In caso di un incidente verificatosi in autostrada a causa di oggetti lasciati sulla carreggiata, animali inaspettati o avvallamenti dell’asfalto, è fondamentale comprendere le responsabilità e come ottenere un risarcimento. L’Unione Nazionale Consumatori offre indicazioni chiare su come procedere in tali situazioni per garantire la protezione dei diritti dei cittadini.
Chi è responsabile in caso di incidente?
La responsabilità per danni causati da oggetti sulla carreggiata può variare a seconda delle circostanze. Se un oggetto proviene da un veicolo che precede il proprio, come nel caso in cui un camion perde parte del carico, la richiesta di risarcimento deve essere indirizzata al proprietario di quel veicolo. Questa opzione è chiara e, per quanto possa sembrare complessa, implica contattare direttamente l’assicurazione del responsabile.
D’altra parte, se l’origine dell’oggetto è sconosciuta o se è stato abbandonato sulla carreggiata, la responsabilità ricade sull’ente gestore della strada, sia esso Autostrade per l’Italia o Anas. Questi enti sono tenuti a garantire la sicurezza delle carreggiate e a rimuovere prontamente qualsiasi ostacolo che possa generare pericoli. Tuttavia, essi possono difendersi da accuse di responsabilità dimostrando che l’incidente è avvenuto a seguito di eventi imprevedibili, i cosiddetti casi fortuiti. È a loro carico dimostrare che hanno rispettato gli standard di sicurezza previsti e che non hanno avuto tempo per intervenire.
In alcuni casi specifici, l’ente non sarà ritenuto responsabile se riesce a provare che l’incidente sia stato causato da calamità naturali, dall’assenza di tempistiche sufficienti per intervenire o che il danno sia stato provocato da comportamenti altrui, come nel caso di un automobilista negligente.
Procedura per ottenere il risarcimento
Per richiedere un risarcimento dopo un incidente stradale in autostrada, l’Unione Nazionale Consumatori ha attivato un protocollo d’intesa con Autostrade per l’Italia che prevede un metodo di risoluzione delle controversie attraverso l’organismo di Alternative Dispute Resolution . Questo sistema consente di risolvere in modo veloce e economico i reclami dei consumatori, evitando i lunghi iter della giustizia ordinaria.
Per avviare la procedura di conciliazione, basta contattare uno degli sportelli dell’Unione Nazionale Consumatori e compilare una domanda specifica. La Commissione di conciliazione, formata da rappresentanti di entrambe le parti coinvolte, studierà il caso e proporrà una soluzione al consumatore, il quale avrà la facoltà di accettare o rifiutare la proposta.
Il termine di risoluzione della pratica è fissato in massimi 90 giorni, prorogabili solo in caso di particolari difficoltà operative per ulteriori 45 giorni. Questa opzione dimostra l’impegno nel semplificare le procedure e agevolare i cittadini coinvolti in situazioni spiacevoli.
Altri casi in cui attivare la conciliazione
Il protocollo di conciliazione non si limita solamente a incidenti causati da oggetti non rimossi. Altri motivi per avviare la procedura includono diversi scenari, come l’urto con le barriere dei caselli autostradali, la caduta di oggetti da strutture collaterali all’autostrada e danni causati da buche o dissesti nel manto stradale. Ogni situazione rappresenta una potenziale causa di risarcimento.
In aggiunta, attraverso questa procedura è possibile affrontare anche problematiche legate alla sicurezza e viabilità autostradale, al servizio assistenziale, all’accessibilità e a questioni relative ai pedaggi, come il pagamento errato o non riuscito. L’obiettivo di questo programma è rendere il viaggio degli automobilisti il più sicuro e agevole possibile, garantendo diritti e risarcimenti in caso di disagi.