Giornalista Rai e Direttore di Affaritaliani.it Imputati per Diffamazione a Magistrati di Marsala

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Giornalista Rai e Direttore di Affaritaliani.it Imputati per Diffamazione a Magistrati di Marsala - Gaeta.it

Nel corso della trasmissione ‘Ore 14’ andata in onda su Rai 2 il 22 novembre 2021, il giornalista Rai Milo Infante e il direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino sono stati imputati dal gup di Caltanissetta David Salvucci per diffamazione nei confronti di tre magistrati di Marsala .

Accuse di Diffamazione

Le parti offese sono l’ex Procuratore di Marsala Vincenzo Pantaleo e i magistrati Roberto Piscitello e Giuliana Rana, responsabili dell’inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina di 4 anni scomparsa nel 2004 a Mazara del Vallo.

Il giudice Salvucci ha definito le dichiarazioni di Perrino in TV come “obiettivamente diffamatorie“, affermando che queste affermazioni hanno arrecato offese ai tre magistrati.

Le Dichiarazioni Contestate

Durante la trasmissione, Perrino ha affermato: “Una fonte romana di ‘Affaritaliani’ mi ha detto che la chiave di questo giallo sta nelle intercettazioni che non hanno voluto rendere pubbliche perché sarebbero compromettenti per molti personaggi e quindi, con diversi pretesti, sono state seppellite e rese inutilizzabili.” Queste parole hanno contribuito a compromettere la reputazione dei magistrati coinvolti nell’inchiesta.

Anche Infante è stato coinvolto quando, rispondendo a un ospite in studio, ha fatto riferimento a magistrati, politici e altri soggetti non meglio identificati, implicandoli nell’occultamento di intercettazioni compromettenti e nell’inesorabile sequestro di Denise Pipitone.

Risposta e Decisione del Gup

Infante ha difeso le sue affermazioni sostenendo di riferirsi a presunte lacune nelle prime indagini e non ai magistrati attualmente responsabili del caso. Tuttavia, il gup ha respinto la richiesta di archiviazione, sottolineando la valenza diffamatoria delle dichiarazioni e la consapevolezza dei giornalisti riguardo alla lesione della reputazione delle persone coinvolte nelle indagini su Denise Pipitone.

Il gup ha anche sottolineato l’importanza di divulgare informazioni sulle violazioni etiche e professionali da parte di soggetti potenzialmente soggetti a procedimenti giudiziari, esortando gli indagati a circoscrivere le denunce pubbliche di collusione illecita a individui specifici e periodi definiti.

Concludendo, la vicenda mette in luce la delicatezza e la responsabilità della diffusione di informazioni sensibili nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone.

Approfondimenti

    Il testo dell’articolo tratta delle accuse di diffamazione rivolte al giornalista Rai Milo Infante e al direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino da parte del gup di Caltanissetta David Salvucci in seguito a dichiarazioni fatte durante la trasmissione ‘Ore 14’ andata in onda su Rai 2 il 22 novembre 2021. Le parti offese sono l’ex Procuratore di Marsala Vincenzo Pantaleo e i magistrati Roberto Piscitello e Giuliana Rana, coinvolti nell’inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina di 4 anni scomparsa nel 2004 a Mazara del Vallo.

    Durante la trasmissione, Angelo Maria Perrino ha affermato che la chiave del caso sta nelle intercettazioni che non sono state rese pubbliche, mentre Milo Infante ha fatto riferimento a presunte lacune nelle prime indagini senza identificare specificamente i soggetti coinvolti. Il gup David Salvucci ha considerato queste dichiarazioni come diffamatorie e lesive della reputazione dei magistrati coinvolti nell’inchiesta.
    La decisione del gup di non archiviare il caso sottolinea l’importanza di evitare dichiarazioni che possano danneggiare la reputazione di terzi, specialmente in contesti sensibili come quello legato alla scomparsa di Denise Pipitone. Inoltre, si evidenziano le responsabilità etiche e professionali dei giornalisti nel diffondere informazioni sensibili senza arrecare danno alle persone coinvolte.
    Questa vicenda sottolinea l’importanza della precisione e della responsabilità nell’affrontare argomenti delicati come quelli giudiziari e sottolinea l’importanza di rispettare l’etica giornalistica per evitare controversie legali legate alla diffamazione.

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