Il vicepresidente dell’Unione delle Province d’Italia, Angelo Caruso, ha espresso oggi a Roma la necessità di garantire alle Province risorse sicure attraverso un decreto fiscale in linea con l’articolo 119 della Costituzione. Il tema è stato affrontato durante l’audizione in Commissione finanze del Senato, dove si discute del federalismo fiscale e dei tributi regionali e locali. Caruso ha evidenziato l’importanza di un sistema che dia stabilità finanziaria alle Province, mantenendo e rafforzando la loro autonomia.
Un momento difficile per i bilanci delle province
I bilanci provinciali attraversano un momento difficile, sottolineato dai numeri emersi dalla Commissione sui fabbisogni standard del ministero dell’economia e delle finanze. Le Province devono far fronte a uno squilibrio strutturale di circa un miliardo di euro, mentre la capacità di incidere tramite le entrate tributarie si è praticamente azzerata.
Nonostante le difficoltà, le Province continuano a svolgere funzioni fondamentali sui territori, assicurando servizi essenziali a cittadini e imprese.
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Stabilità e urgenza di un intervento normativo
Angelo Caruso ha messo in rilievo come questa situazione renda urgente un intervento normativo che riporti stabilità ai bilanci provinciali. Ha evidenziato che il passaggio a un nuovo sistema di tributi non deve tradursi in ritardi nei flussi di denaro o tagli che compromettano la liquidità degli enti.
Ogni ritardo metterebbe a rischio la capacità delle Province di mantenere i servizi sul territorio. Il vicepresidente di Upi ha chiesto quindi una normativa chiara che definisca subito risorse certe, per evitare guasti amministrativi che ricadrebbero sui servizi.
Una compartecipazione all’irpef e nuove entrate per le province
Caruso si è concentrato su uno degli aspetti chiave della riforma in discussione: la compartecipazione all’Irpef che dovrebbe sostituire il gettito derivante dall’Rc auto. Ha chiesto che questa compartecipazione sia effettiva sin dal primo anno e che non scenda mai sotto il livello dell’imposta sostituita.
Inoltre, ha previsto che i versamenti avvengano con cadenza almeno trimestrale, per garantire una gestione ordinata e continua delle entrate provinciali.
Ampliamento dell’autonomia fiscale e introduzione di un tributo proprio
Altro punto sollevato riguarda l’ampliamento dell’aliquota di autonomia fiscale a disposizione delle Province, una misura che permetterebbe agli enti di disporre di margini più ampi per finanziare le proprie attività.
Non solo: Caruso ha rilanciato una proposta già sostenuta dall’Upi per l’introduzione di un tributo proprio destinato alle Province. Come esempio ha citato un contributo sulle attività di sbarco nei porti e aeroporti, che potrebbe rappresentare un’entrata autonoma utile per finanziare interventi in ambito infrastrutturale e di servizi.
Un appello alla collaborazione per rafforzare le province
L’intervento di Caruso si è concluso con un appello alla collaborazione tra Province, Parlamento e Governo per definire una riforma che restituisca piena operatività agli enti provinciali. Le Province ribadiscono la loro disponibilità a lavorare insieme alle istituzioni centrali per costruire un quadro normativo sostenibile, che assicuri risorse adeguate e autonomia finanziaria concreta.
Secondo Caruso, solo con strumenti chiari e certi sarà possibile mantenere i servizi fondamentali e promuovere la coesione territoriale, che rappresenta uno dei ruoli principali degli enti provinciali.
Il confronto in corso punta a superare le criticità attuali, confermando che le Province intendono continuare a operare per il bene dei territori e dei cittadini che ne beneficiano.