La missione di Marco Rodari: il clown che porta sorrisi nei luoghi di guerra

La missione di Marco Rodari: il clown che porta sorrisi nei luoghi di guerra

Marco Rodari, noto come Claun Il Pimpa, utilizza l’arte del clowning per portare speranza e sorrisi in contesti di guerra, unendo intrattenimento e clown-terapia per alleviare il dolore dei bambini.
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La missione di Marco Rodari: il clown che porta sorrisi nei luoghi di guerra - (Credit: abitarearoma.it)

L’arte del clowning ha una lunga storia nelle tradizioni circensi, evolvendosi da semplici atti comici a veri e propri simboli di speranza e umanità. Marco Rodari, noto col nome di Claun Il Pimpa, incarna questa trasformazione, utilizzando la sua arte per portare un sorriso in contesti tragici come i teatri di guerra. Qui esploreremo la vita e l’opera di Rodari, esaminando il legame tra clown e bambini, le origini storiche del clowning e l’importante ruolo della clown-terapia nei contesti ospedalieri.

La figura del clown: tra tradizione e modernità

Il clown, in Italia conosciuto come pagliaccio, è una figura iconica del mondo circense, specialmente amata dai bambini. Questi artisti si caratterizzano per la loro goffaggine, vestiti surreali e tratti facciali esagerati, come il comunissimo naso rosso che richiama l’attenzione. La storia del clown moderno ha inizio nel 1780 con l’esibizione del Pagliaccio Burt al Circo Astley, dove gli artisti cominciarono ad amalgamare elementi della Commedia dell’Arte con atti comici. Joseph Grimaldi, figura centrale nell’evoluzione del clowning, portò a un cambiamento significativo nei costumi e nei comportamenti, dotando il pagliaccio di un linguaggio. Questo sviluppo ha permesso al clown di cimentarsi in performance più elaborate, ed è quindi emerso come un emblema di gioia e leggerezza, in netto contrasto con le sfide della vita.

Il clown ha saputo rimanere attuale nel tempo, evolvendo anche nel contesto socio-culturale moderno. Tante volte, è proprio il clown a ricoprire un ruolo di benefattore, portando risate e distrazioni a chi ne ha bisogno. Oggi, i clown non si limitano solo al palcoscenico, ma si cimentano anche in attività in ospedali, portando conforto ai pazienti e ai loro familiari attraverso la clown-terapia. Questa forma di terapia ha dimostrato di migliorare la qualità della vita nei bambini malati, alleggerendo momentaneamente il peso della malattia. Per questo motivo, il clown è diventato un simbolo non solo di divertimento, ma anche di umanità e delicatezza.

Marco Rodari: dalla strada ai teatri di guerra

Marco Rodari, originario di Cittiglio, Varese, ha iniziato la sua carriera come clown di strada. Dotato di una laurea in Storia Moderna, il suo desiderio iniziale era di regalare momenti di gioia ai bambini. Tuttavia, la sua missione ha assunto una dimensione inaspettata quando ha deciso di portare il suo talento nei luoghi colpiti dalla guerra. Rodari, che ha adottato il nome di Claun Il Pimpa, ha unito l’arte del clowning con una causa umanitaria, scegliendo di strappare sorrisi a bambini che vivono in contesti di conflitto.

Nel 2009, Rodari ha realizzato il suo primo viaggio a Gaza, dove ha trascorso sei mesi. Quell’esperienza lo ha profondamente segnato e ha segnato l’inizio di una nuova vita dedicata a portare sorrisi in scenari drammatici. Successivamente, ha continuato la sua missione in altre zone di guerra, come il Donbass e l’Ucraina, utilizzando la sua arte non solo per intrattenere, ma per riportare nella realtà di bambini traumatizzati un barlume di speranza. Durante le sue performance, Rodari indossa un giubbotto antiproiettile con la scritta “CLOWN”, un’affermazione simbolica del suo impegno a portare un messaggio di pace e leggerezza in un contesto di violenza e dolore.

La clown-terapia nei contesti di guerra

La clown-terapia è un approccio terapeutico che utilizza il clowning per migliorare il benessere emotivo delle persone, specialmente nei contesti ospedalieri. Essa si è dimostrata efficace nel ridurre la paura e l’ansia dei bambini malati, facendoli sentire più a loro agio durante momenti di grande stress. Per i piccoli pazienti, un clown può diventare una figura rassicurante, capace di alleggerire la gravità della loro situazione.

Tuttavia, l’impatto della clown-terapia non si limita agli ospedali. In territori di guerra, come quelli abitati da Rodari, il bisogno di sollievo emotivo si fa ancora più urgente. Le esperienze traumatiche vissute da bambini e famiglie in situazioni di conflitto possono lasciare cicatrici profondissime, e il lavoro di Rodari diventa un faro di speranza. Attraverso semplici atti di magia e giocoleria, Rodari riesce a strappare un sorriso persino ai più provati dalla paura. I suoi incontri con i bambini, molti dei quali sono stati privati della loro infanzia a causa della guerra, diventano momenti di pura umanità, dove la gioia può ancora trovare spazio.

Rodari racconta come una sua visita in un rifugio sotterraneo in Ucraina abbia avuto un effetto sorprendente su una bambina che inizialmente non mostrava segni di emozione. La stessa ha ritrovato la gioia a seguito della sua animazione, un testimone tangibile dell’importanza del suo lavoro. Anche esperienze di bambini che riprendono a parlare semplicemente ridendo con lui evidenziano il potere del clowning, che va oltre il divertimento, ma che è un vero e proprio strumento di ri-umanizzazione e recupero dell’infanzia.

Marco Rodari: scrittore e portavoce di pace

Oltre alla sua attività di clown, Marco Rodari è anche uno scrittore. Attraverso le sue pubblicazioni, riesce a raccontare storie di speranza e meraviglia, mantenendo viva l’attenzione su temi cruciali come la guerra e la pace. I suoi libri destinati ai bambini affrontano il tema della guerra in modo sensibile, incitando alla riflessione e al desiderio di costruire un mondo migliore. Titoli come “Coloriamo la Pace” o “L’Orcoguerra e le Fate LaPace” offrono racconti avvincenti che sottolineano l’importanza di valori come la pace e la solidarietà.

Rodari non solo scrive per i bambini, ma utilizza la sua voce per sensibilizzare il pubblico sui temi legati al conflitto e alla necessità di premere affinché ogni bambino abbia la possibilità di crescere in un ambiente sereno e protetto. La sua associazione “Far sorridere il cielo” ha portato aiuti concreti in regioni di guerra, dimostrando come una figura come il clown possa finalmente trasformarsi in un vero e proprio portatore di pace. La sua vita e la sua opera rappresentano un esempio di come l’arte possa giocare un ruolo essenziale nella costruzione di un futuro senza conflitti.

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