L’audizione di Matteo Cimenti, presidente di Assogasliquidi-Federchimica, al Senato ha sollevato questioni fondamentali riguardo alle nuove normative sui biocarburanti che potrebbero avere impatti significativi sul settore del gas naturale liquefatto . Le misure previste dal Decreto ‘Proroga termini’, che obbligano i fornitori di Gnl a integrare quote di biocarburanti, sono state valutate dal presidente come penalizzanti per la già fragile strategia di decarbonizzazione del trasporto pesante. Cimenti ha messo in evidenza l’inadeguatezza delle normative nell’incoraggiare l’adozione di carburanti alternativi, sottolineando la necessità di un approccio più sostenibile e adatto alle specifiche esigenze del settore.
Obblighi di biocarburanti e loro impatto sul Gnl
Dal 1° gennaio 2025, il Decreto ‘Biocarburanti’ prevede un significativo aumento delle quote di biocarburanti per il settore dei trasporti. Per la prima volta, questi obblighi si estendono ai fornitori di Gnl, andando a influenzare un mercato che, come evidenziato da Cimenti, non ha una posizione consolidata nel contesto energetico italiano. Il presidente ha criticato la decisione, sostenendo che essa contraddice le strategie sia nazionali che europee che mirano a promuovere il Gnl come alternativa ai carburanti fossili, contribuendo così a ridurre le emissioni inquinanti.
Cimenti ha aggiunto che il settore del Gnl è ancora giovane, essendo emerso solo un decennio fa, e si trova ora a dover affrontare sfide considerevoli, principalmente legate alla volatilità dei prezzi causata da fattori geopolitici. Un’imposizione di obblighi su questo mercato, secondo il presidente di Assogasliquidi, potrebbe ostacolare ulteriormente la sua crescita e l’adozione di tecnologie più pulite nel trasporto pesante terrestre e marittimo.
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Differenze tra Gpl e Gnl nel contesto normativo
Nel corso dell’audizione, Cimenti ha sottolineato come il settore del Gpl sia stato esentato dagli obblighi previsti dal decreto, evidenziando il motivo alla base di questa decisione. Il Gpl, come fonte alternativa ai carburanti tradizionali, non ha ricevuto alcun supporto pubblico per lo sviluppo di produzioni bio. Al contrario, il Gnl ha dovuto fare affidamento su investimenti privati per promuovere ricerche e implementazioni di soluzioni innovative nel campo dell’energia rinnovabile.
Questa distinzione tra i due settori, secondo Cimenti, evidenzia una mancanza di coerenza nelle politiche attuate dallo Stato italiano rispetto alle norme europee, le quali offrono ampia discrezionalità . Assogasliquidi ha argomentato che una regolamentazione più coerente e priva di disparità contribuirebbe a creare un contesto favorevole alla crescita delle energie alternative, favorendo un’adozione più rapida e diffusa.
Richiesta di revisione delle normative
Nel contesto delle sue osservazioni, Assogasliquidi ha lanciato un appello al Parlamento per una revisione urgente delle normative che obbligano i fornitori di Gnl a introdurre quote di biocarburanti. Cimenti ha sottolineato l’importanza di rimuovere questo vincolo per permettere al settore di recuperare il terreno perso e prospettare un futuro più sostenibile.
Secondo Assogasliquidi, il Gnl rappresenta una soluzione immediata e pronta per la decarbonizzazione del trasporto pesante, sia stradale che marittimo. Con il recente aggiornamento del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima , riconosciuto come un passo significativo verso la crescita del Gnl entro il 2030, la necessità di un intervento legislativo risulta ancora più pressante.
Le proposte di Assogasliquidi mirano a garantire che il settore del Gnl possa continuare a svilupparsi come parte fondamentale della transizione energetica, evitando di essere ostacolato da normative poco adatte alla realtà attuale del mercato.