Questa mattina ha preso il via un’importante fase di trasformazione per la zona nord di Torino, con l’inizio delle demolizioni delle ex Officine Grandi Motori . Questo storico complesso industriale, risalente al Diciannovesimo secolo, rappresentava un simbolo dell’archeologia industriale torinese e ora lascia spazio a un progetto ambizioso di riqualificazione urbana. L’area, che si estende su circa 70.000 metri quadrati nel quartiere Aurora, si prepara a un nuovo futuro, puntando sulla sostenibilità e sull’innovazione.
Le Officine Grandi Motori: storia di un’epoca
Le radici delle Officine Grandi Motori affondano nel lontano 1880 con la fondazione delle Officine Meccaniche Michele Ansaldi. Queste realtà inizialmente si concentravano sulla produzione di macchine utensili. Con il passare del tempo, l’accordo con la Fiat portò a un cambio di rotta significativo: l’azienda cominciò a interessarsi alla produzione di automobili leggere a quattro cilindri. Il passaggio alla Ansaldo segnò un ulteriore ampliamento, con l’introduzione della produzione di propulsori navali. Negli Anni Venti, lo stabilimento tornò sotto il controllo della Fiat, un periodo caratterizzato da innovazione e crescita, ma anche da difficoltà , come i bombardamenti della Seconda guerra mondiale. La fabbrica visse una lenta ripresa a partire dagli Anni Cinquanta, prima di chiudere nel 1971, a seguito della creazione della Grandi Motori Trieste.
Il progetto di riqualificazione: opportunità e spazi nuovi
Con il gesto simbolico dell’assessore all’Urbanistica di Torino, Paolo Mazzoleni, sono ufficialmente partiti i lavori di demolizione, preludio a un progetto di riqualificazione che mira a restituire vitalità a quest’area in disuso. Nella zona sud delle ex Officine Grandi Motori, sarà realizzato un parco pubblico che si estenderà su 15.000 metri quadrati, affiancato da nuove residenze private e universitarie. È previsto anche un parcheggio che sarà integrato con aree verdi e alberate, creando uno spazio vivibile per i cittadini.
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Parallelamente, nella zona nord del complesso, si procederà con il restauro conservativo dei fabbricati esistenti. In particolare, il fabbricato noto come Basilica avrà una destinazione commerciale, mentre i piani superiori del “Lingottino“, progettato dall’architetto Giacomo Mattè-Trucco—lo stesso del famoso stabilimento del Lingotto—saranno trasformati in spazi turistico-ricettivi. Questo approccio propone un mix di uso commerciale e turistico, valorizzando l’architettura storica e promuovendo l’attrattiva dell’area.
Fasi delle demolizioni e bonifiche del sito
Le demolizioni non saranno l’unico aspetto da considerare; seguiranno anche le bonifiche necessarie per garantire un ambiente sano e sicuro. Questi interventi saranno fondamentali per preparare l’area alla nuova vita che la attende. L’impresa Mattioda è stata designata come soggetto attuatore del programma di riqualificazione urbanistica, responsabile dell’intero processo che includerà le fasi di demolizione, bonifica e costruzione delle nuove strutture.
L’inizio di questa trasformazione rappresenta una nuova opportunità per Torino, portando con sé la speranza di rivitalizzare un’area storicamente significativa e di migliorarne la vivibilità , grazie a un progetto che tiene conto delle esigenze contemporanee e del rispetto per la memoria storica del luogo. La città guarda al futuro, cercando di bilanciare la modernità con la valorizzazione delle sue radici industriali.