Il problema del debito della sede di cosenza dell’inrca, l’istituto nazionale di riposo e cura per anziani, torna a farsi sentire. Da anni la struttura calabrese accumula passivi significativi, stimati intorno ai 20 milioni di euro dal 2019 a oggi. Un accordo recente tra regione calabria e regione marche, previsto per rientrare di questa situazione, non ha ancora definito tempi, modalità né cifre precise. Il gruppo del partito democratico nelle marche ha sollevato l’allarme, chiedendo chiarezza e impegni concreti da entrambe le regioni. Le ripercussioni sulla qualità delle cure e sugli investimenti rischiano di pesare molto sulla sede calabrese.
Il debito della sede di cosenza dell’inrca: cifre e responsabilità da accertare
Negli ultimi anni la sede dell’inrca di cosenza ha accumulato un debito che si aggira sui 20 milioni di euro. Questa serie di passività riguarda un arco temporale che va dal 2019 fino ai giorni nostri. Secondo il gruppo del pd regione marche, la cifra ricostruita, pari a 17,5 milioni, potrebbe non essere quella definitiva. Il debito non è mai stato né contestato né chiarito a fondo dalla dirigenza dell’inrca o dalle giunte regionali coinvolte. La sede calabrese dell’istituto, specializzata in assistenza geriatrica, dipende da una struttura centrale situata ad ancona, che coordina anche le sedi di lombardia e calabria.
Gestione e sospensione amministrativa
La situazione si aggrava perché la sede di cosenza è stata gestita fuori dall’amministrazione sanitaria calabrese per almeno due anni, dal 2022 al 2024. Solo nel 2024 è stata reintegrata nella rete sanitaria regionale calabrese. Durante questo periodo di sospensione, i debiti sono cresciuti senza una supervisione diretta da parte della regione calabria. Chi dovrà farsi carico di questi debiti accumulati? Questo resta uno dei nodi ancora irrisolti.
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Il recente accordo tra regione calabria e regione marche: cosa manca davvero
Il 30 aprile 2025 la direttrice generale dell’inrca ha firmato una determina che mette insieme le delibere delle regioni marche e calabria. Tuttavia, questo documento non ha contenuti concreti rispetto ai debiti reali. Non viene indicato un importo esatto, né il piano di rientro o le modalità di pagamento. Il pd delle marche ha commentato che si tratta di una «lista di buoni propositi», senza impegni precisi. Non è un vero accordo transattivo, ma un atto molto generico che si limita ad esprimere una volontà senza tradurla in azioni pratiche.
Criticità dell’accordo
La mancanza di un IBAN o di un conto dedicato per il versamento delle somme richieste, come avvenuto in passato per sanare altre situazioni simili, rende tutto ancora più nebuloso. L’assenza di un impegno scritto chiaro da entrambe le regioni aumenta il rischio che queste questioni vadano ad appesantire ulteriormente il bilancio dell’inrca, con possibili effetti su investimenti e servizi offerti agli anziani calabresi.
Le conseguenze per le cure e i servizi agli anziani in calabria
La mancanza di chiarezza e la presenza di un debito non definito hanno conseguenze tangibili sul funzionamento della sede in calabria. I ritardi nei pagamenti e la carenza di risorse rischiano di bloccare investimenti che migliorerebbero le cure e la qualità dell’assistenza geriatrica. Le strutture soffrono perché le risorse a disposizione si assottigliano ulteriormente, compromettendo il regolare svolgimento delle attività e la continuità delle prestazioni.
L’inrca, nato per assistere anziani con bisogni complessi, necessita di fondi certi per programmare interventi sanitari e sociali adeguati. Se il debito rimarrà senza risposte concrete, l’impatto sarà diretto sugli anziani e sulle loro famiglie che si affidano a questa struttura per le cure. La situazione finanziaria instabile può tradursi in tagli, mancanza di personale o attrezzature insufficienti, condizioni incompatibili con le necessità di un centro geriatrico.
Il ruolo del gruppo pd e le richieste alle giunte regionali
Sono state le consigliere e i consiglieri del pd delle marche a portare l’attenzione sulla situazione del debito in calabria. Dopo aver presentato interrogazioni e chiesto spiegazioni, hanno constatato risposte evasive o contraddittorie. L’assessore alla sanità della calabria aveva negato l’esistenza di debiti verso le marche, ma i dati emersi raccontano una realtà diversa.
Il gruppo democratico chiede con forza che la giunta regionale della calabria quantifichi definitivamente i debiti, stabilisca un calendario preciso per i rimborsi e spieghi come intende affrontare la questione. L’obiettivo è evitare che il problema rimanga irrisolto e venga appesantito sulle spalle delle prossime amministrazioni. L’attuale accordo, frutto di uno scambio di interlocuzioni tra le due regioni, deve essere seguito da passaggi formali e concreti capaci di dare sicurezza a tutti gli attori coinvolti e soprattutto ai cittadini.
Le norme transitorie e le ambiguità dell’accordo di collaborazione
Nell’articolo 10 dell’accordo di collaborazione tra regioni marche e calabria si trova un riferimento vago alla gestione del debito. Si parla di un «impegno generico» della regione calabria a versare alcune quote relative a fatture sospese dal 2019, tenuto conto delle difficoltà legate alla pandemia covid-19 e della revisione congiunta degli atti amministrativi.
Dubbi e questioni aperte
Quest’ambiguità non rassicura. La formula utilizzata lascia aperti molti dubbi sui tempi e sulle modalità di pagamento, facendo appello a inviti ministeriali a risolvere l’incertezza finanziaria. In sostanza, le partite contabili dovrebbero reggersi sugli stessi principi con cui vengono gestiti gli altri enti sanitari calabresi. Ma non sono indicati limiti di tempo precisi e nemmeno tutele effettive per evitare ulteriori accumuli di debito o scorciatoie amministrative.
Il quadro resta quindi impreciso e il gruppo pd continua a osservare con attenzione l’evoluzione della situazione, invitando le autorità a fornire dati trasparenti e soluzioni dettagliate. Al momento, la conferma che le regioni abbiano soltanto ripreso i contatti non basta a dissipare le preoccupazioni nate attorno ai numeri e ai rischi che incombono sull’inrca di cosenza.