Il presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Ancona, Gianni Marasca, ha preso parte all’inaugurazione dell’Anno Giudiziario presso la Mole Vanvitelliana. Durante il suo intervento, ha affrontato molteplici tematiche cruciali, concentrandosi in modo particolare sui tempi di amministrazione della giustizia, una questione che impatta direttamente sia gli operatori del settore che i cittadini.
Tempi della giustizia: un prerequisito essenziale
Gianni Marasca ha esplicitato la sua soddisfazione per la diminuzione dei tempi di risoluzione nei processi civili e penali, un trend incoraggiato anche dalla relazione del Procuratore Generale. L’importanza di tempi rapidi non risiede solo nella possibilità di accedere a una giustizia celere, ma anche nella consapevolezza che ogni sanzione sia frutto di un’azione giuridica e non di una persecuzione. Secondo Marasca, la verità processuale emerge attraverso una sentenza che deriva dal contraddittorio tra le parti.
Questa concezione sottolinea il ruolo centrale degli avvocati, i quali, nella loro funzione, non cercano solamente la verità, ma la svolgono in un contesto di doverosa collaborazione con l’istituzione. Questi aspetti fondamentali della cultura giuridica vengono rimarcati come vitali per il corretto funzionamento del sistema, enfatizzando l’importanza di un’amministrazione della giustizia che operi in modo equo e tempestivo.
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Collaborazione istituzionale: un ponte necessario
Un altro punto cruciale toccato da Marasca riguarda la necessità di una sinergia tra avvocatura e magistratura. Ha evidenziato l’adozione di vari protocolli che mirano a stabilire procedure uniformi, specialmente in ambito di diritto di famiglia. Tali protocolli sono stati pensati per affrontare i momenti di crisi che coinvolgono i cittadini, rafforzando la cooperazione tra avvocati e magistrati.
Recentemente, è stato siglato un accordo con la Procura minorile volto a facilitare la messa alla prova per reati di minore entità, un’iniziativa che ha come obiettivo il reinserimento sociale e il recupero di un percorso di vita. Inoltre, è stato sottoscritto un protocollo tra il Tribunale Civile e il Consiglio dell’Ordine riguardo alla gestione degli amministratori di sostegno, evidenziando una delle problematiche sociali che affliggono il territorio: attualmente, ad Ancona, vi sono circa 5.000 tutele aperte, il che dimostra la gravità della situazione.
Formazione e innovazione tecnologica nel processo
Marasca ha poi discusso l’importanza della formazione continua nel settore legale, ringraziando le autorità giuridiche della Regione per il loro supporto nella scuola di formazione degli avvocati. L’accrescimento delle competenze professionali è un elemento chiave per garantire un servizio giuridico di qualità, che non solo soddisfi le esigenze del presente, ma sia anche preparato ad affrontare sfide future.
In termini di tecnologia, ha portato all’attenzione la realtà del processo penale telematico attivo da quattro anni. Tuttavia, ha espresso preoccupazioni riguardo al fatto che gli avvocati devono operare in un sistema che non consente una visione diretta degli atti, sollecitando il Ministero della Giustizia a lavorare per migliorare le condizioni operative. Gli avvocati, infatti, svolgono un ruolo cruciale come unica difesa per i cittadini nel contesto di un apparato statale di vasta portata.
Marasca ha richiamato l’attenzione sulla necessità di un giudice imparziale, sottolineando che senza la certezza della giustizia, la fiducia del cittadino nel sistema legale diminuisce. Ha citato le parole di Piero Calamandrei per rafforzare il suo punto di vista, rimarcando il rispetto reciproco che deve esserci tra avvocatura e magistratura.
La celebrazione dell’anno giudiziario, quindi, non è solo un rituale, ma un richiamo a riflettere seriamente su come migliorare continuamente un sistema che funge da pilastro della società.