Il giro d’italia torna a calcare le strade della lombardia nel 2025 con tappe che mettono in risalto sia le salite più dure sia i borghi storici della regione. Le frazioni lombarde promettono di accendere l’entusiasmo dei tifosi e coinvolgere i territori dal mantovano fino alle alte vette dell’ortles-cevedale. Attilio Fontana, presidente della regione, ha evidenziato il legame storico tra il ciclismo e questa parte d’italia, sottolineando l’importanza dell’evento anche per la promozione del territorio a livello mondiale.
Lombardia cuore pulsante del ciclismo italiano
Il legame tra la lombardia e il ciclismo affonda radici profonde nella storia della disciplina. Proprio in questa regione sono nati i grandi campioni come giacomo agostini e soprattutto filippo ganna e costante binda, che hanno lasciato un segno indelebile nelle corse su strada. Fontana ha ricordato come la passione dei cittadini nelle località attraversate dal giro si rifletta in un sostegno vivo e appassionato per i corridori. La presenza del giro d’italia in lombardia significa moltissimo, anche perché il territorio si prepara a ospitare le prossime olimpiadi invernali a bormio, sede l’anno prossimo di una delle tappe più attese.
Montagna e sfide epiche
Da sempre le montagne lombarde sono terreno di sfide epiche. Il passo del mortirolo, noto come “cima pantani”, è una delle salite più temute e amate dai corridori. Il passaggio previsto nel giro consentirà di rivedere in azione queste rampe dure, capaci di decidere le sorti della corsa. Fontana ha evidenziato che, con la copertura televisiva internazionale, queste immagini valorizzano le bellezze della lombardia, portando un riflettore globale sul paesaggio, la cultura e i territori poco conosciuti.
Leggi anche:
Tappe lombarde e calendario dettagliato delle frazioni
Il calendario delle tappe lombarde del giro 2025 è ricco e variegato. Si parte il 22 maggio con la dodicesima frazione che attraversa la parte mantovana della regione. La tappa parte da modena e percorre 172 chilometri fino a viadana, passando per casalmaggiore e altre località lungo il fiume oglio po. Questa tappa è caratterizzata da un percorso prevalentemente pianeggiante, adatto sia ai velocisti sia a qualche attacco tattico nelle zone intermedie. Il passaggio in queste località porta attenzione su territori meno noti che mettono in risalto l’anima più rurale della lombardia.
Il 28 maggio sarà la volta della frazione regina che si conclude a bormio dopo 155 chilometri. I corridori affronteranno i passi trentini del tonale e poi il mortirolo, prima di raggiungere l’arrivo in alta valle. Il tracciato prevede salite durissime ma affascinanti che negli anni hanno scritto pagine gloriose del ciclismo italiano. Campioni del passato hanno affrontato qui un banco di prova irrinunciabile per dimostrare la propria forza e resistenza. Inoltre, bormio, polo olimpico, sarà una vetrina importante verso il 2026.
Tappa lombarda conclusiva
Il giorno successivo, il 29 maggio, si gareggerà in una tappa completamente lombarda. Sono 144 chilometri da morbegno a cesano maderno, passando per diversi centri della provincia di sondrio, lecco e monza brianza. Questa frazione toccherà colico, dervio, bellano, albiato, lesmo e seregno, toccando sia terre di montagna sia il cuore industriale e commerciale del nord milanese. La giornata coincide con la festa della lombardia, un’occasione simbolica per celebrare le radici e il patrimonio di questa regione.
Il valore sociale e turistico del giro d’italia per la regione
Il giro d’italia non è solo una competizione sportiva, ma un evento che coinvolge fasce di pubblico molto ampie. Il ministro del turismo, daniela santanchè, ha rimarcato la portata del giro come “evento di partecipazione di popolo”, che unisce generazioni diverse. Le piazze e le strade si riempiono di famiglie, appassionati e curiosi. Ogni tappa rappresenta un’occasione per incontrarsi, vivere la festa e scoprire il territorio.
Dal punto di vista turistico il giro favorisce un flusso di visitatori e una visibilità media internazionale difficile da replicare con altri eventi. La corsa, seguita da milioni di persone, diffonde immagini di paesaggi, città e tradizioni lombarde. Questo contribuisce a suscitare interesse e stimolare nuove visite, valorizzando i luoghi meno noti ma ricchi di storia e natura. Le amministrazioni locali sostengono l’evento anche per l’impatto economico che genera: alberghi, ristoranti, commercianti e guide turistiche registrano picchi di attività.
Sport e promozione territoriale: un modello vincente
La sinergia tra sport e promozione territoriale si conferma un modello vincente per la lombardia. L’arrivo del giro d’italia, con le sue sfide e la sua spettacolarità, offre sempre l’occasione per raccontare una regione complessa e affascinante, dai centri storici alle cime delle alpi. Nel 2025 questa tradizione continua con nuove tappe destinate a lasciare il segno nelle gambe e nella memoria di atleti e appassionati.