La vigilanza privata in italia si trova a fronteggiare un problema di fondo: la distanza crescente tra le richieste di lavoro e le offerte disponibili. Questo fenomeno non riguarda solo l’intero mercato dei servizi, ma emerge con particolare evidenza nel comparto della sicurezza, dove la domanda non trova adeguata risposta a causa di condizioni di lavoro impegnative, come turni notturni e festivi. Lo scenario complesso colpisce sia le aziende di vigilanza sia i clienti, fra imprese e cittadini, che chiedono garanzie più solide.
Il disallineamento tra domanda e offerta nel lavoro di vigilanza privata
Giulio Gravina, vicepresidente dell’Anivp, associazione che rappresenta il settore della vigilanza privata e dei servizi fiduciari, definisce il disallineamento tra domanda e offerta come una realtà strutturale ormai consolidata. Secondo lui, la mancanza di personale adeguato rende difficile per le aziende rispondere alle richieste crescenti di sicurezza, soprattutto in particolari fasce orarie e giorni come la notte e le festività. Questi turni, infatti, risultano poco attrattivi per i lavoratori, aggravando la carenza di candidati disponibili.
Il problema non è nuovo, ma negli ultimi anni ha assunto dimensioni più ampie, con ripercussioni dirette sul funzionamento delle società di vigilanza. Ad aggravare la situazione intervengono anche condizioni contrattuali e salariali che non premiano sufficientemente chi ricopre questi ruoli. Così, le imprese faticano a reperire personale qualificato e affidabile, essenziale per garantire servizi efficaci e continui. Nel contempo, la domanda dai clienti resta alta, in parte a causa dell’aumento della necessità di protezione nei confronti di rischi vari.
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La richiesta di un trattamento speciale per i lavoratori della vigilanza notturna e festiva
Gravina propone una soluzione che si ispira a quanto già vigente in altri settori, come quello turistico e ricettivo. Suggerisce l’introduzione del trattamento integrativo speciale per chi lavora in orario notturno o copre straordinari durante le festività, estendendo queste tutele anche ai guardiani particolari , ovvero agli operatori della vigilanza privata. Tale misura servirebbe a riconoscere il ruolo e le difficoltà legate a orari atipici, la cui presenza contribuisce a migliorare le condizioni di lavoro e a mantenere attivi i servizi senza interruzioni.
L’Anivp, come rappresentante storico del comparto, considera questa estensione un passo necessario per sostenere il personale oggi sotto pressione. Il riconoscimento di maggiorazioni o indennità specifiche per lavoro notturno e festivo potrebbe inoltre incentivare nuove adesioni al settore, limitando l’attuale carenza di manodopera. L’approvazione di questa proposta richiede un confronto con le istituzioni e le controparti sociali, ma potrebbe tradursi in un cambiamento concreto per un settore fondamentale della sicurezza.
I numeri del settore vigilanza privata e la sua importanza economica
I dati Istat aggiornati al 2022 mostrano qualche dettaglio concreto sul peso del settore. Le aziende italiane che operano nel campo della vigilanza privata sono in tutto 1.189, e impiegano oltre 77mila lavoratori. Il fatturato collettivo di queste imprese supera i 4 miliardi di euro, un volume significativo che conferma il ruolo centrale di questo comparto nell’economia dei servizi italiana.
Questi numeri evidenziano una realtà complessa, con tante imprese attive, ma anche una dipendenza da una forza lavoro che soffre sulle condizioni di impiego. La vigilanza privata, sia armata sia disarmata, garantisce la sicurezza in contesti diversi, dalle strutture pubbliche e private agli eventi, passando per il controllo di aree sensibili. Dunque, la qualità del servizio e la continuità rischiano di risentirne se non si interviene per adeguare le condizioni di lavoro e superare la difficoltà nel reperire personale.
Sfida per la vigilanza privata e possibili strategie
In sintesi, il settore si trova davanti a una sfida che tocca con mano la reale capacità di soddisfare la domanda. La spinta a rivedere le condizioni contrattuali e a valorizzare il lavoro in orari particolari appare una strada possibile e delicata. Nel frattempo le imprese restano alla ricerca di soluzioni concrete per continuare a offrire protezione e sicurezza.