La coperta della pace: un progetto di unione tra donne siciliane e musulmane a Mazara del Vallo

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La coperta della pace: un progetto di unione tra donne siciliane e musulmane a Mazara del Vallo - Gaeta.it

Armando Proietti

8 Marzo 2025

Nel cuore di Mazara del Vallo, una significativa iniziativa ha preso forma per celebrare la Giornata Internazionale della Donna. Una coperta di lana, conosciuta come la “coperta della pace“, è stata cucita a mano da donne musulmane partecipanti al “Progetto donna” e da donne dell’associazione “Palma Vitae” di Castelvetrano. Questo progetto, intitolato “Intreccio di maglia“, ha unito tradizioni e culture diverse, creando un’opportunità di inclusione attraverso la condivisione di competenze artigiane e valori comuni.

Il progetto “intreccio di maglia”

L’ideazione della coperta è il risultato di un laboratorio che ha visto la partecipazione attiva di donne di varie provenienze. L’obiettivo del progetto è stato quello di promuovere l’integrazione e il dialogo interculturale, attraverso attività concrete e manuali. Il lavoro a maglia non è solo un’attività ricreativa, ma anche un modo per creare legami e costruire comunità. Giusy Agueli, leader dell’associazione “Palma Vitae“, ha sottolineato l’importanza di questi laboratori nel diffondere un messaggio di pace e solidarietà tra le donne, indipendentemente dalle loro origini.

L’insegnamento della tradizione

A guidare il gruppo di donne nel lavoro della lana è stata Giovanna Triolo, che ha trasmesso le sue conoscenze apprese da sua madre, che era un’esperta ricamatrice. Attraverso la sua esperienza, ha ispirato altre donne a scoprire la bellezza del cucito a mano, trasformando un semplice passatempo in un progetto significativo. La sua passione per l’arte del cucito l’ha portata a realizzare nel tempo una serie di capi e accessori, dai maglioni alle coperte, rendendo omaggio a una tradizione che applica tecniche artigianali di grande valore culturale.

L’apprendimento e la condivisione

Grazie all’insegnamento di Giovanna, le donne musulmane, tra cui Afef, Raja, Manel e Fathia, hanno imparato tecniche di cucito come il punto legaccio. Questo ha permesso loro di creare insieme piccoli pezzi di lana, a cui è seguito il lavoro collettivo di assemblaggio per dar vita alla grande coperta. Questo processo non ha rappresentato solo un’opportunità di apprendimento pratico, ma anche un momento di condivisione e convivialità, che ha ulteriormente consolidato i legami tra le partecipanti.

Un momento di festa e condivisione

Il progetto non si è fermato alla creazione della coperta. Al termine del laboratorio, le donne hanno condiviso un momento di socializzazione attraverso uno scambio culinario. I piatti tipici del Maghreb si sono fusi con le specialità siciliane, creando un’atmosfera di festa e di celebrazione della diversità culturale. Il presidente della Fondazione, Vito Puccio, ha partecipato anch’esso a questa festosa occasione, dimostrando il sostegno della comunità a iniziative come questa, che mettono al centro l’inclusione e il riconoscimento dei legami umani.

Questa iniziativa di unione e solidarietà tra donne diverse per cultura e provenienza si propone come un esempio da seguire, poiché la “coperta della pace” rappresenta un simbolo tangibile di collaborazione, rispetto e speranza per un futuro migliore.