Nell’ambito della COP29 attualmente in corso a Baku, LinkedIn ha presentato il suo Green Skills Report 2024, evidenziando una questione urgente per i paesi partecipanti: la necessità di sviluppare una forza lavoro qualificata nel settore verde. Con oltre un miliardo di utenti attivi, la piattaforma analizza i dati relativi alle competenze legate alla sostenibilità , sottolineando come la transizione ecologica potrebbe subire gravi ritardi se non si investe adeguatamente nella formazione.
L’urgenza della formazione green
Il report mette in evidenza che, senza un incremento significativo degli investimenti nelle competenze legate all’ambiente, il cammino verso la sostenibilità appare incerto. È previsto che, nel 2030, quasi il 20% dei posti di lavoro a livello globale richiedenti competenze green rimarrà vacante a causa della mancanza di candidati preparati. Questa situazione rischia di deteriorarsi ulteriormente, con la previsione che il divario raggiunga il 50% entro il 2050. Investire nelle green skills diventa, quindi, fondamentale per raggiungere gli obiettivi climatici sanciti dall’Accordo di Parigi.
Attualmente, un dato allarmante emerge: solo il 17% degli esperti in Italia possiede un titolo occupazionale green o si è formato in ambito sostenibilità . La crescita annua per questo settore si attesta solo al 2,55% dal 2020 e al 4,63% dallo scorso anno. A livello globale, i talenti green sono aumentati solo del 5,6% tra il 2023 e il 2024, mentre la domanda ha mostrato un raddoppio, attestandosi all’11,6%. Questi dati segnano una chiara necessità di strategie più incisive nel promuovere e sviluppare le competenze richieste per affrontare la crisi ecologica.
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Il contesto italiano e le differenze globali
Analizzando il contesto italiano, si osserva una crescita disomogenea nella richiesta di profili con competenze green. I settori di agricoltura e allevamento, servizi ed edilizia mostrano la maggiore necessità di professionisti specializzati, rappresentando rispettivamente il 34,10%, 32,80% e 32,03% delle assunzioni. A livello globale, i servizi, l’edilizia e l’agricoltura si confermano tra i principali responsabili della domanda di talenti green.
Un’ulteriore considerazione riguarda le professioni in rapida espansione in Italia, come quella del Geologo, che ha registrato un incremento del 123%, seguito dal Consulente ambientale. Le competenze più ricercate includono approvvigionamenti e finanza sostenibile, politica ambientale e gestione dei rifiuti. Tuttavia, la situazione è preoccupante per quanto riguarda il divario tra generi e fasce d’età : solo il 10% delle donne ha competenze green, in contrasto con il 19% degli uomini. La GenZ mostra interesse verso il settore, ma solo un giovane su dieci sarà in grado di accedere a queste opportunità se non si agisce ora.
Proposte per garantire una transizione inclusiva
In risposta a queste sfide, LinkedIn ha delineato tre raccomandazioni principali per favorire la creazione di una forza lavoro green efficace e inclusiva. In primo luogo, è cruciale inserire gli investimenti per formare la forza lavoro tra le priorità dei piani climatici; le politiche non devono focalizzarsi esclusivamente sulla riduzione delle emissioni, ma devono anche incoraggiare l’assunzione e la formazione di nuovi ruoli legati all’economia sostenibile.
In secondo luogo, il ruolo dei lavoratori deve essere riconosciuto come centrale negli obiettivi climatici della COP29, evidenziando la necessità di una cooperazione fra i vari settori per promuovere la formazione in energie rinnovabili ed efficienza energetica. Infine, è essenziale coinvolgere i centri per l’impiego, le istituzioni educative e le aziende nello sviluppo delle politiche climatiche. Una collaborazione coordinata aiuterà a monitorare la domanda e l’offerta di competenze green, consentendo di adattare le strategie e misurare l’efficacia delle misure adottate.
Con la crescente richiesta di professionalità nel settore sostenibile, è evidente che la tempistica per affrontare queste sfide è cruciale. Adottare misure efficaci ora può fare la differenza nel garantire un futuro ecologicamente equilibrato e una forza lavoro pronta ad affrontare le necessità emergenti.