Ftse mib chiude in leggero rialzo a 40.116 punti nonostante i timori sui dazi Usa-Europa

Ftse mib chiude in leggero rialzo a 40.116 punti nonostante i timori sui dazi Usa-Europa

L’indice ftse mib chiude in lieve rialzo a 40.116 punti nonostante le tensioni sui dazi Usa-Unione europea; banche e industriali mostrano segnali contrastanti, mentre lo spread italia-germania si amplia moderatamente.
Ftse Mib Chiude In Leggero Ria Ftse Mib Chiude In Leggero Ria
L’indice FTSE MIB ha chiuso in lieve rialzo a 40.116 punti (+0,1%), con tensioni contenute nonostante le minacce di dazi Usa all’UE. In evidenza i rialzi nel settore bancario e i cali di società esposte ai dazi, mentre lo spread BTP-Bund si è leggermente ampliato senza creare allarmi. - Gaeta.it

L’indice ftse mib ha mostrato un lieve aumento nell’ultima ora di contrattazioni, archiviando la seduta a 40.116 punti, con un progresso dello 0,1%. Il mercato ha reagito senza eccessive tensioni dopo la lettera inviata sabato scorso dal presidente degli stati uniti Donald Trump all’Unione europea, in cui minacciava dazi fino al 30%. I principali indicatori finanziari hanno comunque mantenuto una certa stabilità, benché lo spread tra titoli di stato italiani e tedeschi si sia leggermente ampliato. È stato un pomeriggio di scambi movimentato, in particolare per alcuni titoli bancari, mentre il comparto legato ai dazi ha risentito del clima incerto.

Andamento generale e indicatori di mercato

L’indice ftse mib ha sostanzialmente confermato il livello della giornata, oscillando intorno ai 40 mila punti. Dopo una mattinata incerta, la chiusura in leggero rialzo ha segnalato un certo equilibrio tra compratori e venditori. Lo spread tra il btp decennale e il bund tedesco ha raggiunto 86 punti base, con il rendimento annuo del titolo italiano a quota 3,59% e quello tedesco al 2,73% . Questi valori testimoniano una tensione sui titoli di stato italiani, ma senza surriscaldare il mercato obbligazionario. L’incertezza legata alle misure protezionistiche Usa pesa sulla fiducia degli investitori ma non mette in crisi la tenuta complessiva di piazza affari.

Movimenti delle principali blue chip e interventi normativi

Il paniere delle blue chip si è diviso in due: da un lato, alcune banche hanno registrato forti rialzi. Bper ha guadagnato il 5,7%, mentre la Popolare di sondrio ha messo a segno un +5,65% in vista della riapertura dell’Opas. Banco bpm ha ottenuto un +4,74% dopo la decisione favorevole del Tar del Lazio riguardante il ‘golden power’, strumento adottato dal governo per l’offerta pubblica di scambio di Unicredit, che ha chiuso con un modesto +0,24%. Monte dei Paschi ha segnato un +1,45% nell’apertura dell’Ops su Mediobanca , la cui posizione contraria è stata ribadita oggi dall’amministratore delegato Alberto Nagel. Questi movimenti riflettono un’attesa per decisioni strategiche e interventi normativi che potrebbero modificare gli equilibri finanziari.

Attenzione al settore industriale e alle tensioni sui titoli legati ai dazi

Nel settore industriale, il titolo Iveco si è mosso con un +2,1%. La divisione Idv ha attirato l’interesse di Leonardo e Rheinmetall , confermando una possibile trattativa per asset strategici. Sul fronte dei titoli più vulnerabili alle tensioni sui dazi, società come Stm , Moncler , Stellantis , Ferrari e Campari hanno subito cali rilevanti. Anche Eni ha chiuso in negativo a seguito dell’inversione di tendenza del prezzo del greggio. Questi dati rispecchiano la preoccupazione degli operatori per un possibile inasprimento delle misure tariffarie tra Usa e Europa, che pesano sull’export e sui margini di guadagno.

L’evoluzione della giornata in piazza affari e gli effetti sullo spread

La giornata è stata caratterizzata da frequenti cambi di umore degli investitori, che hanno messo a fuoco soprattutto la stabilità dello spread italia-germania. Un allargamento del divario tra i rendimenti dei titoli sovrani dei due paesi potrebbe indicare un maggiore rischio percepito sul debito italiano. Anche piccole variazioni dei tassi influenzano le decisioni di acquisto o vendita di fondi e investitori istituzionali. Pur con qualche oscillazione, la chiusura del btp a 3,59% è rimasta contenuta all’interno di un range gestibile per la finanza pubblica. Nel complesso, piazza affari ha evitato brusche frenate, affrontando uno scenario ancora incerto per i mercati internazionali.

Lo scenario che si presenta per i prossimi giorni resta legato al dialogo tra stati uniti e unione europea circa le politiche commerciali. Eventuali ulteriori comunicazioni da parte di washington potrebbero influenzare la direzione dei mercati finanziari, mentre le questioni legate al controllo su offerte pubbliche e fusioni bancarie manterranno alta l’attenzione degli operatori in borsa.

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