La crisi del commercio locale: storia di un artigiano di Centocelle e dei suoi sforzi

La crisi del commercio locale: storia di un artigiano di Centocelle e dei suoi sforzi

Il commercio di vicinato a Roma è in crisi, con la chiusura di oltre 85 negozi al mese. Gianfranco Marinelli chiede supporto per salvaguardare l’artigianato locale e la comunità.
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La crisi del commercio locale: storia di un artigiano di Centocelle e dei suoi sforzi - Gaeta.it

Campo di battaglia quotidiano per innumerevoli artigiani e piccoli negozi, Roma è testimone di un drammatico declino del commercio di vicinato negli ultimi anni. La carenza di risorse, l’aumento della tassazione e l’ascesa dei centri commerciali hanno messo a dura prova la determinazione di chi gestisce attività storiche. Uno dei protagonisti di questa lotta è Gianfranco Marinelli, titolare della GIMAR di Centocelle. Qui, il destino del commercio si intreccia con storie di passione e dedizione.

L’incontro con Gianfranco Marinelli

Nel tentativo di riparare un accessorio di un aspirapolvere Dyson V7, si è svolta una visita significativa alla GIMAR. Marinelli ha accolto il visitatore con un sorriso, ma dietro di esso si nascondeva una preoccupazione profonda. Il titolare, radicato nella comunità di Centocelle, ha espresso il suo disappunto per le difficoltà economiche che sta affrontando il suo negozio. La sua lunga carriera come artigiano dell’elettrodomestico si scontra con una realtà economica sfavorevole, in cui molte storiche attività commerciali chiudono i battenti.

Marinelli ha sottolineato il suo attaccamento a questa professione, la quale, pur rendendosi conto delle sfide, lo spinge ogni giorno a cercare di risolvere i problemi dei clienti. Tuttavia, egli ha evidenziato anche la mancanza di supporto per gli artigiani, che ora si trovano a dover competere con grandissimi colossi e centri commerciali, spesso a scapito del piccolo commercio.

La crisi del commercio a Roma

Sono dati allarmanti quelli di Confartigianato Roma, che registrano una continua chiusura di “negozi di vicinato”. Negli ultimi quattro anni, il numero di esercizi attivi è calato drasticamente. Ogni mese, la capitale ha perso oltre 85 negozi che storicamente hanno servito la comunità. Questa strage si fa sentire in particolare nelle aree est di Roma, come Tiburtino, Prenestino-Labicano e Tuscolano.

Le statistiche parlano chiaro: l’inflazione e la crisi finanziaria hanno colpito duramente chi gestisce attività artigianali. Molti piccoli imprenditori e commercianti si trovano in una situazione precaria, con costi insostenibili e una clientela sempre più in fuga verso le grandi catene. Questo scenario porta a una desertificazione del tessuto commerciale, con strade un tempo brulicanti di vita che ora appaiono vuote e trascurate.

L’appello all’amministrazione pubblica

In un contesto così difficile, Gianfranco Marinelli ha espresso il desiderio di maggiore supporto da parte delle istituzioni locali. Egli auspica che siano messe in atto politiche di sostegno per gli artigiani e i commercianti, al fine di incoraggiare il vicino e non far cadere nel dimenticatoio quelle che sono realtà storiche e preziose per Roma. Senza il riconoscimento e il sostegno adeguati, il rischio di dover chiudere definitivamente è elevato.

Marinelli ha chiuso la conversazione con un forte appello: la comunità deve ritrovare la fiducia nei negozi di vicinato, riconoscendo l’importanza di mantenere viva l’artigianalità locale. Con il passare delle generazioni, questi negozi rappresentano non solo un punto di riferimento commerciale, ma anche una parte fondamentale della vita sociale e culturale del quartiere.

I piccoli artigiani come Marinelli sono custodi di competenze uniche e di storie di una Roma che si evolve e cambia, ma che dovrebbe ricordare l’importanza delle realtà che ha costruito nel corso degli anni.

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