il lascito di renato zangheri tra politica, cultura e partecipazione a bologna

il lascito di renato zangheri tra politica, cultura e partecipazione a bologna

Nel centenario di Renato Zangheri, il Centro Studi e Ricerche celebra l’eredità del sindaco e intellettuale che ha trasformato Bologna unendo cultura, politica, diritti civili e partecipazione democratica.
Il Lascito Di Renato Zangheri Il Lascito Di Renato Zangheri
Il centenario di Renato Zangheri celebra il suo ruolo di sindaco e intellettuale che ha unito cultura, politica e partecipazione per trasformare Bologna in un modello di democrazia e crescita culturale. - Gaeta.it

Renato Zangheri ha segnato la storia di Bologna non solo come sindaco ma come pensatore che ha valorizzato il legame tra cultura e politica. Nel centenario della sua nascita, il Centro Studi e Ricerche a lui intitolato ha organizzato un convegno per discutere la sua eredità. La figura di Zangheri emerge dai ricordi e dagli interventi dei protagonisti, tra ricostruzioni storiche e riflessioni sulla sua visione che rimane attuale.

La visione culturale di zangheri e il ruolo della politica

Walter Tega, presidente del Centro Studi e Ricerche Renato Zangheri, ha ricordato come per Zangheri la politica dovesse fondarsi essenzialmente sulla cultura e il rigore. Questi elementi rappresentavano per lui il nucleo intorno a cui costruire ogni azione politica, un approccio che, oggi, appare in parte fuori moda. Quando accettò di diventare sindaco di Bologna, Zangheri diede inizio a una trasformazione della città basata su una partecipazione ampia, che metteva al centro la cultura come strumento di coinvolgimento dei cittadini.

Partecipazione e tutela dei diritti

Secondo Tega, Zangheri cercava di unire il cittadino protagonista di una democrazia estesa con il rispetto dei diritti universali della persona. Questa idea si traduceva in un equilibrio tra partecipazione e tutela delle libertà individuali e collettive. Sotto la sua guida, la città non si limitò a una gestione amministrativa, ma diventò luogo di pratiche democratiche e di crescita culturale, un modello raro negli anni Settanta in Italia.

Il periodo delle tensioni politiche e la risposta di zangheri

Gli anni Settanta furono segnati da un’alta tensione politica e da eventi drammatici che coinvolsero direttamente Bologna e il Pci. La strage alla stazione del 1980 è stato uno dei momenti più tragici della storia italiana, e Bologna si trovava al centro delle polemiche e degli attacchi al partito comunista. Secondo Tega, l’iniziale reazione del Pci e di Zangheri come sindaco fu piuttosto difficile in questo clima, ma la città riuscì a riprendersi.

Ruolo della giunta e impegno politico

La seconda giunta di Zangheri assunse un ruolo fondamentale per la tutela dei diritti civili, consolidando un percorso di riforme e partecipazione. Fu un periodo in cui Bologna si affermò come un centro politico e culturale di rilievo nazionale. Oltre all’attività locale, Zangheri si impegnò come capogruppo del Pci alla Camera, focalizzandosi sulla riforma dello Stato e sull’applicazione della Costituzione, ponendo sempre l’attenzione sul piano giuridico e culturale che anticipava il lavoro politico.

Zangheri, intellettuale e punto di riferimento per bologna

Il ricordo di Walter Tega insiste sul fatto che Zangheri va oltre il ruolo di sindaco: è un intellettuale dalla levatura paragonabile ad altre figure di rilievo bolognesi come Enzo Raimondi. Il suo pensiero e la sua azione rimangono un punto di riferimento per la città e per chi si occupa di politica e cultura.

A questo dovrebbero guardare le nuove generazioni, conservando la memoria di questi maestri. Tega sottolinea l’importanza di mantenere vivo il patrimonio ideale lasciato da Zangheri, come fondamento per una politica che tenga insieme etica, cultura e partecipazione.

Il contributo dell’amministrazione attuale alla memoria di zangheri

Durante il convegno è intervenuto anche Daniele Ara, assessore alla Scuola di Bologna, che ha evidenziato come il lascito di Zangheri sia caratterizzato dalla capacità di integrare la gestione amministrativa con una visione culturale ampia. Per Ara, Zangheri è stato il primo a mettere Bologna in dialogo con le esperienze europee più importanti, trasformando la politica in un’occasione di crescita culturale.

Riflessione sull’identità politica e culturale

Ara ha ricordato che Zangheri rappresentava uno dei grandi intellettuali del Paese, capace di unire riflessione teorica e azione concreta. Questa combinazione ha aiutato Bologna a diventare una città con una forte identità politica e culturale, modello ancora oggi da custodire e rinnovare nell’amministrazione. L’assessore ha invitato a trarre insegnamenti da quella tradizione per gestire la città con responsabilità e attenzione alle radici culturali.

Il centenario della nascita di renato zangheri ha riacceso l’attenzione sulla sua figura, ricordandolo come sindaco e come intellettuale che ha trasformato Bologna con una politica fondata sui diritti, la cultura e la partecipazione ampia della cittadinanza.

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