I drammi della burocrazia: la storia di una madre e della sua sepoltura

I drammi della burocrazia: la storia di una madre e della sua sepoltura

La storia di Gianluca Semprini, che lotta contro la burocrazia per rispettare il desiderio della madre Ornella di essere sepolta accanto alla figlia Arianna, evidenzia le difficoltà emotive e amministrative legate alla morte.
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I drammi della burocrazia: la storia di una madre e della sua sepoltura - Gaeta.it

La vicenda toccante di una madre deceduta, il suo desiderio di riposare accanto alla figlia e la complicata interazione con la burocrazia locale hanno catturato l’attenzione del pubblico. Gianluca Semprini, noto giornalista e conduttore, ha condiviso sui social la sua esperienza nel cercare di rispettare le ultime volontà di sua madre, Ornella, la quale desiderava essere sepolta accanto a sua figlia Arianna, morta prematuramente nel 1997. Questo racconto mette in luce non solo le sfide emotive legate alla perdita, ma anche le difficoltà burocratiche che possono rendere la situazione ancora più complessa.

La volontà di Ornella e l’importanza della sepoltura accanto alla figlia

Ornella, scomparsa due mesi fa, ha espresso il desiderio di essere cremata e di riposare in un loculo accanto alla figlia. Per essa, questo gesto non era soltanto una questione di spazio, ma un modo per rimanere unita a chi amava. Secondo il desiderio della madre, il processo di cremazione avrebbe dovuto facilitarne la collocazione nel cimitero di Bracciano, dove Arianna aveva trovato riposo. Tuttavia, il sogno di una riunione familiare nel silenzio del cimitero ha incontrato ostacoli inaspettati. La difficoltà nell’accesso ai registri relativi alla concessione del loculo ha sollevato interrogativi su come gestire le volontà di Ornella.

L’odissea burocratica e le richieste del Comune di Bracciano

Dopo due mesi di attesa e ricerca presso gli uffici preposti, Semprini ha ricevuto una comunicazione, tramite PEC, che dettagliava la situazione. La quota da versare per la concessione del loculo in cui riposa sua sorella è di 1.600 euro. Il Comune ha reso noto che, poiché non era stato possibile rintracciare i contratti di concessione, l’unico modo per procedere era dimostrare di aver effettuato il pagamento nel 1997. In caso contrario, sarebbe stato necessario ripagare il loculo, ma al costo attuale, il che equivale a un importo doppio rispetto a quanto originariamente pagato. Una notizia scandalosa, considerando che le volontà di una madre rischiavano di rimanere inapplicate a causa di problemi burocratici.

L’appello al Comune e la questione del rispetto per i defunti

Semprini non ha tardato a esprimere la sua indignazione. Ha sottolineato che il punto non è solo la somma richiesta, ma il rispetto per il desiderio di sua madre e il trattamento riservato ai defunti. Le comunicazioni con il Comune di Bracciano risultano frustranti. Raggiungere il centralino si è rivelato complicato, e le risposte, quando disponibili, sono sembrate evasive. Il giornalista ha sollevato interrogativi sulla responsabilità del Comune nel gestire i propri archivi e ha chiesto maggiore chiarezza, ritenendo che non debba essere il cittadino a dover provare l’esistenza di contratti smarriti.

Una provocazione e una chiamata all’azione

In un gesto provocatorio, Semprini ha ironicamente dichiarato che, se non fosse stata rispettata la volontà della madre, avrebbe considerato la sorella Arianna una “squatter defunta”, occupante illegale di un loculo dal 1997. Questa provocazione porta a riflettere sull’assurdità della situazione e sul bisogno di una maggiore umanità nelle decisioni che coinvolgono i legami familiari anche oltre la vita. La vicenda rappresenta non solo una questione legale, ma anche un’appassionante chiamata a tutelare la dignità delle persone, anche in seguito alla loro morte.

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