La preoccupazione per il futuro occupazionale ha spinto i lavoratori della Hiab Italia di Statte, in provincia di Taranto, a intraprendere una forma di protesta attiva. In un momento in cui il settore della movimentazione delle attrezzature è soggetto a forti trasformazioni, il trasferimento della produzione verso un altro stabilimento ha sollevato serie inquietudini. I sindacati Fim, Fiom e Uilm parlano di una situazione insostenibile che potrebbe compromettere non solo i posti di lavoro, ma anche il tessuto economico locale.
La decisione di occupare lo stabilimento
Nella giornata di ieri, le lavoratrici e i lavoratori della sede Hiab Italia di Statte hanno indetto un’assemblea permanente all’interno dello stabilimento. Questa scelta radicale è motivata da una crescente insoddisfazione nei confronti delle decisioni aziendali, incluse le recenti notizie sulla delocalizzazione della produzione. Secondo quanto comunicato dai sindacati, tali misure avrebbero conseguenze dirette sulla stabilità lavorativa all’interno della struttura di Statte.
Le assemblee permanenti sono un metodo tradizionale di mobilitazione nei contesti industriali, volto a mantenere alta l’attenzione sui temi occupazionali e a cercare di influire sulle decisioni aziendali. I lavoratori si riuniranno a oltranza, fino a quando non riceveranno risposte concrete dalla direzione aziendale. L’occupazione rappresenta un segnale chiaro alla proprietà e ai vertici dell’azienda che la situazione non può essere ignorata.
I timori sulla delocalizzazione produttiva
Le dichiarazioni sindacali sono chiare: il piano di delocalizzazione della produzione dallo stabilimento di Statte a quello di Minerbio, in provincia di Bologna, è considerato un passo inaccettabile. I rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm sottolineano che tale manovra non solo minaccia posti di lavoro diretti, ma ha anche il potenziale di generare un impatto negativo sull’indotto e sull’economia locale. La lotta per mantenere attiva la sede di Statte non è solo una questione individuale, ma coinvolge l’intera comunità e il sistema economico della regione.
Il timore di una dismissione totale della struttura, secondo i sindacati, è reale e giustificato. La perdita di un centro produttivo così importante non rappresenterebbe solo un’operazione economica per l’azienda, ma segnerebbe anche la chiusura di un capitolo significativo nella storia industriale della zona. Tali sviluppi potrebbero anche spingere altri attori economici a ripensare la propria presenza sul territorio, favorendo un’ulteriore erosione del tessuto occupazionale.
La strategia sindacale per la difesa dei diritti dei lavoratori
In risposta alle minacce occupazionali, i sindacati stanno attuando una strategia di mobilitazione che prevede l’incremento della pressione sul management di Hiab Italia. L’obiettivo non è solo ottenere garanzie per i lavoratori attuali, ma anche valorizzare l’importanza del sito di Statte nel contesto della produzione nazionale. Le sigle sindacali eleggono come priorità il dialogo, pur rimanendo ferme nella determinazione di non accettare decisioni unilaterali che potrebbero compromettere il futuro dei lavoratori.
Essi intendono portare avanti una serie di iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e coinvolgere le istituzioni locali e regionali. Questa attività di lobbying mira a creare coscienza sui rischi che corrono gli stabilimenti del Mezzogiorno in un contesto di globalizzazione e di scelte aziendali sempre più svincolate da considerazioni sociali e occupazionali. L’unità tra lavoratori e sindacati rappresenta un valore fondamentale per affrontare sfide di questa portata e caratterizza il contesto della mobilitazione attuale.
La situazione attuale e le prospettive future
Il movimento di protesta sta attirando l’attenzione non solo a livello locale, ma anche a quello nazionale. Le lavoratrici e i lavoratori della Hiab Italia di Statte continuano a esprimere le loro preoccupazioni e a tenere viva la discussione. Mentre si attende una risposta dalla direzione, le manifestazioni di solidarietà e il supporto da parte della comunità locale sembrano crescere.
Nel contesto attuale, è fondamentale monitorare gli sviluppi e comprendere le implicazioni delle scelte aziendali. La questione dell’occupazione non riguarda solo il singolo stabilimento di Statte, ma si estende a tutto il settore industriale in una fase di trasformazione. I lavoratori della Hiab Italia si preparano a mantenere viva la loro lotta, ben consapevoli che il loro futuro occupazionale dipende dalla capacità di far sentire la loro voce in un momento cruciale per il mercato del lavoro.