Il porto di Piombino accoglie la sua cinquantesima nave rigassificatrice, la Ougarta, un evento che segna un ulteriore passo nella strategia energetica italiana. L’arrivo della Ougarta, che si prepara a scaricare un carico di 164mila metri cubi di gas naturale liquefatto , rappresenta non solo un’importante operazione commerciale ma anche una significativa esigenza del mercato nazionale per diversificare le fonti di approvvigionamento energetico. Dopo aver completato lo scarico, la Ougarta ripartirà il 23 dicembre, contribuendo così a un totale di circa 4,3 miliardi di metri cubi di gas immesso nella rete dalla nave Italis Lng di Snam. Un numero che testimonia l’impegno del gruppo per garantire la sicurezza energetica dell’Italia.
Identikit della nave Italis Lng
La Italis Lng rappresenta una delle due navi rigassificatrici acquistate da Snam su indicazione del governo italiano nel giugno 2022. Entrata ufficialmente in operatività commerciale nel luglio dell’anno successivo, la nave è lunga 293 metri e larga 40. Può immagazzinare fino a 170 mila metri cubi di gas liquefatto e ha una capacità di rigassificazione di cinque miliardi di metri cubi all’anno. Questo volume è equivalente a circa un sesto delle forniture di gas che l’Italia riceve dalla Russia, corrispondente all’8% del fabbisogno totale nazionale. Grazie alla Italis Lng, l’Italia continua a diversificare le proprie fonti di approvvigionamento, ricevendo gas non solo dall’Algeria ma anche da Stati Uniti, Qatar, Egitto e Repubblica del Congo.
Si tratta di un progetto fondamentale per il paese, in quanto mira a garantire una maggiore indipendenza energetica. I recenti sviluppi geopolitici hanno reso necessaria l’accelerazione di queste strategie, ampliando le rotte di approvvigionamento e migliorando l’infrastruttura esistente. La scelta di investire in navi rigassificatrici dimostra una chiara intenzione di rispondere a queste sfide, creando una rete di approvvigionamento più resiliente ed efficace per affrontare eventuali crisi future.
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Il processo di trasferimento e rigassificazione del gas
Come avviene il trasferimento del gas dalla nave al rigassificatore galleggiante? L’operazione inizia con l’avvicinamento della nave metaniera, che trasporta il GNL alla temperatura estremamente bassa di -160°C. Una volta ormeggiata, i bracci di scarico montati sulla Italis Lng si estendono per collegarsi alle flange della metaniera. Questo passaggio è cruciale per il travaso del gas naturale liquefatto, che viene quindi trasferito nei serbatoi del terminale di rigassificazione.
Il GNL stoccato viene poi sottoposto a un processo di rigassificazione. Questo processo si realizza mediante l’utilizzo di uno scambiatore di calore in cui una sostanza calda, tipicamente acqua di mare, circola e riscalda il GNL, riportandolo alla sua forma gassosa. Una volta rigassificato, il metano viene compresso e immesso in un gasdotto. Questo gasdotto si estende dalla nave rigassificatrice fino alla rete di trasporto nazionale gestita da Snam. Questo complesso sistema di operazioni rende possibile la trasformazione del GNL in energia pronta per essere utilizzata dalle abitazioni e dalle imprese italiane.
Attraverso questi passaggi ben codificati, l’operazione di rigassificazione non solo è efficiente ma si integra perfettamente nel percorso energetico del paese, supportando l’obiettivo di ridurre la dipendenza da fonti tradizionali e aumentare l’approvvigionamento responsabile in un contesto sempre più impegnativo.