Giovani volontari in aiuto alle persone con demenza: il progetto dell'Istituto penale minorile di Catanzaro

Giovani volontari in aiuto alle persone con demenza: il progetto dell’Istituto penale minorile di Catanzaro

L’Istituto penale minorile di Catanzaro avvia un progetto di volontariato con Ra.Gi., offrendo ai giovani opportunità di formazione professionale e sensibilizzazione verso l’assistenza a persone con demenza.
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Giovani volontari in aiuto alle persone con demenza: il progetto dell'Istituto penale minorile di Catanzaro - Gaeta.it

L’Istituto penale minorile di Catanzaro, sotto la direzione di Francesco Pellegrino, avvia un’importante iniziativa di volontariato che coinvolge i ragazzi affiancando le persone con demenza presso il Centro diurno dell’Associazione Ra.Gi. Questa collaborazione rappresenta un’opportunità significativa per i giovani, che potranno accedere a un percorso di formazione professionale mirato, finanziato dall’Amministrazione dell’Istituto stesso, con l’intento di favorire l’inserimento lavorativo all’interno delle strutture della Ra.Gi. Onlus.

Il protocollo d’intesa tra Ra.Gi. e Istituto penale minorile

Per rendere possibile il progetto è stato formalizzato un protocollo d’intesa tra Ra.Gi. e l’Istituto penale minorile. L’obiettivo è quello di avvicinare i giovani a valori umani fondamentali, essenziali nella filosofia di cura adottata nelle strutture socio-assistenziali, che si occupano di persone affette da malattie neurodegenerative. Il protocollo ha una durata di un anno e prevede il coinvolgimento dei minori dell’Ipm come volontari, al fianco dell’équipe terapeutica del Centro diurno situato all’interno del Polo Sanitario Umberto I di Catanzaro, in Via Acri.

Questa iniziativa non solo offre ai ragazzi una possibilità di crescita personale e professionale, ma mira anche a sensibilizzarli rispetto all’importanza della cura e dell’assistenza dei più fragili. Attraverso l’esperienza di volontariato, i giovani acquisiranno competenze precise e conoscenze pratiche, fondamentali nel lavoro con persone affette da demenza.

Formazione e metodologie di cura per i giovani volontari

L’esperienza di volontariato permetterà ai partecipanti di approfondire le metodologie utilizzate nella cura dei pazienti con demenza. Il focus sarà su come porre la persona al centro dell’attenzione, garantendo il suo benessere e normalizzandone la vita, nonostante le problematiche legate alla malattia. La presidente di Ra.Gi., Elena Sodano, ha sottolineato l’importanza di trasmettere ai ragazzi i principi dell’assistenza umana nei confronti di individui vulnerabili.

Nel programma formativo rientra anche l’insegnamento della Terapia espressiva corporea integrata, adottata come metodo di cura. Questo approccio mira a creare una connessione profonda tra i volontari e gli ospiti, e attraverso di esso i ragazzi comprenderanno i valori di gentilezza, rispetto e dignità, fondamentali nel contesto dell’assistenza.

Un percorso verso il reinserimento sociale

L’iniziativa tra Ra.Gi. e l’Istituto penale minorile non si limita alla sola esperienza di volontariato; il fine ultimo è facilitare il reinserimento sociale dei minori dopo il termine delle misure detentive. I ragazzi, infatti, saranno coinvolti in attività di formazione professionale, che consentiranno loro di acquisire competenze utili per il mondo del lavoro.

Francesco Pellegrino ha dichiarato che l’Istituto si farà carico delle spese necessarie per la formazione, permettendo ai giovani più idonei di conseguire una qualifica professionale di Operatore Socio Sanitario . Questo passaggio garantirà loro un’opportunità concreta di lavoro, presentandosi con un bagaglio di esperienze già maturate nel contesto assistenziale e un’adeguata preparazione al metodo di cura utilizzato dalle strutture della Ra.Gi. Onlus.

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