La regione Liguria ha avviato un progetto pilota di screening neonatale per la celiachia, coinvolgendo 1.000 neonati con un test genetico che valuta il rischio di sviluppare la malattia. L’iniziativa, portata avanti dall’ospedale pediatrico Giannina Gaslini e dai suoi poli territoriali, punta a individuare precocemente i bambini predisposti a questa patologia spesso sottodiagnosticata in Italia.
Il programma di screening e le strutture coinvolte
Lo screening genetico per la celiachia è partito nelle pediatrie e neonatologie collegate all’istituto Gaslini, sparse nella regione Liguria. Le strutture coinvolte includono quelle di Sanremo, Imperia, Savona, Genova, Lavagna e La Spezia, tutte parte del network Gaslini diffuso. L’iniziativa si è sviluppata durante la settimana nazionale della celiachia, momento scelto per sensibilizzare e promuovere l’importanza della diagnosi precoce.
Il direttore del dipartimento materno neonatale, Luca Ramenghi, ha spiegato che il progetto mira a fornire un’opportunità preventiva alle famiglie liguri, sottoponendo i neonati a un test genetico mirato. “Questo esame consente di rilevare i marcatori genetici associati a una maggiore probabilità di sviluppare la celiachia. Già al momento della nascita, quindi, si può ottenere una prima indicazione del rischio, utile per programmare un monitoraggio attento nei mesi successivi.”
Leggi anche:
Collaborazione nazionale e modello di riferimento
Il progetto nato al Gaslini si realizza in collaborazione con centri pediatrici in altre regioni italiane, come le Marche e la Campania. Questa rete coordinata rende lo screening uno dei più estesi nel nostro paese per individuare la predisposizione genetica alla celiachia. L’esperienza raccolta in queste realtà aiuta a mettere a punto protocolli uniformi e a garantire un follow-up efficace per i neonati individuati a rischio.
Marco Crocco, responsabile del centro regionale per la celiachia e pediatra gastroenterologo al Gaslini, ha sottolineato come l’obiettivo sia non solo scoprire precocemente i soggetti predisposti ma anche ridurre il numero ancora alto di pazienti non diagnosticati in Italia: “Si stima che circa due terzi delle persone con celiachia non sappiano di avere la malattia.” Il monitoraggio post screening permetterà di intervenire tempestivamente al manifestarsi dei primi sintomi.
Monitoraggio dei neonati e stime sulla prevalenza
I neonati risultati con predisposizione genetica alla celiachia attraverso il test saranno seguiti fino ai due anni di età. Durante questo periodo saranno effettuati controlli regolari per osservare eventuali segni di sviluppo della malattia, con l’attenzione puntata soprattutto su sintomi digestivi e alterazioni dello stato generale.
Gli specialisti prevedono che circa il 3% dei bambini con fattori genetici di rischio manifesti la patologia nei primi anni di vita. Questo dato aiuta a pianificare visite e esami mirati, evitando diagnosi tardive che possono complicare la gestione clinica. Il progetto aumenta così le possibilità di scovare la celiachia in fase iniziale, migliorando la qualità della vita a lungo termine per i piccoli pazienti.
L’avvio di questo screening in Liguria rappresenta un passo concreto verso un approccio più attento e preventivo nella gestione della celiachia, che oggi resta ancora spesso silente e sottovalutata nel nostro paese.