Il tornello sul Seceda tra autorizzazioni e gestione dell'overtourism in val gardena

Il tornello sul Seceda tra autorizzazioni e gestione dell’overtourism in val gardena

Il tornello sul sentiero del Seceda in Val Gardena solleva dubbi di legittimità e tutela paesaggistica, mentre la provincia di Bolzano avvia misure digitali per gestire l’overtourism e proteggere l’ambiente.
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Il presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, contesta la legittimità del tornello installato sul sentiero del Seceda in Val Gardena, evidenziando la necessità di autorizzazioni e sollevando il tema della gestione del turismo eccessivo tramite misure di controllo e tutela ambientale. - Gaeta.it

La questione del tornello installato sul sentiero del Seceda, in val gardena, ha acceso un dibattito in provincia di bolzano. Il presidente della provincia autonoma di bolzano, Arno Kompatscher, ha espresso dubbi sulla legittimità dell’opera, sottolineando la necessità di autorizzazioni specifiche in una zona paesaggisticamente protetta. Parallelamente, la problematica si inserisce in un contesto più ampio relativo al turismo eccessivo nella regione, con riflessi sulle politiche di gestione del territorio.

Legittimità del tornello e ruolo delle autorità locali

Il tornello sul sentiero del Seceda è stato montato dal proprietario del terreno con l’obiettivo di imporre un pedaggio agli escursionisti. Secondo il presidente Kompatscher, questa installazione non dovrebbe esistere senza un’autorizzazione paesaggistica, visto che si trova in un’area vincolata della val gardena. Il presidente ha richiamato il sindaco a intervenire direttamente per risolvere la situazione e ha precisato che il comune sembra aver già preso iniziative a riguardo.

Qualora il comune non avesse agito, Kompatscher ha ricordato che la provincia può esercitare un potere sostitutivo in materia di tutela paesaggistica: “non è possibile che ognuno possa piantare un palo ovunque”. La presenza di un dispositivo che regola l’accesso su un sentiero pubblico solleva quindi questioni legali sul rispetto delle norme di tutela dell’ambiente e della libera fruizione del territorio. Il dialogo tra proprietari privati e amministrazione rappresenta un tema delicato, specie in zone di grande interesse naturalistico e turistico.

Gestione dell’overtourism: iniziative e problematiche in val gardena e oltre

Nel corso del suo intervento, Kompatscher ha affrontato la questione più ampia dell’overtourism in val gardena e in tutto l’alto adige. Ha citato i vari incontri tra assessori, sindaci, soggetti coinvolti nel turismo e altri attori locali. Questo confronto ha superato la fase di semplice discussione, con progetti e strumenti già individuati per affrontare l’afflusso turistico eccessivo.

Tra le misure in programma emergono sistemi di prenotazione per l’accesso ai luoghi più frequentati, limiti al numero di visitatori, orari prestabiliti o fasce di ingresso con dati digitali. Si prevede anche lo sviluppo di applicazioni e infrastrutture informatiche per gestire e monitorare i flussi. L’obiettivo è garantire una fruizione ordinata degli ambienti, riducendo l’impatto sull’ambiente e migliorando l’esperienza di chi visita la regione.

Questa strategia non riguarda solo la val gardena, ma vuole diventare modello per altre zone dell’alto adige e non solo. Il turismo mordi e fuggi, fenomeno ormai diffuso, ha superato il punto di saturazione e richiede interventi progettuali concreti per tutelare il territorio e i residenti.

Impatto del turismo e tutela dell’ambiente

Il presidente Kompatscher ha definito il turismo “mordi e fuggi” come una realtà recente che ha messo sotto pressione le risorse locali. L’afflusso incontrollato di visitatori rischia di compromettere il patrimonio ambientale e di alterare la vita quotidiana degli abitanti. Da qui la necessità di riuscire a governare questi fenomeni con sistemi intelligenti e coordinati.

L’equilibrio tra interessi commerciali, conservazione dell’ambiente e rispetto dei residenti è difficile da mantenere ma fondamentale per preservare la val gardena come meta attrattiva anche negli anni futuri. Le misure adottate puntano a distinguere il turismo tradizionale da quello improvviso e disordinato, proteggendo sentieri e spazi naturali da un uso selvaggio.

Con strumenti digitali e regole più rigide si mira a limitare l’impatto delle presenze turistiche temporanee, favorendo modalità di visita più sostenibili e rispettose del paesaggio. L’attenzione verso queste dinamiche sarà sicuramente al centro degli interventi pubblici nei prossimi mesi.

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