Il progetto edu cyber generations ha concluso a villafranca d’asti la propria attività itinerante, rivolgendosi a studenti, famiglie e insegnanti per affrontare il tema del bullismo e dei pericoli legati all’uso di internet. Promosso dal moige e sostenuto da fondazione crt nell’ambito del progetto diderot, il tour ha coinvolto oltre 6mila giovani in più di 70 scuole tra piemonte e valle d’aosta, con l’intento di sensibilizzare rispetto all’uso consapevole degli strumenti digitali e di contrastare fenomeni preoccupanti che riguardano i più giovani.
La giornata conclusiva a villafranca d’asti e il programma formativo
Il 2025 ha visto l’ultima tappa presso l’istituto comprensivo di villafranca d’asti, dove si sono svolte tre sessioni rivolte agli studenti. Questi incontri sono stati condotti da sara valente e antonella silletti, psicologhe esperte nella task force anti bullismo del moige, con l’obiettivo di illustrare sia i rischi sia le opportunità offerte dal mondo digitale. Il percorso formativo ha previsto momenti di dialogo, confronto diretto e attività orientate a far comprendere ai ragazzi le dinamiche del cyberbullismo e le strategie per difendersi.
Il centro mobile moige e l’intervento a famiglie e insegnanti
Nel pomeriggio, il centro mobile moige ha accolto cittadini e visitatori nel cortile della scuola, trasformandosi in punto d’incontro informativo aperto alla comunità. Successivamente, si è tenuto un intervento dedicato a genitori e insegnanti, finalizzato a fornire strumenti utili per riconoscere comportamenti a rischio e sostenere i giovani nella navigazione online in sicurezza. Questo momento è stato pensato per coinvolgere le famiglie e il personale scolastico in una rete di collaborazione volta a proteggere i minori.
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Dati allarmanti sul cyberbullismo e la navigazione dei minori in italia
Uno studio realizzato nel 2023 dal moige insieme all’istituto piepoli ha evidenziato numeri preoccupanti riguardo al rapporto fra i giovani e la rete. L’8% degli adolescenti dichiara di utilizzare immagini o video per deridere altri coetanei, mentre il 45% ammette di aver subito episodi di prepotenze, tra cui il 34% riferisce violenza verbale. Questi dati riflettono una crescita costante di comportamenti aggressivi nel contesto digitale, che spesso restano nascosti o non denunciati.
Un’ulteriore criticità riguarda la sicurezza durante la navigazione: il 49% dei ragazzi si collega a internet senza alcun filtro anti-porno, fattore che espone a contenuti inadeguati. La scarsa comunicazione con le famiglie sulle misure di protezione è un altro aspetto negativo. Sul fronte dell’informazione, meno di un quinto dei giovani verifica sempre le notizie trovate online, mentre il 42% tende a considerare affidabili i contenuti virtuali, nonostante metà dichiari di essere incappata almeno una volta in fake news.
Social network e condivisione di contenuti personali tra i giovani
Un numero crescente di adolescenti si impegna attivamente sui social media, creando canali personali dove pubblica video, tutorial e fotografie riguardanti la propria vita quotidiana. Oltre un quarto dei ragazzi ha uno spazio personale per condividere contenuti digitali, riflettendo l’interesse verso figure influenti, come gli influencer, che amplificano il desiderio di comunicare e mostrarsi online.
Il 9% dichiara di aver pubblicato immagini personali, una pratica che assume significato preoccupante quando riguarda soggetti sotto i 15 anni: il 6% ammette di aver condiviso foto personali in questa fascia di età. Questi numeri sottolineano la necessità di interventi educativi che spieghino i rischi legati alla condivisione e sappiano fornire strumenti per una gestione consapevole della privacy e delle relazioni digitali.
Educare alla cittadinanza digitale con edu cyber generations
Edu cyber generations nasce dalla volontà del moige di affrontare i pericoli del mondo online con un approccio diretto, formando gruppi di studenti che collaborano con insegnanti, famiglie e forze dell’ordine. Lo scopo è creare un sistema di supporto tra pari, che permetta ai giovani di riconoscere e prevenire episodi di cyberbullismo. Il progetto punta inoltre a diffondere competenze digitali, ritenute fondamentali per muoversi con consapevolezza nella rete e tutelare se stessi e gli altri.
Il tour ha mantenuto un equilibrio tra informazione e attività pratiche, cercando di coinvolgere i destinatari in modo attivo, senza limitarsi a fornire solo dati o indicazioni. Con oltre 30 milioni di utenti social in italia, le azioni preventive risultano urgenti per garantire un ambiente digitale più sicuro. L’intervento di edu cyber generations si inscrive in un ampio quadro di educazione e prevenzione che va coordinato con le istituzioni scolastiche e le famiglie, perché solo così si può agire efficacemente contro fenomeni che mettono a rischio il benessere dei più giovani.
L’impegno della fondazione crt e del moige contro i rischi online
Anna maria poggi, presidente di fondazione crt, ha ricordato che la scuola resta il luogo dove si formano i cittadini di domani. Il progetto diderot, sostenuto dalla fondazione, introduce in aula temi attuali che includono la prevenzione dei rischi digitali. L’intento è stimolare negli studenti capacità critiche utili per orientarsi in un mondo complesso, oltre i tradizionali schemi educativi.
Antonio affinita, direttore generale del moige, sottolinea che la crescita della società digitale richiede un’attenzione particolare ai giovani. Edu cyber generations è un programma che vuole offrire formazione concreta ai ragazzi e a chi li segue, mettendo in luce sia gli aspetti positivi della rete sia i pericoli che essa comporta. L’intervento non mira solo a tutelare, ma a costruire competenze e responsabilità dentro una dimensione sociale sempre più connessa.
I risultati già ottenuti indicano che lavori come questi non possono trascurare l’elemento della collaborazione tra scuola, famiglie e forze dell’ordine. Soltanto con un’azione combinata e continua si potrà sperare di contenere fenomeni come il cyberbullismo e l’uso improprio degli strumenti digitali, soprattutto tra i più giovani. La fine del tour a villafranca d’asti segna un passo importante in questo percorso di sensibilizzazione e prevenzione.