La spirale di violenza a fuorigrotta: agguati e clan in lotta dal 2020 al 2025

La spirale di violenza a fuorigrotta: agguati e clan in lotta dal 2020 al 2025

La faida tra i clan Troncone e Sorianiello a Fuorigrotta, Napoli, si intensifica con agguati e strategie criminali coordinate anche dal carcere, influenzando violenza e controllo economico nel quartiere.
La Spirale Di Violenza A Fuori La Spirale Di Violenza A Fuori
Il quartiere di Fuorigrotta a Napoli è teatro di una violenta faida tra i clan Troncone e Sorianiello, con agguati, strategie criminali e un controllo economico capillare che mette in difficoltà le forze dell’ordine. - Gaeta.it

Il quartiere di fuorigrotta a Napoli vive da anni un’escalation di violenze legate alla lotta tra clan criminali che controllano la zona. L’ultima serie di agguati, ferimenti e “stese” racconta una storia di potere e sangue, con protagonisti i clan Troncone e Sorianiello. Dietro questi episodi, spesso si cela una regia nascosta che guida la strategia criminale anche dal carcere. Ecco una ricostruzione dei fatti e delle dinamiche che hanno segnato la realtà di questo importante quartiere della città.

Un vertice che ha innescato la faida a fuorigrotta

Gli investigatori hanno puntato particolare attenzione a un vertice avvenuto tra boss rivali che sembra aver innescato la fase più violenta della faida a fuorigrotta. Vitale Troncone, ritenuto il capoclan, avrebbe incontrato un uomo indicato come “fratello di Nico”, legato al clan Sorianiello. Questo personaggio, in stretto rapporto con i Sorianiello e imparentato con Cesare Mautone e Alfredo Sorianiello, due figure di rilievo nel mondo della criminalità locale, avrebbe rappresentato un punto di svolta nelle tensioni già alte tra i gruppi.

Un cambiamento negli scontri armati

La riunione ha prodotto un cambio di passo negli scontri che da anni affliggono il quartiere. Le sparatorie, gli attentati e i regolamenti di conti hanno raggiunto un’intensità mai vista prima, con azioni coordinate e violente che hanno coinvolto anche persone al di fuori della sfera diretta dei clan. Questo incontro, inserito nelle carte dell’ordinanza cautelare emessa dal gip Antonino Santoro, ha offerto una chiave di lettura sulle continue escalation di violenza.

Ordini dal carcere e strategie di inganno

Nonostante la detenzione agli arresti domiciliari, Giuseppe Troncone, figlio di Vitale, continua a impartire ordini ai membri del suo clan. Le intercettazioni rivelano una vera e propria strategia di inganno, indirizzata contro gli avversari Iadonisi, alleati dei Sorianiello. Parole come “Andrea, domani gli dobbiamo far capire… devono pensare che abbiamo paura”, testimoniano un piano studiato per far abbassare la guardia ai nemici con false dimostrazioni di debolezza.

Un piano per sconfiggere gli avversari

Questa tattica mirava a scatenare agguati letali, confermando la volontà di eliminare gli oppositori senza lasciare spazio a incertezze. La gestione ferma e coordinata dal carcere evidenzia il potere che ancora il clan detiene sul territorio e la difficoltà delle forze dell’ordine nel contenere questa rete criminale. Il conflitto ha avuto picchi di violenza tra il 2020 e il 2022, con ferimenti e omicidi che hanno colpito esponenti dei clan nemici e legati alla zona ovest di Napoli.

Cronologia degli agguati a fuorigrotta tra il 2020 e il 2025

Dal marzo 2020 fino ai primi mesi del 2025, fuorigrotta è teatro di numerosi attacchi armati che coinvolgono esponenti dei vari clan in guerra. Tra i casi più rilevanti spicca l’agguato del 6 marzo 2020, in cui Gaetano Mercurio, affiliato al clan Troncone, viene colpito e muore dopo un mese in terapia intensiva. A seguire, l’11 novembre 2021, viene ucciso Andrea Merolla, ritenuto figura di fiducia all’interno del clan Troncone.

Una serie di eventi drammatici

Nel dicembre dello stesso anno, Vitale Troncone subisce un agguato davanti a un locale e riesce a salvarsi per poco. Ai primi giorni del 2022, un nuovo omicidio scuote il quartiere con la morte di Salvatore Capone, legato al gruppo Cesi-Iadonisi. Nel corso del 2022 e del 2024 si susseguono sparatorie e tentativi falliti che aggravano la tensione sul territorio.

L’ultimo episodio emerge nel febbraio 2025, quando Luca Colimoro, giovane vicino al clan Troncone, è gravemente ferito in un agguato. Tra un evento e l’altro, si registrano ferimenti mirati e scontri che mantengono alto il livello di instabilità. Questi fatti confermano come la guerra tra clan si svolga a colpi di pistola, con continue “stese” e regolamenti di conti pubblici.

L’influenza sui commerci e l’economia criminale a fuorigrotta

Il quartiere di fuorigrotta non è solo teatro di scontri armati, ma mostra anche un controllo diffuso e serrato da parte dei clan. L’apertura di attività commerciali, come bar o punti vendita, passa sotto il controllo del clan Troncone, che decide cosa può essere autorizzato. Intercettazioni tra affiliati ribadiscono il comando su ogni attività nel rione: “quello che si fa a fuorigrotta deve passare per mano a Vitale”.

Un intreccio tra illeciti e attività legali

Non solo violenza, ma anche investimenti illeciti convogliati in attività apparentemente legali come il noleggio di imbarcazioni. I clan riescono a influenzare certi settori grazie alla complicità di imprenditori e prestanome, così da nascondere i profitti derivanti dallo spaccio e da altre attività criminali. Questo intreccio rende ancora più complicato il contrasto al potere malavitoso.

Le forze dell’ordine continuano le indagini e gli arresti, ma la presenza radicata dei cartelli criminali mantiene una situazione fragile. La morsa tra violenza e attività economica rappresenta una sfida aperta per la sicurezza del quartiere e della città di Napoli in generale.

  • Laura Rossi

    Laura è la mente dietro una popolare rubrica su Gaeta.it, un rinomato sito dedicato alle notizie e agli eventi della città di Gaeta e dell'intero Lazio. La sua rubrica, apprezzata per l'approccio approfondito e analitico, si concentra su temi di attualità, cronaca locale e sviluppi culturali, offrendo agli abitanti e ai visitatori informazioni dettagliate e aggiornate. Grazie alla sua esperienza e passione per il giornalismo, Laura ha saputo creare un legame solido con la sua audience, fornendo contenuti che non solo informano ma stimolano anche il dibattito e la riflessione sulla vita nella regione.

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