Il corso dell’università politecnica delle marche per nuove competenze nelle scienze forensi e polizia scientifica

Il corso dell’università politecnica delle marche per nuove competenze nelle scienze forensi e polizia scientifica

L’università politecnica delle marche, in collaborazione con il ministero dell’Interno e la Polizia di Stato, avvia un corso innovativo per formare esperti in scienze forensi e tecnologie avanzate a supporto delle forze dell’ordine.
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L'Università Politecnica delle Marche, in collaborazione con il Ministero dell'Interno e la Polizia di Stato, ha avviato un corso avanzato di scienze forensi volto a formare esperti per supportare le forze dell'ordine con tecnologie innovative e metodi multidisciplinari. - Gaeta.it

L’università politecnica delle marche ha lanciato un corso dedicato alle tecniche e tecnologie avanzate per le scienze forensi. L’iniziativa nasce dalla collaborazione con il ministero dell’Interno e la Polizia di Stato, per formare esperti capaci di supportare le forze dell’ordine nel contrasto alla criminalità. La prima edizione, iniziata a fine febbraio, si propone di fornire strumenti concretamente applicabili nelle indagini e nella sicurezza pubblica.

Obiettivi del corso e collaborazione istituzionale

Il corso si propone di sviluppare profili professionali con competenze su metodi innovativi e tecnologie avanzate utilizzate nella polizia scientifica. Questo nasce dal Protocollo di intesa firmato tra il Centro Carmelo dell’università politecnica delle marche e la Direzione centrale anticrimine del ministero dell’Interno. L’obiettivo è dotare gli operatori di strumenti adeguati per affrontare e risolvere casi complessi, assicurando una difesa efficace della sicurezza comune.

La collaborazione tra ateneo e istituzioni di pubblica sicurezza punta a un approccio interdisciplinare, con uno sguardo aggiornato alle nuove tecnologie. Il coinvolgimento diretto della polizia scientifica regionale Marche-Abruzzo offre un collegamento operativo tra formazione e pratica sul campo. In questo modo, il corso incarna un modello per la preparazione di figure capaci di agire su più fronti nella lotta alla criminalità.

Contenuti didattici e innovazioni nel programma

Il percorso formativo si articola in diverse aree tematiche, che vanno dalla medicina legale alla chimica analitica strumentale, toccando campi emergenti come le tecniche di visione a largo spettro . Queste metodologie permettono di raccolgiere dati nuove informazioni dagli elementi della scena crimine.

Particolare attenzione viene data alla metrologia forense e all’applicazione dell’intelligenza artificiale all’interno delle indagini, come supporto alla polizia predittiva. La parte pratica comprende anche sessioni su sopralluoghi in caso di “mass disaster”, con tecniche DVI per la gestione delle vittime in scenari catastrofici.

Altre discipline analizzate riguardano la realtà virtuale e aumentata, la psicologia forense, le tecnologie innovative nei materiali come la stampa 3D, la genetica applicata alle investigazioni e l’impiego di droni e UAV nelle attività di sorveglianza e ricognizione.

Calendario e impatto sul territorio

Il corso, iniziato il 28 febbraio 2025, si concluderà con la consegna dei diplomi prevista per il 26 luglio. La durata consente un approfondimento sia teorico sia pratico, risultando così compatibile con le esigenze di chi opera nelle forze dell’ordine.

L’iniziativa rappresenta un tassello importante per migliorare la capacità investigativa sul territorio marchigiano e abruzzese. La formazione specifica in strumenti moderni e in processi tecnologici all’avanguardia promette un salto di qualità nell’attività di contrasto alla criminalità. Tra l’altro, prepara figure specializzate che potranno operare efficacemente in scenari complessi, facendo convergere scienze, tecnologia e sicurezza.

Considerazioni del rettore e prospettive future

Il rettore dell’università politecnica delle marche, prof. Gian Luca Gregori, ha sottolineato il ruolo sociale di questo corso, richiamando l’idea che la sicurezza è un impegno condiviso tra istituzioni, enti e cittadini. Ha evidenziato che il corso si presenta come un supporto concreto a chi ogni giorno affronta rischi per la tutela dell’ordine pubblico.

L’attenzione alle nuove tecnologie valorizza questo percorso, dove la didattica si intreccia con la pratica operativa. Nulla è lasciato al caso e si punta a integrare ambiti disciplinari differenti, in modo da fornire una formazione completa e aggiornata sui reali bisogni delle forze dell’ordine. Un passo importante che può ispirare progetti analoghi in altre realtà nazionali.

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