico si è intrecciato con la sua vita personale, poiché il fidanzato, ora marito e padre dei suoi figli, era coreano. Tuttavia, ha scelto di abbandonare le sicurezze per inseguire nuove opportunità in un paese che nel 1995 ospitava solo 230 italiani.

All’inizio Lia ha dovuto affrontare le differenze culturali. Ha notato che i coreani, simili agli abruzzesi, possono apparire riservati, ma una volta che si rompe il ghiaccio, la relazione si approfondisce. “La generosità dei coreani e il loro senso di comunità mi hanno colpito,” ha aggiunto. Ma la tradizione italiana le manca, specialmente la convivialità e la spontaneità delle relazioni senza gerarchie.

Una carriera nel mondo delle lingue

Dopo aver conseguito la laurea in lingue e letterature orientali, Lia ha costruito una carriera come interprete all’ambasciata italiana a Seul. A quarant’anni, ha fatto una scelta coraggiosa rinunciando a un impiego sicuro per dedicarsi all’import-export, un settore che ha sempre attratto il suo spirito imprenditoriale. Questo passaggio si è rivelato fondamentale, poiché le ha dato le risorse e la libertà per dedicarsi al suo sogno di diventare traduttrice.

Nonostante le difficoltà iniziali e numerosi rifiuti dalle case editrici, Lia ha perseverato. Negli ultimi sei anni, ha tradotto ben 12 opere, tra cui ‘L’Ora di Greco’ e ‘Non dico addio,’ che saranno pubblicate nel 2023 e 2024 rispettivamente. Le sue traduzioni sono state accolte con entusiasmo sia in Corea che in Italia, dove ha ricevuto vari riconoscimenti.

Riconoscimenti e successi

Lia Iovenitti ha visto il proprio lavoro riconosciuto a più livelli. Già nel 2023, il Governo coreano l’ha premiata come “migliore traduttrice,” un onore che sottolinea l’importanza delle sue traduzioni nel promuovere la cultura coreana in Italia. Per di più, a maggio scorso ha ricevuto il prestigioso titolo di Cavaliere dell’Ordine della ‘Stella d’Italia’, segno della sua rilevanza nel panorama culturale italiano. Allo stesso modo, il premio ‘La Lettura’ del Corriere della Sera per la migliore traduzione del 2024 segna un altro traguardo significativo nella sua carriera.

Lia vede nel suo lavoro non solo un impegno professionale, ma anche una forma di meditazione. “Quando mi siedo a tradurre, è come vivere in un momento speciale in cui le due culture si intrecciano. È una sensazione di utilità e appartenenza che mi riempie.”

Una madre e una sostenitrice

Oltre alle sue molteplici attività professionali, Lia è anche madre di due figli. La figlia, dottoranda in letteratura ad Oxford, e il figlio, studente di Informatica ad Eindhoven, rappresentano il risultato di un equilibrio ben riuscito tra carriera e famiglia. Lia attribuisce gran parte del suo successo al supporto della sua famiglia, originaria di Tempera e Pianola, che le ha sempre concesso la libertà necessaria per prendere decisioni audaci. “Sapere di avere sempre un posto dove tornare mi dà sicurezza,” ha affermato.

Questa storia di Lia Iovenitti è un esempio di come il coraggio, la passione e la determinazione possano superare confini culturali e trasformare un sogno in realtà. Con le sue traduzioni, non solo porta la letteratura coreana in Italia, ma crea anche un ponte tra due culture diverse, arricchendo entrambe con la sua visione unica.

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