Il convegno “Alleanza Nazionale: a 30 anni dalla nascita della destra di governo”, tenutosi il 30 gennaio nella sala Koch del Senato a Roma, ha visto la partecipazione di figure prominenti della politica italiana. Organizzato dalla Fondazione Tatarella in collaborazione con la Fondazione An e con il patrocinio del Senato, l’evento ha celebrato una svolta fondamentale per la destra italiana avvenuta a Fiuggi, fortemente voluta da Pinuccio Tatarella. Significativa la presenza del presidente del Senato, Ignazio La Russa, del ministro per il Made in Italy, Adolfo Urso, e di Gianfranco Fini, ex presidente di Alleanza Nazionale.
Gianfranco Fini: le sfide della destra moderna
Gianfranco Fini ha aperto il suo intervento evidenziando la necessità di una trasformazione profonda per la destra italiana. “Oggi il problema del fascismo e dell’antifascismo è stato ampiamente superato,” ha dichiarato, suggerendo che la destra debba esplorare la possibilità di modificare la seconda parte della Costituzione italiana, per creare “una nuova Italia” attraverso riforme sostanziali. Fini ha messo in guardia rispetto alla crisi che colpisce le democrazie occidentali, esortando la destra a proporsi come una forza riformatrice all’interno di un contesto europeo. L’ex leader di An ha sottolineato l’urgenza di ritrovare un’identità forte per l’Occidente, avvertendo che c’è il rischio di un’erosione dei valori democratici al suddetto livello.
La visione di Fabrizio Tatarella: verso un futuro di destra
Fabrizio Tatarella, vicepresidente della Fondazione Alleanza Nazionale, ha celebrato l’attuale governo di Giorgia Meloni, sottolineando come questo risultato sia frutto della svolta di Fiuggi dibattuta trent’anni fa. Secondo Tatarella, Fiuggi ha rappresentato un punto di non ritorno nella storia della destra italiana, trasformando radicalmente il panorama politico e permettendo una rilevante evoluzione della classe dirigente. “Ora manca un ultimo passaggio: l’elezione di un presidente della Repubblica di destra,” ha affermato, evidenziando l’importanza di un ulteriore passo per consolidare il ruolo della destra nel paese. Tatarella ha richiamato l’attenzione sull’importanza di coinvolgere le nuove generazioni nel processo politico, affermando che il lavoro e la visione di Tatarella hanno avuto un impatto significativo su questo pubblico.
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Giovanni Donzelli: l’antifascismo nella contemporaneità
L’intervento di Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, ha toccato il tema dell’antifascismo. Ha riconosciuto l’importanza storica di questo concetto per la destra, affermando che non è sufficiente per la sinistra dichiararsi antifascista per rivendicare maggiore democrazia. Donzelli ha messo in evidenza che, fino ad oggi, il Partito Democratico non è mai riuscito a conquistare il governo attraverso le elezioni popolari, un punto che ha animato il suo discorso. “Ho un grande rammarico per non aver mai conosciuto Pinuccio Tatarella,” ha affermato, riflettendo sul percorso della destra italiana e sul contributo fondamentale di colori che hanno preceduto l’attuale generazione di politici. Alludendo al passato, Donzelli ha rilevato che prima non erano maturi i tempi per una destra al governo, ma ha espresso la certezza che oggi la situazione è cambiata, portando a una nuova fase politica.
L’evento ha reso evidente come la destra italiana stia cercando di ridefinire il proprio ruolo nel contesto attuale, in particolare ponendosi come una forza attiva e propositiva nel panorama السياسي e sociale.