Nel Lazio, è attualmente in corso una campagna mirata a migliorare l’accesso alla vaccinazione per le persone fragili e scettiche. Giuseppe Quintavalle, Commissario straordinario dell’Asl Roma 1, ha illustrato tali strategie durante il convegno “Health Innovation Show 2024,” in una tavola rotonda dedicata a prevenzione e vaccini. Organizzato dalla Fondazione Medicina Sociale e Innovazione Tecnologica in sinergia con Altems, Ceis e Innovazione&Salute Roma3, l’evento ha ricevuto anche sostegno da grandi nomi del settore farmaceutico, come Sanofi e Gilead.
Un approccio informatico per comprendere i bisogni della popolazione
Il primo passo intrapreso dall’Asl Roma 1 consiste nella creazione di una piattaforma informatica destinata a studiare il fenomeno della vaccinazione. Questo strumento permette di orientarsi meglio e di stratificare i bisogni della popolazione, fornendo dati utili per una pianificazione efficace delle attività di vaccino. Attraverso questa piattaforma, i professionisti della salute possono monitorare in tempo reale le adesioni e il profilo delle persone che si avvicinano ai servizi vaccinali. La raccolta e l’analisi dei dati serviranno a migliorare ulteriormente le strategie di comunicazione e coinvolgimento, soprattutto per le persone più scettiche nei confronti dei vaccini.
La necessità di avere un quadro chiaro sui bisogni della popolazione è fondamentale, dato che i timori legati ai vaccini sono spesso alimentati da misinformation o da esperienze pregresse negative. Studio e innovazione si uniscono così per favorire un’informazione corretta e accessibile, oltre alla necessità di avvicinare il servizio sanitario a chi ne ha maggiormente bisogno.
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Ambulatori vaccinali: accessibilità nei luoghi giusti
Un’altra azione importante prevede l’apertura degli ambulatori vaccinali all’interno di tutte le strutture ospedaliere. Questo approccio mira a garantire che i pazienti fragili possano ricevere vaccinazioni senza dover affrontare barriere logistiche, come la necessità di spostarsi in luoghi distanti o poco comodi. Rendere disponibile il servizio direttamente negli ospedali significa anche poter monitorare più facilmente i pazienti con patologie preesistenti, facilitando un intervento tempestivo e mirato.
La scelta di collocare questi ambulatori in strutture già conosciute e frequentate da questi pazienti ha dimostrato di ridurre l’ansia e l’evitamento di interventi sanitari, poiché il personale medico è già abbondantemente presente e conosciuto dai pazienti. In tal modo, all’accesso ai vaccini si unisce la possibilità di ricevere consulenza e supporto da figure mediche fidate.
Il camper multi screening: prevenzione in movimento
Il terzo elemento chiave di questa strategia è rappresentato da un camper multi screening che si muove in 22 diverse postazioni sul territorio. Un’iniziativa che trova il suo culmine il 14 novembre in Piazza del Popolo, dove sarà possibile non solo effettuare screening primari per diverse forme di cancro, ma anche ricevere vaccinazioni e informazioni dettagliate sui vari vaccini. Il focus è rivolto a patologie come il carcinoma della cervice uterina e suzoster, rendendo così la prevenzione accessibile a una popolazione più ampia.
Questa mobilità permette di raggiungere anche quelle persone che, per motivi vari, non riescono a recarsi nelle strutture sanitarie. Il camper diventa così una risorsa fondamentale per ottimizzare la diffusione della cultura della prevenzione e della vaccinazione, rendendole parte di un’impostazione sanitaria di prossimità. Attraverso un approccio diretto e informativo, si mira ad aumentare le adesioni e a garantire una maggiore copertura vaccinale.
La partecipazione al progetto è volontaria. Tuttavia, Quintavalle ha evidenziato che l’adesione, sebbene non altissima, ha già mostrato segnali di incremento, specialmente tra i diabetici cronici e i polipatologici. Grazie alla registrazione dei dati nella piattaforma regionale, si osserva un trend di aumento che offre speranza per il futuro della salute pubblica nel Lazio, rendendo evidente l’importanza di tali iniziative nel miglioramento dell’accesso alla vaccinazione per le fasce più vulnerabili.