L’industria automobilistica europea si trova al centro di un acceso dibattito, alimentato dalle dichiarazioni del vicepresidente della Commissione europea, Stéphane Séjourné. Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha riposto il suo veto alle affermazioni del politico francese che ha definito ideologiche le richieste delle forze politiche conservatrici per rivedere il bando sulle auto a benzina e diesel. Marsilio ha avvertito che una rigidità in questo settore potrebbe mettere a rischio migliaia di posti di lavoro, sollecitando un approccio pragmatico e tempestivo per affrontare le sfide attuali.
La critica alla posizione della Commissione europea
Nel corso di un’intervento presso la commissione Ambiente, Marco Marsilio ha espresso serie riserve sulle parole di Séjourné, dichiarando che non rappresentano un buon inizio per il nuovo Esecutivo europeo. Marsilio ha evidenziato come diversi governi sul continente condividano le stesse preoccupazioni, manifestando forti perplessità riguardo al Green Deal e alla nascente corsa verso l’adozione massiccia dei veicoli elettrici. La preoccupazione di Marsilio è che, in assenza di un piano rivisitato, l’industria automobilistica europea possa sentirsi soffocata dalla competizione, con un’invasione del mercato da parte della Cina che potrebbe condurre a un collasso dell’economia locale.
La posizione di Marsilio si fa ancor più urgente se si considera l’impatto che possono avere sulle economie locali le attuali normative sul settore automobilistico. Secondo il presidente, è fondamentale riconsiderare la direzione intrapresa e concentrarsi su ciò che realmente può sostenere i produttori automobilistici europei. L’industria ha bisogno di speranza e incentivi per innovare e adattarsi, non di ulteriori restrizioni che potrebbero compromettere la produzione e l’occupazione.
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Necessità di un intervento immediato
Marsilio ha insistito sulla necessità di agire rapidamente. Non è concepibile, secondo lui, attendere la fine del 2025 per rivedere il regolamento sulle emissioni di CO2. Un’attesa del genere, afferma, significa lasciare ai produttori automotive il peso di sanzioni economiche che già stanno conducendo alla chiusura di impianti e alla perdita di lavoro. Le conseguenze di tali scelte politiche potrebbero essere devastanti, non soltanto per i lavoratori del settore, ma anche per l’intera economia italiana.
L’appello di Marsilio è chiaro: è prioritario sospendere le multe per i produttori e introdurre misure che possano supportare la transizione senza danneggiare l’occupazione. Il fallimento nel fornire un adeguato supporto ai produttori mette in pericolo una delle industrie più importanti d’Europa, minacciando il benessere economico di molte comunità.
Tavola rotonda sul rilancio dell’automotive
Questo tema sarà al centro di una tavola rotonda, prevista per sabato mattina a Roma, durante il festival Atreju. Marco Marsilio avrà modo di confrontarsi con il ministro Adolfo Urso, la sottosegretaria Fausta Bergamotto e i rappresentanti di Confindustria e Stellantis. L’incontro si propone di esplorare “La via italiana per il rilancio dell’automotive”, con l’intento di proporre soluzioni concrete alle sfide che il settore sta affrontando.
La partecipazione di figure chiave del governo e dell’industria indica quanto l’argomento stia acquisendo centralità nel dibattito pubblico, riflettendo le necessità di un settore che è stato storicamente vitale per l’economia europea. Le decisioni prese in questi incontri potrebbero avere ripercussioni significative sul futuro dell’industria automobilistica, e sarà cruciale monitorare le reazioni da parte delle istituzioni e dei produttori coinvolti.