Un incendio appiccato nel cuore della notte ha scosso il quartiere san carlo all’arena a napoli. Le fiamme hanno lambito abitazioni, lasciando dietro di sé una situazione di pericolo e disagio che perdura da giorni. I cittadini denunciano l’assenza di risposte da parte delle autorità e la continua esposizione a fumi tossici.
Il rogo appiccato nella notte minaccia case e residenti
Nella notte tra il 17 e il 18 luglio 2025, poco dopo le 4 del mattino, un incendio doloso ha preso piede in via abate minichini, tra questa strada e via nicola nicolini, due arterie del quartiere san carlo all’arena. Ignoti hanno dato fuoco a diversi bidoni della spazzatura disposti proprio davanti a quattro palazzi abitati. Le fiamme si sono propagate rapidamente, raggiungendo l’ingresso del civico 19 e danneggiando la facciata dell’edificio. Questo ha generato un grave rischio per le persone che vivono negli appartamenti vicini, molte delle quali si sono trovate a riferire di essersi salvate “per miracolo”.
La paura dei residenti
Le testimonianze raccolte mostrano la paura aleggiante tra chi abita lì da anni. “Nel 2025 non si può rischiare la vita per questo tipo di eventi”, ha detto uno dei residenti, parlando di una situazione che va ben oltre il semplice disagio. Il fuoco ha messo in luce una realtà fragile, con palazzi ravvicinati e scarsa tutela contro atti di questo tipo. L’evento, di per sé criminale, ha causato anche danni materiali e sanitario-ambientali, con conseguenze che si protraggono fino ai giorni seguenti.
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Ritardi e fumi tossici ancora non rimossi, la protesta dei cittadini
I giorni successivi all’incendio hanno portato a una situazione di disagio per chi vive nel quartiere. L’asfalto custodisce ancora i resti dell’incendio, con i rifiuti carbonizzati abbandonati che rilasciano fumi tossici e odori insopportabili. Le persone raccontano di dover rimanere barricati in casa, con le finestre chiuse anche durante ondate di caldo elevato. La presenza di sostanze nocive nell’aria rende difficile la vita quotidiana, soprattutto per anziani e bambini sensibili a queste condizioni.
Nonostante le numerose segnalazioni inviate, con fotografie e mail indirizzate a asia e al comune di napoli, l’assenza di riscontri o interventi concreti ha aggravato la frustrazione degli abitanti. La mancanza di intervento nella rimozione veloce dei detriti è vista come un segno di disattenzione da parte delle autorità, che lascerebbe il quartiere in balia non solo dei danni materiali, ma anche di rischi per la salute pubblica. I cittadini denunciano questo silenzio e chiedono un’immediata bonifica dell’area.
La reazione del deputato borrelli e l’appello alle istituzioni
La vicenda ha sollevato critiche anche a livello politico. Francesco emilio borrelli, deputato di alleanza verdi-sinistra, ha definito l’incendio doloso un atto criminale grave che mette in gioco la sicurezza dei residenti e la salute pubblica. Borrelli ha puntato il dito contro la lentezza delle istituzioni nella gestione dell’emergenza, sottolineando come il ritardo nella rimozione dei residui tossici rappresenti un danno ulteriore.
L’intervento formale
Ha annunciato di aver inviato una richiesta formale agli organi competenti, chiedendo misure immediate per la bonifica e una maggiore attenzione verso il quartiere san carlo all’arena. Borrelli ha inoltre evidenziato il pericolo che deriva dalla combinazione tra azioni della criminalità e inerzia burocratica, ricordando che la capacità di intervenire tempestivamente salverebbe vite. L’appello è chiaro: le istituzioni devono agire senza indugio per evitare che eventi simili provocano conseguenze fatali.
Il quartiere san carlo all’arena tra paura e richieste di sicurezza
Il rogo e la sua gestione fanno emergere ancora una volta le difficoltà di san carlo all’arena, zona che da sempre paga un prezzo alto in termini di sicurezza e servizi. I residenti rivendicano risposte concrete per non lasciarsi travolgere da situazioni di pericolo. C’è chi teme che solo un evento tragico possa attirare l’attenzione su quei palazzi e quelle strade, una preoccupazione che pesa su tutta la comunità.
La necessità di un maggior controllo del territorio, insieme al ripristino rapido delle condizioni di vivibilità, è il nodo centrale delle richieste. Senza interventi, il disagio si somma a una condizione di vulnerabilità sociale ed ambientale che sembra ciclicamente ignorata. Le fiamme nella notte del 17 luglio resteranno un episodio emblematico, che mette in luce le lacune del sistema di risposta sul campo e la fragilità dei quartieri popolari di napoli.