Gianfranco Scalas, noto generale in pensione e figura di punta nella comunicazione militare italiana, è deceduto la notte scorsa presso il Policlinico di Monserrato. All’età di 74 anni, la sua carriera è stata caratterizzata da importanti ruoli di responsabilità, sia sul campo che nella gestione delle comunicazioni all’interno dell’Esercito. Scalas ha ricoperto incarichi significativi in Italia e all’estero, lasciando un’impronta indelebile nel suo settore.
Carriera militare e comunicazione
Nato a giugno del 1949, Gianfranco Scalas ha dedicato gran parte della sua vita al servizio militare. Durante la sua carriera, ha ricoperto il ruolo di portavoce dell’Esercito Italiano, facendo parte di diverse missioni internazionali che hanno segnato la storia degli anni ’90 e 2000. Il suo lavoro lo ha portato in contesti delicati e di emergenza, come Somalia, per l’Operation Restore Hope, e nei Balcani, in particolare a Sarajevo.
Dopo il ritorno a Roma, Scalas è stato incaricato di dirigere la sezione stampa, dove ha avuto il compito di rifondare le strutture di comunicazione dell’Esercito. Questo lavoro è stato cruciale per migliorare i contatti tra la Forza Armata e l’opinione pubblica, garantendo una trasparenza che era, e continua a essere, fondamentale soprattutto in contesti di crisi. Scalas ha avuto un ruolo chiave nella direzione della pubblica informazione, sostenendo l’operato dei contingenti italiani all’estero.
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Gestione della comunicazione durante situazioni di crisi
Uno degli eventi più significativi nella carriera di Gianfranco Scalas è stato l’attentato terroristico a Nassiriya, avvenuto nel novembre 2003, che ha provocato la morte di 28 persone, fra cui 19 soldati italiani. In quelle ore drammatiche, Scalas si è trovato a dover mediare con i media, affrontando un momento di alta tensione sia per le famiglie delle vittime che per il paese. Il suo approccio diretto e la sua capacità di gestire situazioni complesse gli hanno consentito di fornire informazioni chiare e tempestive, mantenendo un dialogo aperto con la stampa.
Questa esperienza ha rappresentato una delle sue prove più ardue ma anche importanti, sottolineando il suo ruolo fondamentale nell’informazione pubblica riguardo le operazioni militari italiane all’estero. La capacità di Scalas di comunicare efficacemente, unendola a una solida preparazione professionale, ha contribuito a fare di lui una figura rispettata sia nelle forze armate che nell’ambiente giornalistico.
Attività giornalistica e impegno politico
Oltre alla carriera nell’ambito delle Forze Armate, Gianfranco Scalas ha anche avuto un notevole percorso nel mondo del giornalismo e della politica. Tra i suoi progetti più noti c’è stata la direzione della testata locale Tcs, dove ha lavorato per comunicare le notizie e le problematiche del territorio, cercando sempre di offrire ai lettori una narrazione accessibile e di qualità.
Scalas è stato anche presidente del movimento politico Forzta Paris, impegnandosi attivamente nella vita pubblica e nel dibattito politico. La sua esperienza come portavoce militare e l’abilità nella comunicazione hanno giocato un ruolo fondamentale, arricchendo la sua visione politica e il suo approccio all’informazione.
La notizia della sua morte ha suscitato una forte risposta nel mondo della politica e delle forze armate, dove Scalas era considerato un professionista di grande valore, capace di combinare la sua passione per il servizio pubblico con l’attività di comunicazione. La sua eredità rimarrà visibile nel modo in cui le comunicazioni dell’Esercito vengono gestite e percepite.