Il festival di danza contemporanea Ra.i.d. torna all'Auditorium di Santa Chiara con eventi internazionali

Il festival di danza contemporanea Ra.i.d. torna all’Auditorium di Santa Chiara con eventi internazionali

L’edizione 2024 di Ra.i.d. Festivals a Solofra celebra la danza contemporanea con performance internazionali, tra cui “Azul” della Compagnia messicana Escena Blanca, esplorando identità culturale e ritualità.
Il Festival Di Danza Contempor Il Festival Di Danza Contempor
Il festival di danza contemporanea Ra.i.d. torna all'Auditorium di Santa Chiara con eventi internazionali - (Credit: www.ansa.it)

L’Auditorium di Santa Chiara di Solofra si prepara ad accogliere l’edizione 2024 di Ra.i.d. Festivals, una rassegna di danza contemporanea che unisce artisti da tutto il mondo, sostenuta da importanti istituzioni come Regione Campania e MiC. Tra le performance in programma spicca “Azul” della Compagnia messicana Escena Blanca, un’opera che esplora l’identità messicana attraverso le sue tradizioni culturali, permettendo al pubblico di riflettere su ciò che significa essere messicani nel contesto attuale.

Azul: un viaggio nell’identità culturale messicana

“Azul”, coreografia di Paco Durán, affronta il complesso tema dell’identità culturale messicana, attingendo dalla storia e dalle tradizioni del Paese. Questa performance coinvolge sei talentuosi danzatori: Gabriela Vera, Benazir Jiménez, Paula Acosta, Fátima Alarcón, Joel Olvera e Juan Manuel Suárez. Attraverso movimenti eleganti e riflessivi, gli artisti si interrogano su come le esperienze passate e la storia collettiva plasmino il loro modo di essere. L’opera non si limita a un’espressione di nazionalismo, piuttosto stimola una connessione con il passato e un dialogo con il presente, riflettendo sulle sfide e le bellezze di una cultura vibrante e variegata.

Durán sottolinea che “questo è il luogo che ci è toccato”, un’affermazione che evoca la consapevolezza del proprio contesto culturale e l’importanza di esplorare le radici attraverso l’arte. L’opera non solo esalta le tradizioni messicane, ma invita anche a una discussione più ampia sull’identità personale e collettiva, sul significato di appartenenza e su come la cultura evolve nel tempo.

Through the rite: il rito come indagine artistica

Il festival ospiterà anche “Through the rite”, un progetto del CDTM, Circuito Campano della Danza. Questa iniziativa ha visto la collaborazione con diverse organizzazioni internazionali, tra cui l’Associazione RaIDFestivals e la New Dance Young Talent. Obiettivo del progetto è promuovere scambi artistici internazionali e processi creativi, attraverso il supporto del bando Boarding Pass Plus.

La performance “Devoto”, con coreografia di Claudio Malangone e musiche di Alessandro Capasso, rappresenta un’indagine sul concetto di rito, estendendo la sua applicazione oltre le pratiche religiose. A partire da riti tipici del sud Italia, come le processioni delle “Cente” e dei “Fujenti”, si esplora la complessità dei rituali nella società contemporanea. Malangone utilizza gesti e movimenti per mettere in discussione cosa significa “rito” in diverse culture e contesti, cercando elementi comuni che possano ricollegare differenti tradizioni.

L’opera si dischiude in una sequenza ben definita di posture e movimenti, creando una danza evocativa che si propone come liberatrice e propiziatoria. Attraverso il rito, la performance suggerisce un legame tra il passato ancestrale e il presente, evidenziando l’influenza dei rituali sulla vita quotidiana.

Sacro e profano: la mostra fotografica di Gianpiero Scafuri

Il festival non si esaurisce nel campo della danza: in concomitanza con “Through the rite”, si terrà anche una mostra fotografica intitolata “Sacro e Profano”. L’evento, curato da Gianpiero Scafuri, vede esposte le opere fotografiche dello stesso Scafuri insieme a quelle di Giada Ruoppo e Claudio Malangone. La mostra offre uno sguardo affascinante sulle dualità e le intersezioni tra il sacro e il profano, utilizzando la fotografia come mezzo per esplorare emozioni e significati.

Le opere in mostra stimoleranno dialoghi e riflessioni nei visitatori sul significato della spiritualità e della ritualità nella società contemporanea, proseguendo il discorso aperto dalle performance di danza. Attraverso l’arte visiva, il pubblico avrà l’opportunità di esplorare e interrogarsi su copioni sociali, credenze e pratiche che caratterizzano la propria vita quotidiana e culturale.

Un viaggio tra danza e musica al Teatro 99 Posti

Il festival prosegue anche al Teatro 99 Posti di Avellino, dove verrà presentata la performance “Mercurio”, creata dalla fusione di talenti come la coreografa Luna Cenere e il sassofonista Antonio Raia. Questo spettacolo invita a esplorare le contraddizioni della dualità, simboleggiando il metallo mercuriale, caratterizzato da proprietà opposte: pesante e al tempo stesso volatile.

Con una forte componente simbolica, “Mercurio” ci conduce attraverso un viaggio che coinvolge riferimenti astronomici e mitologici, creando un dialogo tra maschile e femminile, fra sicurezza e rischio. La performance si presenta come una riflessione profonda su come diverse pratiche e posture possano unirsi in un linguaggio universale, capace di far emergere nuovi significati attraverso la danza e la musica.

L’edizione 2024 di Ra.i.d. Festivals promette così di essere un evento denso di cultura e creatività, un’opportunità per esplorare e riflettere su identità, riti e connessioni artistiche in un contesto globale.

Change privacy settings
×