La situazione geopolitica nel 2025 rimane tesa, con la pace europea che dipende da scelte politiche e militari ben precise. Il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito questo dopo aver parlato al tradizionale discorso per la festa nazionale del 14 luglio. Le sue parole hanno sottolineato come la sicurezza del continente sia a rischio e richieda una risposta decisa, soprattutto sul fronte della difesa.
Un momento di sconvolgimenti internazionali mai visti da decenni
Macron ha parlato di una condizione globale in cui gli sconvolgimenti, avvertiti da tempo, sono ormai realtà concrete. La sua attenzione si è concentrata sull’atteggiamento di potenze emergenti o revisioniste, che mettono in crisi gli equilibri internazionali stabiliti dopo la fine della Seconda guerra mondiale nel 1945. La pace in Europa, ha sottolineato, non è mai stata così fragile e dipendente dalle decisioni politiche attuali.
Un ordine mondiale in cambiamento
L’ordine mondiale costruito dopo il 1945, fondato su regole internazionali che limitavano le azioni unilaterali, oggi si sta sgretolando. Macron ha definito questa situazione un ritorno alla “legge del più forte” che rischia di trasformare i rapporti internazionali in conflitti aperti. La minaccia arriva soprattutto da “imperialismi e potenze annessioniste”, con il riferimento diretto alla Russia e alle sue recenti mosse sul territorio europeo.
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Lo scenario è segnato da una crescente instabilità, con alleanze tradizionali che devono rivedere le loro strategie. È evidente che la Francia percepisce una necessità urgente di adattarsi a questo contesto, preparando strumenti politici e militari per non subire passivamente queste trasformazioni.
La francia sotto pressione: difesa e sovranità in primo piano
Il presidente non ha nascosto le preoccupazioni legate al futuro della sovranità e autonomia nazionale nel nuovo contesto. Ha definito la situazione “una sfida”, sottolineando che la libertà di una nazione dipende dalla capacità di governare il proprio destino senza vincoli esterni imposti dalla forza altrui.
Un impegno sulla difesa
Per ribadire questa volontà di indipendenza e resistenza a influenze esterne, Macron ha rilanciato un impegno concreto per rafforzare le forze armate francesi. Ha affermato infatti che la Francia deve “essere potente” per essere “temuta”, in altri termini, per prevenire minacce e difendere i propri interessi.
Questa posizione si traduce in una svolta significativa nella politica sulla difesa, con risorse finanziare destinate a crescere in modo consistente nei prossimi anni. Macron ha voluto anticipare l’intenzione del governo di incrementare il budget militare in modo deciso, per rendere la Francia più preparata e autonoma di fronte allo scenario internazionale.
L’incremento del bilancio militare e le nuove priorità
Nei dettagli, Macron ha annunciato che il bilancio per la difesa raddoppierà entro il 2027. Il piano prevede un incremento graduale ma consistente: nel 2026 saranno aggiunti 3,5 miliardi di euro alla legge di pianificazione militare, mentre nel 2027 la somma crescerà di ulteriori 3 miliardi.
Con queste risorse si arriverà a destinare 64 miliardi di euro alla difesa nel 2027. Si tratta di una cifra doppia rispetto a quanto stanziato nel 2017, che riflette un salto di scala negli investimenti militari. Questo aumento ha lo scopo di rinnovare e potenziare le capacità operative dell’esercito, migliorare tecnologie e armamenti, e consolidare il ruolo della Francia come attore chiave nella sicurezza europea.
Un focus sulla modernizzazione
L’attenzione del presidente evidenzia quanto la difesa resti un elemento centrale della strategia nazionale. Il rafforzamento delle forze armate si intreccia con la volontà di conservare l’autonomia decisionale del paese e con la risposta diretta alle minacce esterne che oggi pesano sull’Europa.
Le risorse aggiuntive serviranno anche per modernizzare infrastrutture, sviluppare nuove tecnologie militari e consolidare la presenza francese in alleanze strategiche. Macron ha fissato un nuovo corso per la politica di difesa, con una chiara messa a fuoco sulle priorità dettate dall’attuale scenario geopolitico.