La stagione della raccolta dei marroni è entrata nel vivo a Valle Castellana, un incantevole angolo della provincia di Teramo immerso nei Monti della Laga. Questa zona è famosa per la produzione di una particolare varietà di castagno, la Castanea sativa L., riconosciuta dalla Regione Abruzzo come Prodotto Agricolo Tradizionale . La coltivazione dei marroni non è solo un’attività agricola, ma anche una tradizione che si tramanda da secoli, diventando parte integrante della cultura locale.
Un ambiente naturale ideale per la crescita dei marroni
I marroni di Valle Castellana crescono in un contesto collinare e montano, situato tra i 500 e i 1.200 metri sul livello del mare. Questa altitudine offre un clima fresco e terreni fertili, perfetti per una produzione di alta qualità. La coltivazione avviene senza l’uso di concimi chimici o fitofarmaci, rispettando metodi sostenibili che vedono la pianta nutrirsi esclusivamente di acqua piovana e luce solare. Questo approccio non solo preserva la fertilità del suolo, ma rispetta anche i cicli naturali e stagionali, conferendo ai marroni un sapore autentico e distintivo.
La storia della coltivazione di castagneti nella vallata del Castellano risale al XIII secolo, come dimostrano numerose fonti storiche. Questi alberi hanno rappresentato per lungo tempo una fonte di sostentamento per le comunità locali, diventando un elemento chiave della loro economia e cultura. Il legame tra le persone e la terra è profondo, evidenziato dalle pratiche di raccolta tradizionali che sono state tramandate nel corso dei secoli.
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Il processo della raccolta: dalle origini ai giorni nostri
La raccolta dei marroni inizia con la pulitura del sottobosco, un’operazione che in passato richiedeva il duro lavoro manuale con strumenti come falci e falcioni. Oggi, grazie ai progressi tecnologici, questa fase si svolge con l’impiego di attrezzature a motore, sebbene il rispetto per la tradizione rimanga fondamentale.
Il vero e proprio momento di raccolta comincia a ottobre, coincidente con la Festa della Madonna del Rosario, e prosegue fino a inizio novembre. Durante questo periodo, le famiglie e i raccoglitori si riuniscono nei castagneti, creando un’atmosfera di comunità e condivisione. Le tradizioni legate a questo evento sono arraffatte di gioia e senso di appartenenza, rendendo la raccolta non solo un’attività economica, ma anche un rito collettivo.
Un simbolo di questa tradizione è rappresentato dal Castagno di Nardò, uno degli alberi di castagno più grandi e antichi d’Italia, situato proprio nel comune di Valle Castellana. Questo maestoso esemplare è testimone del profondo legame storico e culturale che unisce le popolazioni locali ai loro terreni.
La raccolta dei marroni sotto i riflettori mediatici
La tradizione della raccolta dei marroni di Valle Castellana ha suscitato un interesse crescente, anche a livello nazionale. La troupe del programma ‘Uno Mattina‘ ha deciso di dedicare un servizio alla raccolta, portando la bellezza e la ricchezza di questa tradizione sotto i riflettori della televisione. Mercoledì 13 settembre, il programma mostrerà in diretta le procedure e le pratiche che circondano questa antica arte, dando voce agli abitanti della zona e alle loro storie.
Il noto scrittore Domenico Cornacchia, residente nella vicina Santa Rufina, ha sottolineato l’importanza della valorizzazione del territorio attraverso la conoscenza delle tradizioni locali. La raccolta dei marroni è una chiara manifestazione di come le radici culturali possano essere valorizzate e celebrate, richiamando l’attenzione su un patrimonio che merita di essere conosciuto e preservato.
Valle Castellana, quindi, non è solo un luogo dove si raccolgono marroni, ma un territorio ricco di storia, cultura e tradizione che continua a vivere nelle pratiche quotidiane dei suoi abitanti.